Ciao, sono Ciccio Rigoli e questa è Public Poetry Speaking, la newsletter settimanale che parla di public speaking, business writing, poetry slam e che dalla prossima settimana si arricchirà di un nuovo elemento. Quale? Eh, lo scoprirai la prossima settimana.
Se sei qui per la prima volta e ti vuoi iscrivere, ecco il pulsante per farlo.
Ci sono un ragazzo e una ragazza che si baciano, vanno al luna park, si fanno dei video insieme come qualsiasi coppia. In sottofondo c’è una canzone d’amore, che parla di un amore perso ma non esattamente perso. Non sembra la solita storia di due che si lasciano, c’è qualcosa che stona.
Il video di Tango di Tananai, canzone portata al Festival di Sanremo, inizia così, semplicemente. Ma perché te ne sto parlando, cosa c’entra con il public speaking o comunque con la comunicazione?
(alla fine lo posto così lo puoi guardare e confrontare, in caso non l’avessi già visto)
Dicevo, inizia con una normale coppia. A un certo punto però lo schermo si sdoppia e le storie dei due si separano. Si amano ancora, stanno ancora insieme, ma devono partire entrambi. Lei deve venire in Italia, lui deve andare a combattere. I due stanno in Ucraina, e nonostante si amino è cominciata la guerra e devono separarsi.
Da lì in poi il video mostra lei che parte, lui che carica il fucile, lei che gira per Milano, lui che suona la chitarra con la mimetica addosso, il tutto intervallato dalle esplosione delle bombe su Kiev, dai missili della contraerea, dalle palazzine a fuoco. E cambia tutto, la storia d’amore un po’ banale che sembrava all’inizio diventa tutt’altro.
Io ho tirato fuori alcuni insegnamenti da questo video.
Una prospettiva diversa
Guardando il video la canzone cambia completamente senso. Loro due si sono lasciati non perché l’amore era finito, ma perché c’era una guerra in mezzo.
Come si salva un amore se è così distante?
È finita la poesia.
È un anno che mi hai perso
e quel che sono, non volevo esserlo
Senza guardare il video è difficile da comprendere questo significato nascosto. Invece grazie alle immagini cambia completamente, e diventa ancora più bella. Presente il detto: “Un’immagine vale più di mille parole”? Ecco.
Quindi la prossima volta che scegliete una foto per il vostro PowerPoint, fateci caso e non prendete la prima foto gratuita su Unsplash che vi capita a tiro, maledizione.
Le storie, altro che i numeri
La guerra in Ucraina, come moltissime altre notizie, spesso è soltanto una serie di numeri. Migliaia di sfollati, centinaia di morti, ecc. E i numeri non comunicano niente.
Invece qua ci sono due persone. Persone con una storia. Non “I militari ucraini” ma “Un ragazzo che si ritrova a essere un militare ucraino”. Non una sfollata qualsiasi ma una ragazza innamorata che contro il suo volere deve lasciare la propria casa e la propria Nazione.
Quanto cambia la narrazione? Quanto capiamo meglio cosa significano parole come guerra, lontananza, disperazione?
Se vogliamo diventa tutto più banale, meno epico. Ma ancora più vero e commovente.
(Te lo dico: a me il video fa piangere ancora adesso)
Tananai, che personaggione
Lo scorso anno Tananai arrivò a Sanremo con Sesso occasionale. Una canzone che a me piace moltissimo ma un po’ scema, bisogna ammetterlo, e con la quale è arrivato ultimo. Quest’anno invece ha preso lezioni di canto, ha studiato, è arrivato con una ballatona potentissima ed è comunque credibile.
Non è mai troppo tardi per cambiare. E si può sempre imparare qualcosa anche da Tananai.
Comunque, ecco il video. Prova a non piangere, adesso.
Il TED Talk della settimana
Tutti conosciamo la bandiera italiana, ma conosciamo la bandiera della nostra città? Quella di Milano è uguale alla bandiera inglese, con una croce rossa in campo bianco.
Che poi ho scoperto che la bandiera inglese in realtà è quella di Genova, e l’Inghilterra pagava un tributo a Genova per utilizzarla.
C’è chi è ossessionato dalle bandiere delle città, come il designer Roman Mars che in questo TED Talk spiega quali sono le bandiere più belle e quelle più orrende delle città americane. SPOILER: la più bella è Chicago, la più brutta è San Francisco. Ma ci sono altre bandiere che si giocano il titolo dell’orrore.
Una particolarità di questo TED è che lo speaker è seduto, e già è strano. In più conduce il TED come fosse un programma radiofonico, con suoni e interviste registrate. Si può fare? Certo che si può fare, che domande. Non esiste uno stile unico, per fortuna.
Cercasi sparring partner
Sto lavorando a un nuovo servizio da offrire che mette al centro di tutto le persone con cui parliamo, ci confrontiamo e a cui soprattutto vendiamo qualcosa. Mette assieme public speaking, business writing e customer care.
Mi piacerebbe confrontarmi su questo, se ti va di fare da sparring partner o meglio da beta tester e giudicare il progetto in una scala che va da “Ca*ata pazzesca” a “Che idea geniale!” e tutto quello che sta nel mezzo, fammelo sapere!
Ti manderò i materiali via mail la prossima settimana e al limite ne parleremo, se ti interessa.
Ah, ecco: il progetto si intitola “M*****a che soddisfazione!”. Penso tu abbia capito cosa mettere al posto degli asterischi
Iscrizione richiesta
Io faccio parte della generazione Millennial, usufruendo di uno speciale permesso perché tecnicamente i Millennial vanno dal 1981 al 1996, ma io sono nato il 15 Dicembre 1980 e quindi che fate, mi volete togliere la millennialità per 15 giorni?
Comunque, in quanto ormai anziano a volte fatico a capire alcune novità e mi affido a chi ne sa più di me, come la newsletter “zio” di Vincenzo Marino.
Termini tecnici della GenZ, musica trap, TikTok, tendenze e youtuber, analizzati in maniera divertente ma rigorosa. Se ti interessa capire meglio questi maranza dei giovani d’oggi direi che è il perfetto punto di partenza.
(il termine maranza l’ho imparato proprio da questa newsletter, io l’avevo sentita dire solo da Jovanotti nella canzone “Bella storia” del 1989, ma credo significhino cose diverse).
Ah, è anche uscito il libro di Vincenzo Marino che parla proprio della Gen Z. Si intitola, mirabilmente, Sei vecchio.
Una poesia breve per chi ha poco tempo
quando che poi
in quei giorni che tu
ti sentirai spazzatura,
(o come, o di, o che, o no),
poi io allora, vedrai,
mi farò cassonetto
(Arsenio Bravuomo)
Poetry slam? Sì, grazie!
Sabato mi trovi a fare il dj con diritto di parola all’Arci Bellezza a Milano, per la quarta serata del Biutiful Poetry Slam.
Sabato 4 Marzo, alle 21. Ci vediamo là?
E per questa settimana è tutto. Ci risentiamo giovedì, se vuoi ci vediamo sabato, se ti va di farmi da sparring partner e parlare del mio nuovo progetto basta segnare il tuo nome.
Tante care cose e abbi cura di te
Ciccio
La biografia del titolare
Sono Ciccio Rigoli e mi occupo di public speaking, business writing e poetry slam.
Collaboro con alcune aziende per elaborare strategie di comunicazione e scrivere testi che funzionano, piacevoli da leggere.
Faccio corsi molto divertenti sia dal vivo (quando possibile) sia online, e anche consulenze singole.
Organizzo poetry slam e insieme a Paolo Agrati e Davide Passoni abbiamo un’agenzia che si chiama Slam Factory. La nostra trasmissione “Poetry Slam!” la trovi su Prime Video, anche se nella descrizione mi chiamano “Ciccio Regoli”, vai a capire perché.
Ho scritto 5 libri, l’ultimo è un manuale sul poetry slam.
Ho scritto un pezzo che si intitola “Come hanno fo**uto i trenta/quarantenni” che ha fatto oltre un milione di visualizzazioni a mia insaputa.
Sono soprattutto su Facebook e Instagram. E anche su LinkedIn. Puoi seguirmi, se ti va.