Ciao, sono Ciccio Rigoli e questa è Public Poetry Speaking, la newsletter settimanale che consiglia come parlare meglio in pubblico. Che poi io avrei anche una voglia di tornare a parlare in pubblico che levati.
La scorsa settimana ho parlato di come si danno i feedback. Se si vuole aiutare qualcunə, meglio evitare di dire sempre che va tutto bene, altrimenti non migliorerà mai. Certo, anche dargli contro per ogni cosa non è consigliabile, però magari c’è un giusto mezzo che si può trovare.
A volte però il problema sta all’origine, ovvero quando si chiedono i feedback e si chiede solo “Com’è andata? Andata bene? Andata male? Sono statə bravə?”. Difficile che ci possano dare delle informazioni molto utili, perché l’argomento diventa molto ampio e la richiesta troppo vaga. Oltre che “bene” oppure “male”, cosa vuoi che ti dicano?
Anche quando si chiede un parere, bisogna cercare di essere precisə. Vediamo 3 consigli che potrebbero essere utili.
“Ma sicurə? Tutto bene?”
Ricevere bene un feedback non è così facile come può sembrare. Bisogna mettere da parte il proprio orgoglio e la propria paura di sbagliare, capire che si può migliorare sempre e che chi ci regala un suo parere non lo fa per attaccarci ma perché vuole darci una mano. Bisogna però imparare anche a chiedere nel modo corretto perché come si suol dire: chiedere è lecito, rispondere è cortesia.
1) Ci vuole precisione
Solitamente la richiesta standard è “Com’è andata? Sono statə bravə?” e serve più a chiedere conferma della propria bravura che non a migliorare. Non c’è niente di male a chiedere in questo modo, ma se vogliamo davvero affinare il discorso meglio essere precisə. Quindi meglio chiedere ad esempio “Ho fatto capire il passaggio tra un argomento e l’altro?” oppure “Sembrava lunga come tempi?”, in questo modo si agevola anche chi ci deve dare una risposta perché non dovrà dire troppe cose ma saprà già su quale argomento concentrarsi.
2) Espertə ma non troppo
In alcuni casi va benissimo affidarsi a chi innegabilmente ne sa più di noi o è particolarmente competente. C’è il rischio però che vadano anche loro sul tecnico e non capiscano ad esempio quando un discorso è incomprensibile ai non iniziatə alla materia. Quindi, oltre a chi conosce bene l’argomento, cerca anche il parere di chi non ne sa praticamente niente per vedere se c’è qualche passaggio particolarmente ostico. Chiedi a chi ti sta vicinə se capisce di cosa stai parlando, potresti scoprire prospettive nuove.
3) Ascolta tutti, senza esagerare
C’è il rischio, cercando i feedback altrui, che si snaturi il proprio discorso perché si provano ad applicare tutti i suggerimenti. Certo, è importante ascoltare cosa dice chi ti ascolta, ma se si è particolarmente convintə di qualcosa, magari è meglio tenerla. Anche perché poi sul palco o in videoconferenza a parlare ci vai tu, mentre gli altri non corrono nessun pericolo.
Il TED Talk della settimana
Ci sono alcune persone a cui sembra sempre che vada tutto bene. Il pensare positivo, il non abbattersi mai, tutte queste menate spesso americane ci portano a sentirci sbagliatə quando invece sentiamo la tristezza oppure il dolore. E invece bisognerebbe accettare che non sempre le cose vanno bene, e farne tesoro.
In questo talk Susan Davis, psicologa, si scaglia contro la “Tirannia della positività” e si dice a favore di una “Agilità emozionale”. Ti dirò, sono d’accordo con lei! Quando sento parlare chi dice che va sempre tutto alla grandissima certe volte mi viene voglia di dargli un pugno sul naso. Giuro.
Il Santo del giorno
Il Santo, o meglio, la Santa di oggi non è propriamente la santa del giorno, ma è un omaggio al mio amico Paolo Agrati che sabato mi ha mandato un vocale appositamente per dirmi che secondo lui dovevo parlare di Santa Rita da Cascia. E aveva ragione, bisogna parlarne.
Santa Rita da Cascia prima di entrare in convento si era sposata molto giovane e aveva avuto anche due figli. Poi, per una questione mai ben chiarita, le avevano ammazzato il marito.
I figli avrebbero voluto giustizia ma Rita, donna pia e mite, non voleva che si macchiassero di un delitto anche loro uccidendo gli assassini del padre, e allora pregò intensamente il Signore che, nella sua infinità bontà, le fece morire i figli prima che potessero avere la loro vendetta. Complimenti Santa Rita, proprio una bella soluzione! Ma non potevi chiedere semplicemente che i figli non uccidessero nessuno? Mi sembra un esito quantomeno eccessivo, ecco.
Oltre a questo, Santa Rita era stata baciata dalla grazia del Signore che un giorno, mentre pregava, le aveva conficcato una spina della corona di Cristo in fronte. Quindi questa donna andava in giro con una ferita che non si rimarginava sulla fronte. Anche qui, mi sa che il Signore ha un po’ esagerato con la grazia.
Si dice anche che Santa Rita sia stata la Santa più invocata contro il Covid-19. Ecco, visto come era andata con i figli e con la spina in fronte, se la smettete di invocarla mi fate una cortesia perché comincio ad avere un po’ paura delle conseguenze, grazie.
(Santa Rita mentre prega con la sua spina in fronte assumendo una posizione tipo cosplayer di Sailor Moon con il cristallo del cuore)
Meglio di LinkedIn
La tua vita lavorativa è pessima e mediti di lasciare il lavoro? Pensa che poteva andarti peggio, ad esempio potevi ritrovarti a fare la rimozione delle carcasse animali dalla strada.
Esiste infatti personale specializzato che gira per le strade e ha come compito quello di tirare su magari il povero cerbiatto che è rimasto immobilizzato davanti ai fari mentre chi guidava la macchina stava rispondendo a un whatsapp nella chat del calcetto e non si è accorto dell’animale in mezzo alla carreggiata.
Pensa che bel mestiere, passare la giornata a rimuovere animaletti sull’asfalto. Tra l’altro mi viene in mente che una volta avevo letto un tutorial su come cucinare eventuali animali trovati sulla strada. Giuro, lo trovi qui.
Il primo consiglio che ci troverai è: “Non fate gli schizzinosi”. Quindi ora siamo noi a farci problemi a mangiare animali spiaccicati, pensa.
Frasi da usare agli aperitivi, anche online
“L’impressione più viva l'è che me brüsa tant 'l cü!”
(Luigi Ganna, ciclista, subito dopo aver vinto il primo Giro d’Italia nel 1909)
E anche per questa settimana ci siamo. Dare feedback, ricevere feedback, anzi, a proposito, possono essere utili questi consigli? Fammelo sapere così magari miglioro anche io. Basta rispondere a questa mail con le tue osservazioni.
Un abbraccio sincero e sereno
Ciccio
La Bio del titolare
Sono Ciccio Rigoli e mi occupo di public speaking, poetry slam, content strategy, cultura e un sacco di altre cose di cui volendo possiamo parlare anche in privato.
Sto scrivendo la mia autobiografia a fascicoli. Ogni Sabato esce una nuova puntata, costa un euro al mese e puoi abbonarti qui: Autobiografia di un Ciccio.
Per il public speaking, ho un mio metodo che si chiama Public Poetry Speaking e utilizza tecniche derivate dal poetry slam. Faccio corsi molto divertenti sia dal vivo (quando possibile) sia online, e anche consulenze singole.
Se ti interessa parlarne, scrivimi a cicciorigoli@gmail.com.
Organizzo poetry slam e ho ideato e condotto insieme a Paolo Agrati e Davide Passoni la trasmissione “Poetry Slam!” Su Zelig TV.
Ho portato due spettacoli comici a teatro e innumerevoli spettacoli sempre comici in altri posti.
Ho una trasmissione quindicinale su Facebook che si chiama I Sommelier dei libri in cui, assieme al sommelier Matteo Galiano, abbiniamo libri e vino. Il prossimo appuntamento è giovedì 27 Maggio, alle 18:30.
Ho scritto 4 libri: un romanzo, una raccolta di racconti, una di poesie e un manuale tecnico. Per dire, sono abbastanza versatile, ecco.
Ho scritto un pezzo che si intitola “Come hanno fo**uto i trenta/quarantenni” che ha fatto oltre un milione di visualizzazioni a mia insaputa.
Ho un Tumblr in cui carico le mie poesie. Anche se non lo aggiorno da un po’ ma dovrei ricominciare. Si chiama Eleganza sgualcita.
Sono soprattutto su Facebook e Instagram. E anche su LinkedIn. Puoi seguirmi, se ti va.
In questa newsletter trovi delle ə invece del maschile diffuso perché cerco di usare un linguaggio inclusivo.
Playlist
Questa newsletter è stata scritta ascoltando il dico nuovo di Margherita Vicario, di cui sono neanche tanto segretamente innamorato da anni. Anzi, Margherita, se stai leggendo questa mail chiamami, ti prego.