Ciao, sono Ciccio Rigoli e questa è nonproprio, la newsletter settimanale che per parlare di public speaking fa dei giri immensi che poi ritornano (semicit.). Se sei qui per la prima volta, ti mando il mio più cordiale “Ma ciao!”. Se invece sai già di cosa parliamo, ti mando un ulteriore “Ma ciao!”, che sembra uguale a quello di prima ma ci sono delle sfumature che leggendo non si colgono. Peccato.
Il grande male dei nostri tempi è la Sindrome dell’impostore: anche chi è bravissimə pensa di non esserlo poi così tanto, e di non avere più niente da dire perché ormai è già stato praticamente detto tutto. Che poi è anche vero, e infatti il libro Morfologia della fiaba di Vladimir Propp che diceva che era possibile scomporre tutte le fiabe in funzioni strutturali è del 1928, quindi lo sappiamo in maniera anche accademica da quasi 100 anni. Eppure, continuiamo a raccontare storie, a inventare, a scrivere libri. Perché? Perché ognuno racconta, inventa, parla in maniera diversa. Quindi anche tu hai tutto il diritto di esporre quello che sai e che vuoi dire al mondo.
Oggi parliamo dei motivi per cui anche tu dovresti esporre le tue idee senza paura.
7 miliardi di ipotesi
Dicevamo, ognuno ragiona a modo suo. Siamo 7 miliardi, abbiamo 7 miliardi di modi diversi di esprimerci e di sentire. E ognuno ha qualcosa da insegnare. Per dire, io spesso insegno come si aprono le birre con l’accendino, che per me è una cosa banale che dovrebbero sapere tutti. E invece non è così.
Ecco 3 ottimi motivi per esporci al mondo.
1) Romeo e Giulietta era un plagio
Se dici “Romeo e Giulietta” di sicuro tutti penseranno a Shakespeare, ovviamente. Peccato che il buon William non sia stato il primo a parlarne. Prima di lui ci sono stati Masuccio Salernitano con Mariotto e Ganozza, poi Luigi Groto, Matteo Bandello, Pierre Boaistuau e altri che hanno rielaborato la storia dei due innamorati. Se Shakespeare avesse detto: “Vabbè, ma ne hanno già parlato loro!” oggi non avremmo una splendida tragedia. E meno male anche che hanno cambiato i nomi perché “Il balcone di Ganozza” non credo avrebbe avuto lo stesso successo.
Quindi, quando ti viene in mente che qualcuno ne ha già parlato, ricordati che tutte le storie sono già state raccontate. Ma mai come le racconteresti tu.
2) E se prendo un brutto voto?
Uno dei massimi disastri fatti dalla scuola italiana è il non aver mai abituato nessuno a parlare in pubblico. Quando parliamo in classe ci rivolgiamo solitamente a unə professorə che poi ci giudicherà. E quindi ci rimane quell’impronta per cui quando parliamo qualcuno poi deve darci un giudizio.
In realtà non funziona così: nessunə di solito ti ascolta per darti un giudizio, ma per imparare. Quello che devi fare è dire qualcosa di interessante, e dopo potranno solo ringraziarti. Non aver paura del giudizio, anche perché al limite poi passa. E se qualcunə ti giudica, problemi suoi, non certo tuoi.
3) Ma perché proprio io?
Beh, se ti chiamano a parlare da qualche parte evidentemente vuol dire che il tuo punto di vista gli interessa. Basta con queste menate, dovresti essere onoratə. Quindi vai e stendilə tuttə, Tigre!
Se proprio ti dovesse servire un ulteriore motivo, i casi di morte da public speaking sono estremamente rari. Dovresti comunque riuscire a sopravvivere.
Ti vengono in mente altri motivi per cui non ti piace parlare in pubblico? Fammelo sapere e magari ne parlerò nelle prossime newsletter.
Il TED Talk della settimana
Non dimentichiamo che il mio metodo si chiama Public Poetry Speaking, perché mischia tecniche per parlare in pubblico con quelle adottate nel poetry slam. E proprio per questo oggi ti suggerisco il talk di una poetessa, che guarda un po’ parla esattamente di come “l’Universo ha già scritto la poesia che pensavi di scrivere”.
Basta guardarsi attorno, a volte, per avere l’ispirazione.
Lei si chiama Sarah Kay e il breve talk si intitola A bird made of birds.
Il Santo del giorno
Oggi si venera Sant’Angela Merici, fondatrice della Compagnia delle dimesse di Sant’Orsola, le cui componenti sono conosciute come Orsoline. In realtà le Orsoline si dividono in tutta una serie di ordini complicatissimi, tra suore in clausura, Orsoline che rimangono laiche e non prendono i voti, Orsoline di Tildonk (fondate in Belgio) e molte altre. Insomma, le Orsoline più che un ordine monastico sono un modello di franchising. Tu prendi i diritti di sfruttamento del marchio, e poi fai le Orsoline come vuoi tu.
Una specie di McDonald’s del Cattolicesimo. Senza offesa.
La Congregazione delle Orsoline nasce a Brescia, e in questo dipinto si può vedere Sant’Angela Merici in pellegrinaggio che dice “Oh Zio, c’hai un euro che devo fare il biglietto per Brescia?”
Sport inutili e dove trovarli
Immagino avrai visto o quantomeno sentito parlare di Star Wars. Io ammetto di non essere un grande fan, ma sicuramente conosco la battaglia con le spade laser, quelle che si illuminano e fanno UAUN UAUN UAUN.
Ecco, c’è chi fa i combattimenti con le spade laser anche nella vita. E non solo, in Francia lo scorso anno la Federazione di scherma l’ha riconosciuto come sport competitivo. Ci sono varie palestre in tutta Italia, se vuoi diventare un Maestro Jedi questa è l’occasione buona. Poi ti manca solo comprare un’astronave e stai a posto.
Frasi da usare agli aperitivi, anche online
Se tornassi a nascere cosa farei? Una gran festa per la resurrezione, sicuramente.
(Alessandro Bergonzoni)
Per questa settimana è tutto, settimana prossima potrebbe esserci, anche se ci sto lavorando e non ne sono sicuro, anche una breve lezione video che comincerò a mettere nelle stories su Instagram e anche qua. Se intanto vuoi seguirmi su Instagram, a me fa solo piacere. Mi trovi come cicciorigoli, ovviamente.
Se hai domande, suggerimenti, opinioni, zii lontani che non conoscevo che mi hanno lasciato in eredità milioni di euro in qualche banca di uno Stato oscuro, scrivimi pure rispondendo a questa mail.
Un abbraccio come se avessimo già fatto il tampone negativo entrambi
Ciccio
PS: Se ti va di condividere questa newletter via mail, Facebook, Instagram, Twitter, Fax (Madonna come sarebbe bello se qualcunə mi spedisse via fax), fallo pure! Sarebbe un grande onore per me.
La Bio del titolare
Sono Ciccio Rigoli e mi occupo di public speaking, poetry slam, cultura e un sacco di altre cose di cui volendo possiamo parlare anche in privato.
Sto scrivendo la mia autobiografia a fascicoli. Ogni Sabato esce una nuova puntata, costa un euro al mese e puoi abbonarti qui: Autobiografia di un Ciccio.
Per il public speaking, ho un mio metodo che si chiama Public Poetry Speaking e utilizza tecniche derivate dal poetry slam. Faccio corsi molto divertenti sia dal vivo (quando possibile) sia online, e anche consulenze singole.
Se ti interessa parlarne, scrivimi a cicciorigoli@gmail.com.
Organizzo poetry slam e ho ideato e condotto insieme a Paolo Agrati e Davide Passoni la trasmissione “Poetry Slam!” Su Zelig TV.
Ho portato due spettacoli comici a teatro e innumerevoli spettacoli sempre comici in altri posti.
Ho una trasmissione settimanale su Facebook che si chiama I Sommelier dei libri in cui, assieme al sommelier Matteo Galiano, abbiniamo libri e vino. Ogni giovedì, alle 18 puntuali.
Ho scritto 4 libri: un romanzo, una raccolta di racconti, una di poesie e un manuale tecnico. Per dire, sono abbastanza versatile, ecco.
Ho scritto un pezzo che si intitola “Come hanno fo**uto i trenta/quarantenni” che ha fatto oltre un milione di visualizzazioni a mia insaputa.
Ho un Tumblr in cui carico le mie poesie. Anche se non lo aggiorno da un po’ ma dovrei ricominciare. Si chiama Eleganza sgualcita.
Sono soprattutto su Facebook e Instagram. E anche su LinkedIn. Puoi seguirmi, se ti va.