Tra i miei buoni propositi dell’anno nuovo c’è quello di imparare, finalmente, il tedesco. Al momento però so dire solo “Ich esse viel brot” che vuol dire “Mangio troppo pane”. Non un grande argomento per una conversazione, lo ammetto, ma da qualche parte bisognerà pure partire.
Tu sai che suoneria ha il tuo telefono? Io non ne ho la più pallida idea, l’ho tolta anni fa e chissà che suono ha, il mio telefono.
Avevo lasciato la vibrazione, da qualche mese ho tolto pure quella. Poi ho tolto anche quasi tutte le notifiche. Troppo spezzettamento, troppe interruzioni.
Oggi ho mandato a cagare il mio telefono, nello specifico Duolingo, l’app per imparare altre lingue. Continua a mandarmi notifiche del tipo “Sono due giorni che non ci vediamo, che ne dici di un ripasso?” oppure “Ehi, ti andrebbe una lezione di 3 minuti?”. A un certo punto l’ha buttata sul passivo aggressivo, dicendomi “Visto che nonostante le notifiche non rispondi, smetteremo di mandarti le notifiche”. Ci mancava solo che si mettesse a piangere e facesse il labbrino tremolante.
Ora mi sta mandando le mail per ricordarmi che non sono costante. A quel punto sono sbottato e ho detto “Ma mollami!”.
Non ti senti sotto continuo attacco? Ogni tanto il telefono mi sembra come i bambini al parco che continuano a dirti “Ehi, guardami mentre faccio la ruota!”, “Guarda cosa ho trovato!”, “Guardami, guardami, GUARDAMIIIIII!”.
E poi la gente che vuole farti diventare ricco o ricca, la gente che cucina su Instagram, le sponsorizzate delle aziende che sbagliano a profilarmi, e il Calisthenics per perdere 5 chili in due settimane come neanche le copertine di Men’s Health ai bei tempi, e TEMU CHE PER FAVORE SMETTILA NON VOGLIO COMPRARE NIENTE!
Insomma, mi sono messo a riflettere che in mezzo a tutto questo rumore stavo facendo rumore anche io. Quindi la settimana scorsa non ho mandato la newsletter. L’hai notato? Probabilmente no, e credo sia un bene.
(Ho pensato che però magari questa è la prima volta che leggi questa newsletter. In caso puoi iscriverti, giusto per aumentare il rumore).
Comunque, la scorsa settimana sono stato lì a riflettere per trovare qualcosa di interessante da scrivere e ogni cosa mi sembrava noiosa, già sentita, ed ero combattuto tra mandare lo stesso la newsletter e per una volta stare zitto. E allora sono stato zitto.
Non so se ti capita, ma ogni tanto riesci a non dire nulla e non ascoltare gli stimoli esterni pure tu? Ce la fai? Perché io faccio una fatica, Signora mia, ma una fatica. Che si aggiunge alla fatica di seguire tutto, non sia mai mi perdo il reel di un gattino che cade nell’acqua o l’ennesima ricetta della cheesecake.
Nonostante le più avanzate tecniche dicano che bisogna essere presenti, dire la propria, farsi vedere, penso che forse una volta ogni tanto sia meglio dire una cosa in meno. Fermarsi, riflettere, farsi dimenticare. Tanto poi si torna.
Anche per questo motivo questa newsletter diventerà bimensile, o quattordicinale, insomma, uscirà una settimana sì e una no, almeno per adesso. Anche perché cominciava a diventare impegnativa in questo periodo in cui, per fortuna, ho un po’ di roba da fare.
Spero non sentirai troppo la mia mancanza. Ma non credo.
(lo sapevi che “bimensile” in inglese si dice fortnightly? Io l’ho scoperto oggi. In realtà quasi non sapevo neanche che in italiano si dicesse “bimensile”).
Il TED Talk della settimana
Oh, finalmente un TED Talk in italiano!
E ci sta, anche perché lui è uno dei miei eroi, come speaker intendo: Carlo Alberto Carnevale Maffè, professore alla Bocconi e anche uomo con un nome che reputo stupendo, quasi una filastrocca.
In questo talk parla di come fare impresa (quasi) senza capitali, di come le più grandi aziende contemporanee si basino sull’assenza di proprietà (tipo Airbnb che non possiede le case che affita per fare un esempio). Ma non è tanto l’argomento che mi interessa, quanto il modo di fare di Carnevale Maffè: esagerato, quasi aggressivo, ma totalmente suo.
Se c’è una cosa di che dico spesso è che bisogna trovare il proprio stile sul palco. Ecco, lui ha uno stile che definire suo è riduttivo. Fuori dagli schemi, per nulla studiato, ma che funziona.
L’almanacco del giorno prima
Un vecchio numero di questa newsletter, da recuperare.
La vecchia newsletter che ti consiglio di recuperare questa settimana si intitola “Zero dignità”.
Parla del diritto alla cialtroneria, e quanto ne avremmo bisogno ogni tanto, quanto.
Durare un minuto
Giovedì 8 febbraio terrò un workshop gratuito dal volutamente equivocabile titolo: “Durare un minuto”. Il giuoco di parole è voluto perché sarà nella mia adorata libreria LatoD, la libreria del desiderio, in zona Paolo Sarpi a Milano.
Parleremo di come presentarsi in un minuto. Presentare il proprio lavoro, presentare chi si è, presentarsi anche su Tinder, volendo, o nella tua dating app preferita.
Dura un’ora, e impari un sacco di cose. I posti sono limitati, prenotati rispondendo a questa mail.
Una poesia breve per chi ha poco tempo
Sono transitati secoli
dentro i miei anni
e (io) non vi ho fatto caso.(Valentino Zeichen)
Per questa settimana è tutto, ci risentiamo ordunque tra due settimane. Bimensilmente, come si diceva prima. Fortnightly, come direbbero Oltremanica.
Se vuoi condividere questa newsletter, sono contento. Se vuoi commentarla, parlarne, fare quello che ti pare, sono qua a disposizione.
Tante care cose e abbi cura di te
Ciccio
“Nessuno ci toglierà i balli che abbiamo ballato”
(proverbio argentino)
Sono Ciccio Rigoli e mi occupo di public speaking e poetry slam.
Faccio corsi per parlare in pubblico sia dal vivo sia online, e anche consulenze singole.
Organizzo poetry slam e insieme a Paolo Agrati e Davide Passoni abbiamo un’agenzia che si chiama Slam Factory. La nostra trasmissione “Poetry Slam!” la trovi su Prime Video.
Ho scritto 5 libri e un pezzo che si intitola “Come hanno fo**uto i trenta/quarantenni” che ha fatto oltre un milione e mezzo di visualizzazioni quasi a mia insaputa.
Sono soprattutto su Facebook e Instagram. E anche su LinkedIn. Puoi seguirmi, se ti va.
Benvenuto nel fantastico mondo minimalista delle letterine fortnightly!
Io assolutamente a favore di meno rumore e più presenza 🩷
È il trend di quest'anno, stiamo dilazionando le uscite, e recuperando tempo per noi stessi. Un trend positivo, una volta ogni tanto.