Beh, e quindi? Che fine avete fatto? Voi non so, io è da un po' che non scrivo da queste parti.Ma posso spiegare tutto, giuro.
SPOILER: Non sarà una newsletter sull'importanza della salute mentale, non sarà una newsletter celebrativa di quello che è successo negli ultimi mesi ma soprattutto, per l'amor di dio, non sarà uno di quei racconti "à la LinkedIn" in cui racconto come ciò che sia avvenuto negli ultimi tempi mi abbia fatto capire qualcosa riguardo al business. Ciao LinkedIn, ti accorgi che tutti ti prendono in giro mentre tu continui imperterrito a sentirti uno "che fa finta di essere uno importante/chiama dopo sono in mezzo alla gente"? (spero davvero tu abbia riconosciuto la citazione).
Comunque, dove ero rimasto? L'ultima newsletter l'ho mandata a Marzo (ho controllato, io pensavo fosse a Maggio) e poi più niente. Un sacco di volte mi sono seduto davanti al computer e ho pensato "Ora mando proprio una bella newsletter". Poi rimandavo, rimandavo, vabbè, la mando domani, la mando la settimana prossima, facciamo ogni due settimane, ma chi vuoi che se ne accorga, insomma, eccoci qua. 7 mesi dopo.
Ci ho riflettuto parecchio sul perché non riuscivo a mandare la newsletter, e la spiegazione pura e semplice era che non avevo niente da dire. Lo so, lo so, i manuali dicono che non è importante, che serve costanza, che le idee arrivano scrivendo, basta solo iniziare e poi vedrai, ma la verità era che non avevo idee e, ancora molto peggio, non volevo averne. Ti è capitato mai? Esaurimento, lo chiamano.
Le risorse se ne erano andate, e se mi fossi sforzato magari qualcosa sarebbe anche uscita, ma a che prezzo? Per quale motivo tirare fuori delle robe non convincenti, a cosa sarebbero servite? Ad aumentare la fuffa digitale, a mettere altre parole insieme a quelle che già ci sono ogni giorno, a dire "Hey, ci sono anche io, Hey, vi prego, cagatemi anche se non ho niente da dire"?
No, grazie, non credo di essere il tipo. Come diceva Murtaugh in Arma Letale, sono troppo vecchio per queste stronzate.
Quindi ho messo da parte la newsletter. Ho continuato con gli spettacoli e con il lavoro, ovviamente, perché non è che ci si possa mettere lì in un angolino a fare finta di niente e fingersi morto con la strategia dell'opossum, ho dedicato parecchie energie al lavoro per portare a casa il risultato e sono andato un po' col freno a mano tirato durante gli spettacoli, ho usato un po' di mestiere ché almeno quello non mi manca.
A Giugno, per farti un esempio, ho fatto uno spettacolo che è andato pure bene, ma io sul palco ho fatto una fatica devastante. Parecchia gente non se n'è accorta (qualche persona sì, e non smetterò mai di ringraziarla per averlo visto) ma io ero ridotto ai minimi termini.
Sì, lo so anche questo, è quando lo sforzo è il massimo e le energie sono al minimo che si vede la differenza, però queste cazzate motivational tenetevele per voi che io, come sopra, sono troppo vecchio eccetera eccetera.
Quindi la primavera non è stata esattamente la mia stagione preferita. Ci sono passato attraverso, ho stretto i denti e altre parti del corpo che non dirò perché, ohibò, sono pur sempre un gentleman, ma sono arrivato a fine Giugno che davvero non ne potevo più. Figurati se la newsletter stava in cima ai miei pensieri.
Poi ho cominciato a sentire l'indicatore della batteria che da rosso diventava giallo, poi verde, poi diceva: 100%. Eccomi di nuovo qua, aver staccato completamente a qualcosa è servito. No, adesso non farò il pippone sull'importanza del riposo, perché non è che devo arrivare io che non sono mai riuscito a godermi una vacanza prima di quest'anno a dirti quanto sia importante. E poi non è un post di LinkedIn, ecc. ecc.
E perché non hai ricominciato a Settembre? Ecco che qua ci sta bene un intermezzo.
Intermezzo allegro
A Settembre non ho ricominciato perché ho fatto una delle cose più belle, impegnative e gratificanti della mia vita. Con i miei soci di SLAM Factory e la LIPS - Lega Italiana Poetry Slam abbiamo deciso di fare le finali nazionali di poetry slam a Milano, con un po' di incoscienza e la voglia di renderle memorabili. Abbiamo mirato alla luna, e non dico che l'abbiamo raggiunta ma quantomeno siamo usciti dall'atmosfera e siamo stati sospesi in assenza di gravità per 4 giorni.
Una figata totale. Quello che mi porto a casa, al di là dello spettacolo, è aver visto tante persone felici in un evento che avevo contribuito a organizzare e aver lavorato splendidamente con i miei soci. Io, che ho sempre pensato di non essere tagliato per il lavoro di squadra, mi sono ritrovato perfettamente a mio agio. Magari una volta ne parlo meglio e allora sì che ti becchi il post motivazionale su cosa ho imparato organizzando le finali nazionali di poetry slam (scherzo, non lo farò).
Fine intermezzo
Quindi ecco che si ricomincia. Anche stavolta partivo con la paura di non sapere cosa dire, poi un giorno sono uscito dal coworking a fumare una sigaretta senza portarmi appresso il telefono e in 5 minuti ho tirato fuori il piano editoriale per almeno 3 mesi. Ora non dico che dovrei fare un digital detox, ma uscire senza telefono appresso ha tipo riavviato il cervello.
Quindi io ricomincio, grazie per avermi aspettato, grazie a chi si è iscrittə in questi mesi e non ha mai visto arrivare niente, grazie a chi apprezzerà questo ritorno. E anche a chi dirà "Ah, ma perché, non la mandavi più? Non me ne sono accortə...".
Parlare a modo
Questa rubrica è l’evoluzione del”TED Talk della settimana”. Oltre ai TED, alcuni spettacoli o interventi che a me sono piaciuti, stai a vedere che magari pure a te.
Jim Jeffries è uno dei miei stand up comedian preferiti. Rispetto all’inizio è diventato molto più moderato (oddio, moderato non è esattamente la parola che verrebbe in mente guardando un suo spettacolo, ma rispetto agli inizi è innegabile) ma resta comunque un gigante.
Anche se ho sentito pareri contrastanti al riguardo, lo spettacolo che ho preferito è stato Intolerant. Che uno dal titolo si immagina sia uno spettacolo sul razzismo, sull’ignoranza, e invece no. Lo spettacolo è sull’intolleranza al lattosio.
Aspetta, aspetta, non è come sembra. Tutto lo spettacolo ruota attorno a una cena e ai suoi devastanti effetti, ma ci sono in mezzo un sacco di altri racconti, pensieri, una bomba.
Quello che mi ha colpito di più è la capacità di raccontare una storia che potresti raccontare in 5 minuti, e attorno costruirci tutto lo spettacolo. Un filo conduttore, che si tira appresso tutto il resto.
Lo trovi su Netflix, insieme ad altri tre suoi spettacoli. Da non perdere anche Alcoholocaust, gratuito su YouTube.
Cose che ho comprato ultimamente
Una rubrica che incita al consumismo, che ho rubato preso in prestito da
Una tisaniera da Kasanova (non c’è sul sito, ma è quella che costa di meno anche se a me piace molto): ora devo solo comprare un gatto e poi la mia trasformazione in donna misantropa di mezz’età è completa;
Dei filtri per la caffettiera americana: non so come ho fatto a vivere per anni senza la macchina da caffè americana con il timer;
Una maglietta “I feel like a 2007 Britney: sarà la quarta maglietta che ho con sopra Britney Spears, intravedo un pattern.
Dove mi trovi questa settimana
Sabato 12 Ottobre, ore 21:30: Ricomincia il torneo di poetry slam all’Ultimo metrò, via Marco Aurelio 2, Milano (Fermata Pasteur).
Mercoledì 16 Ottobre, ore 21:30: Seconda serata del “Barbie Poetry Slam” a Ostello Bello Duomo a Milano (via Torino).
Giovedì 17 Ottobre, ore 21:00: Grande slam a Parma, Colonne 28.
(In tutti e 3 i poetry slam faccio il dj con facoltà di parola. Il mio ruolo preferito).
Una poesia breve per chi ha poco tempo
Maledetto il giorno
in cui ho cominciato a scrivere
non perché
sia male scrivere
ma perché
era un giorno maledetto
quello in cui ero solo
e piangevo
e per questo
scrivevo(Maledetta la volta - Federico Tavan)
Bene, per questa settimana di rientro è tutto, ci sentiamo la settimana prossima.
Nel frattempo, se hai bisogno di una strategia di comunicazione per te o per la tua azienda, oppure di una formazione sul public speaking, sono disponibile. Scrivimi.
Tante care cose, e abbi cura di te
Ciccio
Sono Ciccio Rigoli e mi occupo di strategie di comunicazione, public speaking e poetry slam.
Sono soprattutto su Instagram. E anche su LinkedIn. Puoi seguirmi, se ti va.
Bentornato 😄
Vorrei approfondire la conoscenza della scena americana degli Standup Comedian, ma con l'inglese sono fluent come il mio intestino in vacanza. Ha qualche senso seguirli sottotitolati o perdono tutto? Oltre a quelli citati, hai altri consigli? Tipo, le basi. Ben tornato!