Ciao, sono Ciccio Rigoli e questa è Public Poetry Speaking, la newsletter settimanale che parla di public speaking, scrittura professionale e tutto quello che ha a che fare con le parole. E che ti consente anche di disiscriverti gratuitamente, non come quei locali con ingresso gratuito e consumazione obbligatoria che a questo punto fammi pagare l’ingresso e dammi da bere gratis che mi sembra di aver speso di meno.
Tuttə a scuola abbiamo avuto un professore o una professoressa che amavamo oppure che temevamo. Non necessariamente con la migliore preparazione, ma magari ci ricordiamo di loro perché riuscivano a coinvolgere, oppure a tenere la classe nel terrore. Non ci si ricorda soltanto di chi è più preparatə, ma di chi riesce a farci scattare qualcosa dentro, che sia la paura o il piacere.
Se guardi dei programmi di cucina, a volte dicono “Questo piatto fa emozionare”. Ora, per me è anche un po’ esagerata come cosa, però è innegabile che per comunicare sia necessario far passare qualcosa. E anche per far mangiare con più gusto riuscire a trasferire un’emozione è un vantaggio.
Avrai intuito dove sto andando a parare: se vogliamo che le persone si ricordino di noi dobbiamo farle emozionare, altrimenti siamo ricordabili come i baristi dell’Autogrill. Ti ricordi per caso di qualche barista dell’autogrill? Ecco, esatto. Con tutto il rispetto per i baristi, ovviamente.
Questione di feeling
I manuali di comunicazione dicono che è l’emozione a guidare l’azione. E hanno ragione, per quanto pensiamo di essere razionali in realtà siamo dominatə dalle emozioni. Stacce, come dicono nella Capitale.
E cosa possiamo fare per utilizzare queste emozioni? Ecco qualche idea.
Ti sblocco un ricordo
Uno dei motivi per cui su Instagram e sui social funzionano tanto bene quei meme che dicono “Ti sblocco un ricordo” oppure “Ma che ne sanno i 2000…” è perché suscitano ricordi nostalgici, malinconici, e colpiscono esattamente un’area delle emozioni che fa ricordare quando eravamo giovanə e spensieratə.
Puoi utilizzare questa malinconia chiedendo ad esempio alle persone “Vi ricordate di quando…” e immediatamente collegheranno il tuo discorso a un loro ricordo. Se proprio dobbiamo avere la malinconia, almeno usiamola bene.
Pensieri cattivi, pensieri tristi
Qualche giorno fa ho scoperto che le aree del cervello in cui immagazziniamo i ricordi piacevoli sono diverse da quelle dei ricordi tristi. Per questo quando siamo felici ci vengono in mente facilmente ricordi di tempi felici, e viceversa.
Questo è uno dei motivi per cui riuscire a far ridere è una strategia molto usata nelle presentazioni e nei TED talk: chi ascolta associa il discorso a una sensazione piacevole, e quindi lo va a mettere tra i ricordi piacevoli della propria vita.
Usa l’ansia
L’ansia è un grande motore delle azioni umane, perché fa salire l’adrenalina e prepara il corpo a scappare. Ora, forse è meglio se non fai scappare chi ti sta davanti, ma puoi usare una tecnica facilissima per usare l’ansia a tuo vantaggio: basta dire: “Devo darvi due notizie, una cattiva e una buona”. Inconsciamente, chi ti sta davanti si prepara alla notizia cattiva, e in seguito si rilasserà ascoltando quella buona.
Per farti un esempio, il mio amico Gianluigi Bonanomi fa dei corsi su LinkedIn e inizia dicendo: “LinkedIn non serve a niente”. Panico tra il pubblico che magari ha pure pagato per scoprire come funziona LinkedIn. Subito dopo aggiunge: “Non serve a niente se lo usate come il 90% delle persone”. Relax, felicità, sensazione di essere tra gli eletti, risata collettiva e sensazione di aver scampato un pericolo.
Lo ammetto, questa battuta gliela copio spesso perché è una combo micidiale. Scusa Gianluigi.
Il TED Talk della settimana
Un bel TED Talk in italiano, finalmente! E addirittura tenuto da un comico, ma che non cerca la battuta a tutti i costi!
Pierluca Mariti parla di inclusività, di come sbagliamo ad attribuire fin da piccoli alcune caratteristiche esclusivamente alle bambine o ai bambini, e di come gli stereotipi ci impediscano di vivere in maniera corretta molte cose, tra cui le emozioni. Per esempio, basta con questa storia che gli uomini non piangono. Fateci piangere, perdio!
L’almanacco del giorno odierno
Il 3 Novembre del 1868 viene eletto presidente degli Stati Uniti d’America Ulysses S. Grant. Perché ci piace il buon Ulysses? Intanto perché il suo nome è stato scelto estraendolo a sorte, dopo che tutti i parenti avevano espresso una preferenza e messo un bigliettino dentro un contenitore. Tra tutti, era uscito Ulysses. Poteva andare peggio, ecco.
Non pago di questo, all’Accademia per errore lo registrarono con una S. come secondo nome. Una S. che non voleva dire niente, ma gli piaceva avere un secondo nome e se la tenne per tutta la vita.
(che poi anche io a pensarci bene mi firmo “Francesco S. Rigoli”, ma perché mi chiamo Francesco Saverio).
Poi aveva una certa passione per l’alcol, passione che non era ben vista negli ambienti puritani dell’establishment americano. Fecero presente al Presidente Lincoln che forse il suo Generale beveva un po’ troppo ma Lincoln, visto che Ulysses continuava a vincere battaglie su battaglie, rispose: “Dite che beve? Ditemi qual è la marca di whisky che ne mando una cassa anche a tutti gli altri generali!”.
Infine non si è mai capito se fosse ateo, agnostico o moderatamente credente, in ogni caso era molto tollerante. Uno dei primi a fare riforme inclusive.
Ulysses, brindiamo alla tua salute!
(Che poi, guarda che barba da hipster che aveva. Troppo avanti quest’uomo)
Animali puccyosissimi
Un animale premuroso, molto attento ai propri cuccioli e anche prelibato da mangiare. Cosa ti viene in mente?
Dubito tu possa pensare alla cimice d’acqua, simpatico insetto che può essere grande anche 12 centimetri, vero e proprio killer dei girini e dal morso urticante. Ma chi ci dice che questi morsi non siano in realtà dei bacini che non riusciamo ad apprezzare adeguatamente?
Una particolarità della cimice d’acqua è che la femmina depone le uova incollandole direttamente sulla schiena del maschio, che se le porta in giro finché non si schiudono. “La Repubblica” probabilmente titolerebbe: “L’insetto che fa da mammo ai propri cuccioli”, perché per qualche motivo la stampa italiana non si capacita che i maschi possano prendersi cura dei bambini senza chiamarli “mammi”. Vai a capire perché.
(Una cimice d’acqua con le uova sulla schiena. Non ti viene voglia di farle una carezzina?)
Frasi da usare agli aperitivi
“Mi diverto e mi pagano pure. È una pacchia.”
(Gigi Proietti, che un anno fa salutava la compagnia)
Lo sapevi che il 27 Novembre faccio un corso di public speaking? E che costa solo €10, e che se ti piace paghi anche i €39 restanti, altrimenti a posto così?
Se non lo sapevi, ora lo sai. 3 ore di corso, online, dalle 10 alle 13. Puoi anche restare in pigiama se vuoi.
Chi l’ha già fatto dice: “Ringrazio Ciccio Rigoli per avere condiviso in questo corso la sua esperienza nel public speaking, con un approccio del tutto originale. Tre ore intense, volate in un attimo grazie alla sua simpatia e alla suddivisione chiara e schematica degli argomenti, con tanto di esercizi e interazioni con i partecipanti. Lo raccomando vivamente!”.
Trovi tutte le informazioni in questa pagina. Occhio che ci sono pochi posti!
In ogni caso ci sentiamo la prossima settimana.
Tante care cose a casa
Ciccio
La Bio del titolare
Sono Ciccio Rigoli e mi occupo di public speaking, poetry slam, content strategy, cultura e un sacco di altre cose di cui volendo possiamo parlare anche in privato.
Sto scrivendo la mia autobiografia a fascicoli. Ogni Sabato esce una nuova puntata, costa un euro al mese e puoi abbonarti qui: Autobiografia di un Ciccio.
Per il public speaking, ho un mio metodo che si chiama Public Poetry Speaking e utilizza tecniche derivate dal poetry slam. Faccio corsi molto divertenti sia dal vivo (quando possibile) sia online, e anche consulenze singole. Il prossimo corso è il 27 Novembre.
Come Content Strategist, curo la comunicazione e i testi di aziende di ogni tipo. Posso scrivere qualsiasi cosa con qualsiasi stile.
Se ti interessa parlarne, scrivimi a cicciorigoli@gmail.com.
Organizzo poetry slam e ho ideato e condotto insieme a Paolo Agrati e Davide Passoni la trasmissione “Poetry Slam!” su Zelig TV. Adesso la trovi su Prime Video, anche se nella descrizione mi chiamano “Ciccio Regoli”, vai a capire perché.
Ho portato due spettacoli comici a teatro e innumerevoli spettacoli sempre comici in altri posti.
Ho scritto 5 libri: un romanzo, una raccolta di racconti, una di poesie, un manuale tecnico sul libraio digitale e un manuale sul poetry slam. Per dire, sono abbastanza versatile, ecco.
Ho scritto un pezzo che si intitola “Come hanno fo**uto i trenta/quarantenni” che ha fatto oltre un milione di visualizzazioni a mia insaputa.
Ho un Tumblr in cui carico le mie poesie. Anche se non lo aggiorno da un po’ ma dovrei ricominciare. Si chiama Eleganza sgualcita.
Sono soprattutto su Facebook e Instagram. E anche su LinkedIn. Puoi seguirmi, se ti va.
In questa newsletter potresti trovare delle ə invece del maschile diffuso perché cerco di usare un linguaggio inclusivo.
Playlist
Questa newsletter è stata scritta ascoltando Let it be dei Beatles. Il 25 esce un film su di loro e sto già emozionato, per restare in tema con la newsletter.