Ciao, sono Ciccio Rigoli e questa è Public Poetry Speaking, la newsletter settimanale che, come al solito, con la scusa di parlare di public speaking e scrittura professionale tratta i grandi temi della vita tipo: “Perché ogni volta a Febbraio ci stupiamo che le giornate si siano allungate e toh, c’è ancora un po’ di luce pure alle 6 di sera?”.
Una volta avevo 18 anni, ero all’ultimo anno del liceo e dissi a una ragazza: “Ormai ho già 18 anni, comincia a essere tardi”. Oh stolto, oh ingenuo, oh giovane che ero. La stessa frase ho continuato a ripetermela per anni, finché ho fatto tipo 35 anni. Poi ho pensato che forse non valeva la pena aver perso così tanto tempo dicendomi che ormai era tardi, e allora ho cominciato a fare delle cose. Certo, ci ho messo 35 anni, però ho iniziato.
Una sera del 2016, era Agosto, avevo 36 anni, ero a casa a Milano e mi sono detto: “Toh, vediamo quando è il test d’ingresso a psicologia”. Cerco su Google, guardo, la scadenza per presentare la domanda era 3 giorni dopo. Presento la domanda, pago la quota, a Settembre sono andato a fare il test. Sono anche passato, poi lascia stare che non avevo né tempo per studiare né soldi per i libri, ma se avessi proseguito oggi sarei con una seconda laurea. Con meno soldi, certo, ma probabilmente avrei scoperto qualcosa in più su come funziona il cervello umano. Ma sono contento comunque di aver fatto almeno un tentativo per vedere se sarei potuto passare.
Tutta questa tiritera iniziale per dire che tante volte pensiamo che ormai è andata, e invece no, macché andata, c’è solo che ci fa schifo muovere il cu*o e darci una mossa. Le persone migliori che conosco dieci anni fa facevano tutt’altro nella loro vita. Poi si sono mosse, e anche se i capelli bianchi avanzano e i giorni necessari per riprendersi quando si esagera cominciano a diventare di più non è detto che sia finita. Quindi oggi vediamo cosa si può fare, facile facile, per capire che non potevamo prevedere tutto. Sempre evitando quello stile da life coach che, per carità, non mi appartiene e che se dovessi ravvisare ti prego di farmi notare. Grazie.
Il mondo cambia, figuriamoci tu
Se ripenso alla mia adolescenza mi chiedo cosa facessi tutto il giorno senza internet. Di sicuro leggevo di più, però per organizzare anche una semplice partita di calcetto serviva un’interminabile sequela di telefonate, e stare in contatto con chi era lontano era uno stillicidio di lettere scritte a mano, lunghe attese e costosissime telefonate. Però sono sopravvissuto.
Se ripenso a quando sono arrivato a Milano, i primi tempi mi muovevo in macchina con il Tuttocittà. Per chi non lo ricordasse, era lo stradario. Pagine e pagine di mappe cartacee, e se la strada era lunga dovevi saltare da una pagina all’altra ad ogni incrocio o quasi. Poi per fortuna è arrivato Google Maps.
Quindi il mondo cambia, e sono abbastanza certo che pure tu non sia la stessa persona di qualche anno fa, volente o nolente. Quindi, cosa fare per accelerare o almeno assecondare questo processo di cambiamento continuo?
Leggere
Una volta un mio amico mi disse: “Ma ti ricordi di quando potevamo stare tutto un pomeriggio a leggere? Sembra impossibile!”. Ha ragione, la lettura prolungata non fa quasi più parte di noi perché qualche distrazione ce l’abbiamo sempre, però anche in spazi di tempo ristretti, leggere non fa male. Ma non perché leggere ci faccia crescere come ci dicono quelle insostenibili campagne per la lettura fatte credo appositamente per tenere le persone lontane dai libri, semplicemente perché leggere è una figata. E anche se ci vorranno magari 6 mesi per finire quel libro che da un po’ volevi riprendere in mano, una pagina alla volta, con calma, alla fine sarà un libro in più che avrai letto.
Nuove idee, nuove costruzioni delle frasi, nuove sensazioni, giovani emozioni (cit.)
Mollare
Al me stesso di venti o trent’anni fa oggi direi: “Guarda che non fai così schifo, sai?”. Ecco, magari cominciare da subito a non farci schifo non sarebbe male. Mollare le relazioni tossiche, mollare quel lavoro brutto e noioso, mollare quella noiosissima routine che ci fa arrivare a sera e dire: “Ma tutto qui?”. Ecco, mollare, questa è la parola da tenere a mente.
Studiare
Anni fa ho frequentato per 3 mesi un corso di tango. Non lo so ballare ovviamente, ma qualcosa mi ricordo. E mi ha insegnato a scivolare in mezzo alla folla, ad ascoltare, a stare dritto quando cammino. Che non sarà granché, ma mi ha regalato un pezzo di me.
Ecco, muoviti e iscriviti a quel corso che volevi fare. Che se continui a rimandarlo alla fine non lo farai mai. Qualcosa ti resterà sicuramente, nel bene o nel male.
Anzi, se vuoi il 19 Febbraio faccio un corso di public speaking, che potrebbe esserti utile anche se pensi di non dover mai parlare in pubblico (SPOILER: non è vero, in un modo o nell’altro tutti parliamo in pubblico prima o poi).
Dirai: “Ma hai fatto tutto questo pippone solo per venderci il tuo corso?” Maledizione, mi hai scoperto! Cioè, non solo per questo, ma se questa newsletter ti avrà fatto venire voglia di seguirlo per provare a cambiare qualcosa, ecco, direi che è una strategia che funziona. Ma di sicuro non era il mio unico intento.
Il TED Talk della settimana
Lo so, avevo detto che non ne potevo più dei TED Talk, ma più che altro la questione è che stanno diventando tutti simili e mi annoio. Ma ogni tanto ne arriva uno su un argomento che mi interessa e BAM, eccomi di nuovo nella spirale dell’intrattenimento intelligente.
Questo talk parla del nostro cervello ma non in senso filosofico, umanistico, ma proprio come ammasso di cellule e viene comparato a quello di altri animali tanto che alla fine non capisci quasi come mai noi studiamo gli animali ma loro non studiano noi. Pensa che bello, un TED talk di mucche, che meraviglia. Sarebbe facile anche il catering per chi sale sul palco, basterebbe della paglia.
Maledettə poetə
Continua la rubrica che ti presenta ogni settimana unə poeta diversə, per farti conoscere meglio la scena del poetry slam italiano.
Oggi parliamo di una figura un po’ laterale della scena italiana, perché accanto all’attività di slammer ne affianca altre a volte un po’ bizzarre, ma di sicuro molto interessanti. Parliamo di Alessandro Burbank.
Veneziano ma residente a Torino, ha iniziato da giovanissimo a partecipare ai poetry slam, e ha esplorato tipi diversi di poetica. La prima volta in cui l’ho visto era ospite a un poetry slam e ha recitato una poesia mentre contemporaneamente giocava a briscola (o a scopa, non ricordo) contro il computer. Straniante, divertente, memorabile.
La sua ultima impresa è stata andare da Torino a Venezia a piedi con il progetto “The Walking Poet”, e a questa camminata ne sono seguite altre in diverse zone d’Italia. Alla camminata era affiancato un crowdfunding con l’obiettivo di istituire una borsa di studio dedicata a Nebbiolo, giovane cantautore e grande amico di Alessandro, purtroppo scomparso pochi anni fa.
Non so cosa abbia adesso in mente di fare, intanto ti consiglio il suo libro Salutarsi dagli aerei
Se vuoi, puoi anche guardare la sua esibizione alla trasmissione “Poetry Slam!”.
Frasi da usare agli aperitivi
“Io spero ancora in 24 rinunce per andare all’Eurovision con l’Italia”
Tananai.
(Amico, lo speriamo anche noi.)
Ultima chiamata per il corso di Public Poetry Speaking del 19 Febbraio. Dalle 10 alle 13, in collegamento online. Puoi tenere anche le ciabatte, se vuoi, nessunə ti giudicherà.
Sempre il 19, ma nel pomeriggio, sarò a presentare il libro Scrittura ribelle con l’autrice Ella Marciello e Paolo Iabichino. Prenotatevi, che ormai siamo al sold out.
In ogni caso, ci risentiamo mercoledì prossimo, la mattina presto così puoi leggere la newsletter con il primo caffè.
Tante care cose e abbi cura di te
Ciccio
La Bio del titolare
Sono Ciccio Rigoli e mi occupo di public speaking, poetry slam, content strategy, cultura e un sacco di altre cose di cui volendo possiamo parlare anche in privato.
Ho scritto la mia autobiografia a fascicoli. Da questa settimana parte un nuovo progetto che comprende la scrittura a puntate di un romanzo, le bozze di due spettacoli e nuove poesie, puoi sostenermi qui con solo un euro al mese: Il mio Patreon.
Per il public speaking, ho un mio metodo che si chiama Public Poetry Speaking e utilizza tecniche derivate dal poetry slam. Faccio corsi molto divertenti sia dal vivo (quando possibile) sia online, e anche consulenze singole.
Come Content Strategist, curo la comunicazione e i testi di aziende di ogni tipo.
Se ti interessa parlarne, scrivimi a cicciorigoli@gmail.com.
Organizzo poetry slam e ho ideato e condotto insieme a Paolo Agrati e Davide Passoni la trasmissione “Poetry Slam!” su Zelig TV. Adesso la trovi su Prime Video, anche se nella descrizione mi chiamano “Ciccio Regoli”, vai a capire perché.
Ho portato due spettacoli comici a teatro e innumerevoli spettacoli sempre comici in altri posti.
Ho scritto 5 libri: un romanzo, una raccolta di racconti, una di poesie, un manuale tecnico sul libraio digitale e un manuale sul poetry slam. Per dire, sono abbastanza versatile, ecco.
Ho scritto un pezzo che si intitola “Come hanno fo**uto i trenta/quarantenni” che ha fatto oltre un milione di visualizzazioni a mia insaputa.
Ho un Tumblr in cui carico le mie poesie. Anche se non lo aggiorno da un po’ ma dovrei ricominciare. Si chiama Eleganza sgualcita.
Sono soprattutto su Facebook e Instagram. E anche su LinkedIn. Puoi seguirmi, se ti va.
In questa newsletter potresti trovare delle ə e delle з invece del maschile diffuso perché cerco di usare un linguaggio inclusivo e anche perché se c’è da fare qualcosa che fa incazzare Adinolfi o Cacciari sono in prima linea.
Playlist
Questa newsletter è stata scritta ascoltando Cure for the pain dei Morphine. Basso, sax baritono, voce e percussioni. Sembra incredibile, ma funzionano meravigliosamente bene insieme.