Ciao, sono Ciccio Rigoli e questa è Public Poetry Speaking, la newsletter settimanale che parla di parole, public speaking e poetry slam. Hai notato che iniziano tutte con la P? Sarà un caso? Non credo…
Qualche giorno fa la mia psicoterapeuta, da cui vado il martedì, mi ha detto: “La prossima settimana martedì è il 25 Aprile, ma se vuole possiamo fare lo stesso la seduta”. Io le ho risposto: “Dottoressa, guardi che per me il 25 Aprile è tipo Natale, quindi rinviamo”.
Da lì mi è partito tutto un pensiero su cosa significhino alcune date e soprattutto quali valori rappresentino, per quale motivo ci toccano e quanto sia giusto mostrare anche all’esterno in cosa crediamo, a cosa pensiamo, cosa reputiamo giusto o sbagliato. Non è che poi ci fa perdere clienti e opportunità?
Una volta sono andato da un commercialista per avviare una società, la terza domanda che mi ha fatto è stata: “Vabbè, immagino vorrai fare anche un po’ di nero, giusto?”. Mi sono alzato e me ne sono andato.
Io non è che nasconda tanto quello in cui credo o le idee a cui mi ispiro, e anche per come mi pongo all’esterno non è che sia esattamente il tipico consulente. I miei social non sono strutturati e non parlo soltanto di lavoro e di cosa faccio, anche se continuo a vedere sedicenti guru della comunicazione che dicono che bisogna avere un’immagine coordinata che ci faccia vendere, che bisogna privilegiare il branding, che bisogna mettere prima la propria professionalità e tenere per sé stessi il proprio privato. Ma fino a che punto arriva l’abito? E fino a che punto il monaco?
La scorsa settimana abbiamo fatto un poetry slam e, per fattori indipendenti dalla nostra volontà, sul palco purtroppo c’erano solo poeti maschi. Qualche tempo fa non mi sarebbe sembrato strano, ammetto che stavolta mi ha fatto un certo effetto. Per fortuna, che non mi è sembrato normale.
Anche questa roba dell’inclusività, che tante persone reputano soltanto un’ipocrisia, più passa il tempo più credo diventi imprescindibile. Bisogna fare attenzione a non fare di tutta l’erba un fascio (il gioco di parole è voluto), però quantomeno accorgersi che c’è un problema importante, che ci sono delle disparità, ecco magari facciamoci caso. Partiamo da lì, chiediamoci se è normale che in molti convegni parlino solo uomini, che la cura della casa e della famiglia sia delegata in toto alle donne, oppure che negli sport professionistici, soprattutto nel calcio, non ci sia praticamente neanche un giocatore omosessuale. Davvero neanche uno? Che stranezza statistica!
E poi daje con le battute sul fatto che stranamente nel calcio femminile ci siano anche alcune giocatrici eterosessuali. Ah ah ah, che ridere, davvero.
Dobbiamo stare a parlare sempre e solo di quello? Trasformare ogni cosa in una battaglia? No, ovvio che no. Però penso che, anche se magari perderemo alcune opportunità mettendo in chiaro quali sono i nostri valori non negoziabili, mostrando quali sono le nostre convinzioni, ecco, alcune le perderemo, ma quelle che guadagneremo saranno sicuramente più soddisfacenti e più adeguate.
(Che poi, non parlare mai di quello che pensiamo, mi ricorda tanto il motto “Qui si lavora e non si parla di politica” di quando c’era LVI)
Buon 25 Aprile, intanto. Oggi e sempre.
Il TED Talk della settimana
Quante parole riesci a ricordare a memoria dopo averle sentite una volta sola? Gli studi neuroscientifici dicono che riusciamo a ricordarne in media 4. Oppure ti capita di andare in una stanza per fare qualcosa, e una volta che arrivi hai già dimenticato perché ci stavi andando? Ecco, queste sono due dimostrazioni di come funziona la cosiddetta “memoria di lavoro”, che ci consente di fare moltissime cose e, in generale, di sopravvivere.
Se vuoi sapere come funziona e come migliorarla, ecco qua il TED Talk della settimana tenuto da Peter Doolittle, professore di psicologia. Ci sono pure gli esercizi da fare per ricordarsi meglio le cose, te li anticiperei ma non mi ricordo quali sono. Forse è meglio se me lo riguardo anche io, va.
Iscrizione richiesta
Un’edizione un po’ particolare di questa rubrica, perché stavolta non ti consiglio né una newsletter né un podcast, bensì un canale YouTube! E neanche un canale direttamente collegato agli argomenti trattati qui, ma che parla di chitarre, bassi e strumenti musicali in genere.
Ma non ti aspettare il solito tutorial su come suonare una canzone o un’analisi approfondita delle differenze tra i generi o chissà cos’altro: qui si parla di restaurare strumenti usando pezzi presi da Ali Express oppure recuperati da altre parti. Chitarre distrutte che tornano a suonare, bassi sfasciati che picchiano di nuovo alla grande, tutta questa roba da impallinati insomma.
Il tutto con un approccio amichevole e molto, scusa il termine, ca**eggione, con un umorismo tutto piemontese. Insomma, il mio canale preferito di questi tempi è quello di Andy Cale, musicista e appassionato di liuteria e restauro.
Qua trovi la playlist dei suoi video di restauro. Il mio preferito è quando ha rimesso in opera un basso volato letteralmente dal quarto piano.
Dove ti trovo in questi giorni?
Si prospetta un Maggio abbastanza intenso, ma anche questo scampolo di Aprile regala qualche opportunità in giro in cui puoi trovarmi tra poetry slam e standup.
Intanto sappi che ho provato alcuni pezzi del prossimo spettacolo, e pare che funzionino. Se vuoi venire al debutto il 4 Maggio a Milano, mi fa solo piacere. Poi in caso faccio anche una replica il 16 Maggio a Pavia.
Ma ecco questa settimana dove sto.
SPOILER: sono nello stesso locale ma per due occasioni diverse.
Venerdì 21 Aprile: Zelig poetry slam, terzo appuntamento. I primi due sono andati bene, vogliamo migliorare la media?
Mercoledì 26 Aprile: Laboratorio artistico a Zelig. Come dicevo, il locale è lo stesso ma qui provo un pezzo nuovo in vista dello spettacolo.
Una poesia breve per chi ha poco tempo
Tu non sai le colline
dove si è sparso il sangue.
Tutti quanti fuggimmo
tutti quanti gettammo
l’arma e il nome. Una donna
ci guardava fuggire.
Uno solo di noi
si fermò a pugno chiuso,
vide il cielo vuoto,
chinò il capo e morì
sotto il muro, tacendo.
Ora è un cencio di sangue
il suo nome. Una donna
ci aspetta alle colline.(Tu non sai le colline - Cesare Pavese)
Per questa settimana la chiudiamo qua, ci risentiamo giovedì. Se è la prima volta che ti trovi qui, puoi anche considerare l’idea di iscriverti, che ne dici?
Tante care cose e abbi cura di te
Ciccio
“Nessuno ci toglierà i balli che abbiamo ballato”
Sono Ciccio Rigoli e mi occupo di comunicazione, customer care e poetry slam. Ho un progetto che si chiama “Complimenti”, unisce queste tre cose e aiuta le aziende a migliorare.
Faccio corsi molto divertenti sia dal vivo (quando possibile) sia online, e anche consulenze singole.
Organizzo poetry slam e insieme a Paolo Agrati e Davide Passoni abbiamo un’agenzia che si chiama Slam Factory. La nostra trasmissione “Poetry Slam!” la trovi su Prime Video, anche se nella descrizione mi chiamano “Ciccio Regoli”, vai a capire perché.
Ho scritto 5 libri e un pezzo che si intitola “Come hanno fo**uto i trenta/quarantenni” che ha fatto oltre un milione di visualizzazioni a mia insaputa.
Sono soprattutto su Facebook e Instagram. E anche su LinkedIn. Puoi seguirmi, se ti va.
Affermare le proprie convinzioni senza compromessi ed essere coerenti con se stessi e in tutte le situazioni è ragione di vita per me. Purtroppo nel lavoro che ho fatto per anni, l'Account Manager, ciò non è sempre stato proficuo ma non ho mai voluto deludere né me stesso né chi avevo di fronte, fossero anche i miei capi che mi tacciavano di troppa rigidità: non sono mai stato bravo a raccontare fesserie.
Grazie per questa riflessione. Io ho un impegno politico che è pubblico, di sinistra e fatto di alcuni valori e idee totalmente non negoziabili. Lo dichiaro anche nelle bio sui social. Mi sono posta molte volte la questione e sono certa che in alcune situazioni le mie idee possano avere allontanato quelle che si definiscono "opportunità" ma non mi importa. È più importante il resto. Oggi più che mai. Buon 25 aprile!