Qua ci stava bene una citazione di Battiato
Parlo di cura ma della canzone di Battiato no, però
Ciao, sono Ciccio Rigoli e questa è Public Poetry Speaking, la newsletter che parla di Public Speaking, scrittura professionale e pure di Poetry Slam. Una newsletter che non si sa come mai durante le feste non ha preso neanche un chilo, come il titolare peraltro. Invidiatemi, potete farlo. Non so come sia successo.
Una cosa che mi piace fare all’inizio dell’anno è trovare un parola che mi guidi durante i 12 mesi a seguire. Non sempre riesco a tenere fede ai miei buoni propositi, e infatti quest’anno ho evitato proprio di farli perché basta con questa cosa che ci si iscrive in palestra a Gennaio e poi tanto lo sappiamo che non ci andremo mai, quindi quest’anno non ho neanche pensato di iscrivermi. Lo farò a Febbraio, per rinviare almeno di un mese la mia completa mancanza di voglia di fare esercizio fisico.
Però, dicevo, cerco sempre una parola che sia importante, su cui riflettere, e che almeno mi ispiri un po’. Quest’anno la parola che ho trovato è “Cura”.
Che se ci pensi “cura” contiene in se moltissime sfumature. Cura di sé stessi, cura degli altri, cura della propria casa, del proprio fisico, della propria testa. Ma anche avere cura, trattare con cura, insomma, ci sono così tante declinazioni che potrei utilizzare questa parola per due anni, se volessi.
Oggi vediamo come la cura di ciò che scriviamo o portiamo in scena possa fare la differenza. Di quello che fai, abbine cura.
Ti solleverò, dalle paure e dalle ipocondrie
La sciatteria domina la nostra epoca, la poca attenzione a ciò che si fa, i video su Instagram che sembrano buttati lì a caso come se venissero da un’altra dimensione nella quale basta mettere le cose su e queste funzionano. Ebbene, no, non funziona quasi mai così. Ci vuole tempo e pazienza e, ancora una volta, cura di quello che si fa.
Dalle mail ai video, dalle presentazioni ai grafici, ogni cosa necessita di aggiustamenti, sempre.
In qesta frase ci sono 3 erori
Se c’è una cosa che mi manda ai matti sono i refusi, soprattutto quando li faccio io. Anche se veniamo bonariamente chiamati grammar-nazi, noi della falange dedita alla scrittura senza errori viviamo una vita di stenti e privazioni sintattiche che dirti non so.
Se ci vuoi bene, per favore, rileggi sempre quello che hai scritto anche se si tratta soltanto di una mail, e verifica che non ci siano errori. Sembra banale, ma una lettera al posto di un’altra può fare la differenza, come quelle lettere che invece che andare in Slovenia vanno in Slovacchia. Lo sapevi che una volta l’anno i rispettivi servizi postali si incontrano al confine per scambiarsi le lettere che per errore sono state recapitate in uno Stato invece che nell’altro? Pensa che vitaccia fanno per colpa di chi malauguratamente sbaglia la sigla. Sembra niente, e invece sono soldi dei contribuenti slovacchi e sloveni che se ne vanno.
Formattazione e sostanza
Quando scrivi un post per il blog, oppure una presentazione, o una newsletter, occhio a come formatti il testo. Usa un carattere o al massimo due, e se i titoli sono in Arial 16, che siano sempre in Arial 16. E se usi Word o un altro programma di scrittura, vedi dove in alto c’è scritto “Testo normale”? Se clicchi sulla freccina accanto compariranno “Intestazione 1”, “Intestazione 2”, ecc. Usa le intestazioni, dividi in paragrafi, non fare quella roba lì che ingrandisci il carattere e metti il grassetto. Eddai, su, è pure più facile come cosa! Prenditi cura del tuo testo e abbi cura dei tuoi lettori e lettrici.
Vestiti bene, dai
Infine, se devi fare una presentazione o anche solo una call, controlla di essere a posto. Io adesso sto facendo crescere i capelli e ogni volta prima di accendere la telecamera quasi mi viene da mettermi il gel.
Sarà anche vero che l’abito non fa il monaco, però quella felpa di quando andavi all’università che usi in casa non fa esattamente una grande impressione nella webcam. E anche la giacca nera sopra la maglietta blu, non è proprio bellissima da vedere, fidati.
Il TED Talk della settimana
Non so se hai visto il film Don’t look up, che è un bel film anche se non quel capolavoro che mi aspettavo. Comunque, parla parecchio di spazio, comete, pianeti e mondi lontani, e mi è capitato di andare a guardare un TED che parla di pianeti simili alla Terra, e di come potrebbero essere fatti anche se il più vicino sta a 23 anni luce.
Ne parli in questo talk di 5 minuti Aomawa Shields, astronoma afroamericana con un passato da attrice e ballerina. Un talk che andrebbe visto anche solo per riflettere su come il destino non è mai segnato e non sai mai cosa ti ritroverai a fare nella vita.
Maledetta poesia
Quest’anno voglio farti conoscere diversi poeti da poetry slam e non solo. Magari scopri anche tu che la poesia è più viva che mai, come è successo a me qualche anno fa quando ancora pensavo fosse soltanto “Oh cavallina cavallina storna, che portavi colui che non ritorna”. Che comunque è sempre un gran bel pezzo che agli slam spaccherebbe.
Ci sono alcuni poeti che hanno delle posizioni e dei movimenti quasi codificati sul palco. Io per esempio ho la “Posizione Rigoli”, che è una posizione del corpo che adesso non sto a spiegarti ma che ti invito a venire a vedere ai poetry slam oppure ai miei spettacoli.
Esiste poi il cosiddetto “Movimento Balestra”, che prende il nome da Filippo Balestra, poeta genovese e storico ormai rappresentante del mondo slam italiano. Il “Movimento Balestra” consta in un innalzamento del braccio destro mentre tutto il corpo si eleva per sottolineare alcuni passaggi fondamentali della poesia che sta leggendo.
Le sue poesie sono surreali e concrete al tempo stesso, e puoi scaricarne addirittura 9 da questo file. Le mie preferite sono Fumatore italiano e soprattutto Loro ci controllano.
Qui, invece, un suo video.
Consigli non richiesti
Apro una parentesi sulle parentesi (non che ci sia molto da dire, ma comunque). Usane poche (parecchio poche) (cioè, abbastanza poche che servano ma non troppe), non abusarne, insomma.
La parentesi (intendo la frase tra parentesi) spezza il ritmo (esiste proprio un ritmo) della lettura) e in tanti (tipo io) le saltano direttamente. A volte basterebbe mettere delle virgole, tipo queste che ho messo io adesso, e sarebbe la stessa cosa.
Tutto questo lo dico tra parentesi, ovviamente. Senza usare le parentesi, peraltro.
Frasi da usare agli aperitivi
Non esiste il delitto perfetto, Adalgisa. Esistono solo colpevoli molto fortunati.
(Rocco Schiavone)
Questa newsletter di ritorno dalle vacanze di Natale si chiude qua. La prossima settimana lancio il nuovo corso di public speaking, e sarà l’ultimo alla modica cifra di €49. Poi si salirà su di prezzo, ché qua c’è da adeguarsi alla scala mobile, all’aumento dei prezzi, al crollo vertiginoso del potere d’acquisto del ceto medio. Che per quanto io odi farne parte, mi sa che sono ceto medio pure io.
Se vuoi condividere questa newsletter, io sono molto contento. Ti offro una birra o quello che vuoi, in caso.
Tante care cose e abbi cura di te
Ciccio
La Bio del titolare
Sono Ciccio Rigoli e mi occupo di public speaking, poetry slam, content strategy, cultura e un sacco di altre cose di cui volendo possiamo parlare anche in privato.
Sto scrivendo la mia autobiografia a fascicoli. Ogni Sabato esce una nuova puntata, costa un euro al mese e puoi abbonarti qui: Autobiografia di un Ciccio.
Per il public speaking, ho un mio metodo che si chiama Public Poetry Speaking e utilizza tecniche derivate dal poetry slam. Faccio corsi molto divertenti sia dal vivo (quando possibile) sia online, e anche consulenze singole.
Come Content Strategist, curo la comunicazione e i testi di aziende di ogni tipo. Posso scrivere qualsiasi cosa con qualsiasi stile.
Se ti interessa parlarne, scrivimi a cicciorigoli@gmail.com.
Organizzo poetry slam e ho ideato e condotto insieme a Paolo Agrati e Davide Passoni la trasmissione “Poetry Slam!” su Zelig TV. Adesso la trovi su Prime Video, anche se nella descrizione mi chiamano “Ciccio Regoli”, vai a capire perché.
Ho portato due spettacoli comici a teatro e innumerevoli spettacoli sempre comici in altri posti.
Ho scritto 5 libri: un romanzo, una raccolta di racconti, una di poesie, un manuale tecnico sul libraio digitale e un manuale sul poetry slam. Per dire, sono abbastanza versatile, ecco.
Ho scritto un pezzo che si intitola “Come hanno fo**uto i trenta/quarantenni” che ha fatto oltre un milione di visualizzazioni a mia insaputa.
Ho un Tumblr in cui carico le mie poesie. Anche se non lo aggiorno da un po’ ma dovrei ricominciare. Si chiama Eleganza sgualcita.
Sono soprattutto su Facebook e Instagram. E anche su LinkedIn. Puoi seguirmi, se ti va.
In questa newsletter potresti trovare delle ə e delle з invece del maschile diffuso perché cerco di usare un linguaggio inclusivo.
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Questa newsletter è stata scritta ascoltando Grace di Jeff Buckley. Ogni tanto è necessario riascoltarselo tutto, non trovi?