Ciao, sono Ciccio Rigoli e questa è Public Poetry Speaking, la newsletter settimanale che arriva puntuale il mercoledì e tu dici “Bah, vediamo cosa dice questa settimana”. Parla di public speaking, scrittura professionale, poetry slam e altre cose che vabbé, iniziamo così lo vedi.
Puoi anche inoltrarla a qualcun altrə se ti va, lo prendo come un complimento.
Quando lavoravo in editoria c’era questa pratica del cosiddetto “ringozzo”. In pratica si prendevano i libri pubblicati e che giacevano in magazzino da anni, gli si cambiava la copertina e li si metteva nuovamente sul mercato. Funzionava alla grande.
Lo so, lo so, può sembrare che sia una truffa. Ma per quale motivo dovrebbe esserlo? Si tratta di sfruttamento ragionato del catalogo, e lo fanno quasi tutte le case editrici. Se prendi un libro appena uscito con la copertina cartonata ad esempio, probabilmente noterai che gli spazi attorno al testo sono molto ampi. Ecco, servono perché qualche anno dopo ai libri rimasti in magazzino verrà tolta la copertina, verranno tagliati i bordi, messa una copertina morbida et voilà, ecco il libro in formato tascabile. Se ci pensi è geniale, a suo modo.
Come è importante riuscire a sfruttare bene le risorse, anche utilizzare bene il repertorio oppure i testi in diversi formati è fondamentale per avere la massima resa senza sprecare energie. Vediamo come si può fare.
Taglia, cuci, riutilizza
Scrivere un testo, qualsiasi testo, implica fatica, lavoro e tempo. E sarebbe un peccato non utilizzare bene quello che scriviamo. Quindi perché non utilizzare (o riutilizzare) bene quello che produciamo?
Un ingrediente, tre ricette
Poniamo tu abbia scritto un post per il tuo blog o quello dell’azienda. Ci hai perso un pomeriggio e adesso è lì, con tutte le paroline belle al proprio posto, i periodi scritti bene, la punteggiatura esatta. Lo lasciamo lì e basta? Certo che no!
Magari lo prendi, lo incolli e spedisci una newsletter. Poi prendi il post, lo riduci e ci aggiungi una bella fotina, ecco pronto un post per Instagram e Facebook, magari indicando che c’è anche il post completo per chi vuole approfondire. Poi magari ne estrai il succo, giri un video ed ecco una storia per Instagram. E con un solo contenuto hai fatto 4 testi diversi per 4 media diversi.
Ma se ne accorgono!
Mi spiace dirtelo così a bruciapelo, ma il mondo non gira attorno a te. Magari qualcunə vedrà il post su Instagram, qualcunə riceverà la newsletter, qualcunə arriverà sul tuo blog tramite i motori di ricerca. E se anche dovessero vederlo due volte, capirai che problema. Le persone dimenticano più rapidamente di quanto pensi, e difficilmente verranno da te a lamentarsi perché l’hanno visto troppe volte.
E il magazzino?
L’anno scorso hai scritto un post valido anche ora? Rilancialo sui social! Magari quando era stato pubblicato l’hanno visto in pochi, oppure l’hanno visto solo di sfuggita. Insomma, non c’è niente di male a riutilizzare contenuti passati, non devi vergognarti.
Del resto, se Vasco Rossi ancora fa Albachiara nei concerti, nonostante abbia scritto centinaia di altre canzoni, vuol dire che a qualcunə ancora piace nonostante gli anni che passano. E se lo fai lui a riproporre le cose…
Il TED Talk della settimana
Hai presente quando trovi delle persone scettiche, complottiste o semplicemente spaventate che anche quando fai vedere i dati non ci credono e dicono che si tratta di manipolazioni o di interpretazioni giornalistiche e ti presentano statistiche diverse? Ci sono dei motivi per cui fanno così, anche perché non sempre i numeri dicono la verità. Cioè, la dicono ma sono facilmente manipolabili se estratti dal contesto.
Tre modi per difendersi dalle statistiche false li presenta in questo talk Mona Chalabi, che è una data journalist e tra l’altro fa anche dei bellissimi grafici a mano.
Spiega anche perché 9 donne su 10 consigliano una determinata crema. (SPOILER: quelle 9 donne non sono affidabili).
L’almanacco del giorno odierno
Cose avvenute in questo giorno stesso ma nel mondo e negli anni passati, tipo i ricordi di Facebook ma grandi grandi grandi.
Il 27 Ottobre del 1962 si chiude la Crisi dei missili di Cuba, la più grande crisi militare e nucleare della Guerra Fredda. Una specie di Risiko gigantesco ma molto serio, che per qualche mese ha rischiato semplicemente di polverizzarci. Robetta, insomma.
In pratica, gli Stati Uniti avevano piazzato in Italia e in Turchia dei missili nucleari puntati verso l’Unione Sovietica. I Sovietici, per tutta risposta, stavano schierando dei missili a Cuba, puntati verso gli Stati Uniti. Il più grande stallo alla messicana della storia.
Nikita Chruščëv pensava che Kennedy, giovane e inesperto, non sarebbe riuscito a sistemare la situazione, e il blocco orientale avrebbe potuto così riprendersi Berlino Ovest. Per fortuna nostra, e anche loro, alla fine tutto venne risolto pacificamente. Fosse andata male, il mondo come lo conosciamo oggi probabilmente non esisterebbe e non staremmo neanche a preoccuparci del riscaldamento globale perché saremmo già tutti belli che morti, tranne forse gli scarafaggi e alcuni piccoli mammiferi.
Grazie, Nikita Chruščëv e John Fitzgerald Kennedy che alla fine non vi siete sparati i missili nucleari e avete fatto la pace come dei bravi bambini.
Kennedy: Ma per caso ne hai mollata una?
Chruščëv: Intendi di testata nucleare? No!
Kennedy: No, un’altra cosa…
Chruščëv: Ah, allora sì
Kennedy: Eh, si sente…
(Questo dialogo non è mai avvenuto ma ammetterai che con quelle facce lì è plausibile.)
Che leggi?
In questo periodo sto leggendo, anzi, sto rileggendo Lo sbiancamento dell’anima di Rocco Tanica. E devo dire che forse è ancora più bello della prima volta.
Un’autobiografia esattamente come te l’aspetteresti da uno dei più grandi geni della comicità mai esistiti. Densa, con un sacco di aneddoti, insomma, se anche solo minimamente hai intenzione di ridere parecchio, leggila.
(Il link non è affiliato, puoi prendere il libro su Amazon o dove ti pare. Però prendilo, fatti un regalo.)
Frasi da usare agli aperitivi
“L’esito è comunque laconico”
(Enrico Michetti, candidato sindaco di Roma, dopo il ballotaggio)
La newsletter finisce qua, ma non prima di un annuncio pubblicitario:
Corso di Public Poetry Speaking - 26 Novembre
A grande richiesta (intendo richiesta mia) torno a fare un corso di public speaking, per il momento ancora online. Sarà Sabato 26 Novembre dalle 10 alle 13, e costa €10. Se poi ti piace, ci aggiungi altri €39, altrimenti restiamo così, senza rancori reciproci.
Trovi tutte le istruzioni qua: Public Poetry Speaking - 26 Novembre. Al link trovi anche le recensioni di chi l’ha già seguito. Se non ti fidi di me, fidati di loro.
In ogni caso ci risentiamo la prossima settimana con il nuovo numero della newsletter.
Tante care cose a casa
Ciccio
La Bio del titolare
Sono Ciccio Rigoli e mi occupo di public speaking, poetry slam, content strategy, cultura e un sacco di altre cose di cui volendo possiamo parlare anche in privato.
Sto scrivendo la mia autobiografia a fascicoli. Ogni Sabato esce una nuova puntata, costa un euro al mese e puoi abbonarti qui: Autobiografia di un Ciccio.
Per il public speaking, ho un mio metodo che si chiama Public Poetry Speaking e utilizza tecniche derivate dal poetry slam. Faccio corsi molto divertenti sia dal vivo (quando possibile) sia online, e anche consulenze singole.
Come Content Strategist, curo la comunicazione e i testi di aziende di ogni tipo. Posso scrivere qualsiasi cosa con qualsiasi stile.
Se ti interessa parlarne, scrivimi a cicciorigoli@gmail.com.
Organizzo poetry slam e ho ideato e condotto insieme a Paolo Agrati e Davide Passoni la trasmissione “Poetry Slam!” su Zelig TV. Adesso la trovi su Prime Video, anche se nella descrizione mi chiamano “Ciccio Regoli”, vai a capire perché.
Ho portato due spettacoli comici a teatro e innumerevoli spettacoli sempre comici in altri posti.
Ho scritto 5 libri: un romanzo, una raccolta di racconti, una di poesie, un manuale tecnico sul libraio digitale e un manuale sul poetry slam. Per dire, sono abbastanza versatile, ecco.
Ho scritto un pezzo che si intitola “Come hanno fo**uto i trenta/quarantenni” che ha fatto oltre un milione di visualizzazioni a mia insaputa.
Ho un Tumblr in cui carico le mie poesie. Anche se non lo aggiorno da un po’ ma dovrei ricominciare. Si chiama Eleganza sgualcita.
Sono soprattutto su Facebook e Instagram. E anche su LinkedIn. Puoi seguirmi, se ti va.
In questa newsletter potresti trovare delle ə invece del maschile diffuso perché cerco di usare un linguaggio inclusivo.
Playlist
Questa newsletter è stata scritta ascoltando Vasco Rossi. Lo so, è inflazionato, però soprattutto i primi pezzi sono dei capolavori.