Ciao, sono Ciccio Rigoli e questa è Public Poetry Speaking, la newsletter settimanale che parla di parole, public speaking e poetry slam. Così, sottovoce, come piace a noi adesso che un nuovo giorno sta per iniziare, come dice Marzullo.
C’è una chat whatsapp a cui sono molto legato, praticamente è l’unica chat con più di 3 persone che frequento. Gente intelligente, “con una posizione” come si sarebbe detto una volta. Gente che si occupa di musica, di editoria, di spettacolo, e c’è pure una biologa, per dire l’eterogeneità ma anche il livello intellettuale.
Oltre ad avermi regalato alcune delle discussioni più belle della vita, ieri mi ha regalato la playlist che non sapevo di volere e che invece voglio, e che probabilmente vorrai anche tu: si chiama “Zero dignità by Celestina” e te la lascio qui sotto.
Già dalle prima 4 canzoni capisci che si tratta di cialtroneria. Canzoni trash, alcune che pensavi di aver dimenticato e invece ti ritrovi a cantarle senza sbagliare neanche una parola a vent’anni di distanza, altre che ti viene da dire “Ma chissà che fine ha fatto il cantante?”, tipo con Daisy di Daniele Groff, il nostro Liam Gallagher.
(La playlist è collaborativa, se vuoi puoi aggiungere dei brani. Anche se è difficile superare quelli che ci sono già ma mi fido della capacità di chi segue questa newsletter).
Comunque, come è possibile che da un Circolino di intellettuali di tal fatta esca fuori uan trashata di questo tipo? La risposta che mi sono dato è che non abbiamo paura della nostra cialtroneria.
Devo ammettere che io mi circondo abbastanza di gente di questo tipo. Per dire, quei due con cui faccio i poetry slam, Paolo Agrati e Davide Passoni, sono fior fior di poeti, performer e molto altro. Tutti e 3 abbiamo scritto libri, portato in giro innumerevoli spettacoli, vinto anche dei premi. Eppure, quando parte il momento cialtrone, diventiamo dei ragazzini delle scuole medie un po’ troppo cresciuti.
Ancora, ci sono degli artisti che stimo immensamente come Ruggero dei Timidi, Auroro Borealo e i Camillas (e spero tu li conosca), per non parlare di Elio e le storie tese e degli Skiantos, che hanno fatto della demenzialità e della stupidità un marchio di fabbrica. Eppure, non li considereresti mai degli stupidi. Come è possibile?
La questione è che ci vuol pazienza e ci vuol costanza per invecchiare senza maturità, diceva Guccini. E per essere degli splendidi cialtroni, bisogna saper toccare anche delle vette inarrivabili, volendo. E solo le persone intelligenti a loro volta capiscono che la cialtroneria elevata ad arte è difficile da costruire ma soprattutto da mantenere.
La stupidità fine a se stessa diventa quasi cattiveria. La stupidità fatta opera d’arte diventa quasi un atto d’amore.
Il poetry slam è uno spettacolo cialtrone?
Negli ultimi anni il poetry slam è passato sempre di più da reading di poesia a una forma di spettacolo a se stante. E all’interno dello stesso contenitore riescono a esserci momenti di grande leggerezza e momenti di grande spessore, che si incrociano e si danno forza l’uno con l’altro. In quale altro mondo è possibile parlare di problemi mentali, questioni di genere, difficoltà di vario tipo e subito dopo ascoltare Pompo nelle casse? Dubito che ci siano altre forme di spettacolo che lo consentano senza risultare stridenti. Nel poetry slam invece succede e quasi sempre con una armonia sublime.
Mi viene da chiedermi: “Ma quand’è che rompersi le palle è diventato sinonimo di intelligenza e serietà?”. Ma soprattutto, perché idolatriamo personaggi come Barbero e Alberto Angela che parlano di cose serissime in maniera piacevole, e poi invece quando tocca a noi ci ostiniamo a fare il compitino e le personcine a modo, cercando di risultare quanto più noiosi possibile non sia mai gli altri debbano pensare male di quello che facciamo?
Io rivendico il diritto alla cialtroneria, il diritto a non prendersi troppo sul serio rimanendo comunque delle persone perbene, il diritto ad ascoltare Spiagge di Fiorello senza vergognarmi e senza farlo di nascosto. Anzi, quasi quasi me la vado ad ascoltare di nuovo. E secondo me dovresti farlo anche tu, danzando.
Il TED Talk della settimana
Questa settimana un TED Talk che ti farà dire: “Ma perché ho messo la velocità a 2X?”. E invece no, è solo lei che parla velocissimo.
Negin Farsad è una comedienne che si occupa di giustizia sociale, e in questo talk parla di alcune campagne portate avanti da lei e dai suoi colleghi per denunciare, attraverso la comicità, alcune ingiustizie e soprattutto per mostrare un’accurata “tassonomia degli haters”.
Ammetto che prima di vederlo ho pensato:; “Strano, un talk di soli 8 minuti invece che 15”. In realtà credo l’avesse preparato da 15, solo che poi per l’emozione o per una sua personale attitudine ci ha messo solo 8 minuti per dire un sacco di roba.
Ecco, se ti dovesse capitare di parlare così veloce durante un intervento, non farlo. Per andare a questa velocità bisogna allenarsi per parecchio tempo.
Iscrizione richiesta
Questa settimana nessun consiglio di newsletter o di podcast, ma qualcosa di completamente diverso e che fa del bene sia a te sia ad altre persone.
Qualche tempo fa ho scoperto Kiva, una piattaforma no profit che si occupa di microprestiti nei Paesi cosiddetti in via di sviluppo. Le persone prendono una piccola cifra, che ripagheranno, e migliorano la loro qualità di vita.
Per esempio in questo momento sto aiutando Jesus in Ecuador che deve comprare una moto per migliorare il suo servizio di consegna a domicilio, Dalia in Palestina che sta avviando un salone di bellezza per aiutare la sua famiglia, e molta altra gente che si dà da fare per davvero.
Questo lo dico per vantarmi? No, anche perché il mio contributo è davvero poca cosa, però mettilo assieme a tanti altri contributi, e veramente si può avere un impatto sulla vita delle persone.
Quindi, se ti va, se puoi, io ti consiglio di iscriverti. Non si tratta di beneficenza, si tratta proprio di far girare le cose, che è ben diverso ed è lontano dal solito atteggiamento caritatevole che siamo abituati ad avere solo perché abitiamo nella parte fortunata del Mondo.
Il Gran Finale del Poetry Slam a Zelig
Venerdì 16 Giugno alle 21 chiuderemo anche questa stagione dello Zelig Poetry Slam, con 6 poeti gran bravi e quei 3 cialtroni dei presentatori, tra cui ci sono anche io.
Per l’occasione abbiamo una promozione che ti permette di avere il biglietto a €12 invece che €18, e per averla basta inviare una mail a biglietteriaareazelig@lezgostudio.it indicando nell’oggetto PROMO POETRY SLAM e inserendo numero di persone, nome, cognome e recapito di un referente.
Saldo e ritiro biglietti in cassa la sera dello spettacolo. Facile, e veloce.
Io ti aspetto, mi raccomando!
Una poesia breve per chi ha poco tempo
I rasoi fanno male,
i fiumi sono freddi,
l’acido lascia tracce,
le droghe danno i crampi,
le pistole sono illegali,
i cappi cedono,
il gas ha un odore nauseabondo…
Tanto vale vivere.(Resumé - Dorothy Parker)
Con la consueta simpatia, anche per questa settimana è tutto. Ci risentiamo giovedì, se ti trovi qua per caso o perché ti hanno girato la mail e vuoi iscriverti, ecco qua un bel modo per abbonarti e ricevere la newsletter ogni settimana.
Tante care cose e abbi cura di te
Ciccio
“Nessuno ci toglierà i balli che abbiamo ballato”
Sono Ciccio Rigoli e mi occupo di comunicazione, customer care e poetry slam. Ho un progetto che si chiama “Complimenti”, unisce queste tre cose e aiuta le aziende a migliorare.
Faccio corsi molto divertenti sia dal vivo (quando possibile) sia online, e anche consulenze singole.
Organizzo poetry slam e insieme a Paolo Agrati e Davide Passoni abbiamo un’agenzia che si chiama Slam Factory. La nostra trasmissione “Poetry Slam!” la trovi su Prime Video, anche se nella descrizione mi chiamano “Ciccio Regoli”, vai a capire perché.
Ho scritto 5 libri e un pezzo che si intitola “Come hanno fo**uto i trenta/quarantenni” che ha fatto oltre un milione di visualizzazioni a mia insaputa.
Sono soprattutto su Facebook e Instagram. E anche su LinkedIn. Puoi seguirmi, se ti va.