Ciao, sono Ciccio Rigoli e questa è Public Poetry Speaking, la newsletter settimanale che parla di rapporti col pubblico, comunicazione e poetry slam. Ogni giovedì alle 7:31 del mattino, puntuale come l’Onda Verde.
Prima di cominciare, volevo dire che nelle ultime due settimane sono arrivate tantissime persone su questa newsletter e le iscrizioni hanno fatto un balzo. Non so come ringraziarvi, ma soprattutto mi piacerebbe sapere chi siete e come avete fatto a scovarmi. Insomma, se vi va, presentatevi mandandomi una mail o lasciando un commento così ci conosciamo meglio. Ovviamente il discorso vale anche per chi riceve la newsletter da tempo, sia chiaro.
Mi presento rapidamente per chi non mi conoscesse: vivo a Milano e mi occupo di comunicazione, tengo corsi di public speaking e business writing, faccio spettacoli, organizzo poetry slam, non mi piace parlare al telefono.
Non ricordo i testi praticamente di nessuna canzone o poesia ma so tutta la parte in sardo di “Spunta la luna dal monte” dei Tazenda. E pensare che sono calabrese.
In fondo alla mail trovi una biografia estesa.
Ora possiamo cominciare.
Qualche anno fa ho scritto un romanzo (che trovi ancora in ebook) e per la prima volta in vita mia mi sono trovato a dover affrontare un editing. Il risultato fu più o meno un massacro perché, chi ha scritto un libro lo sa, ogni taglio alla propria opera diventa un colpo al cuore. Anche se sai benissimo che chi lo sta rivedendo quasi sempre ha ragione, un po’ ci stai male.
L’editor (so che mi legge quindi ne approfitto per salutarlo: ciao Lele!) mi diede un insegnamento molto importante: “Devi avere rispetto per chi ti legge, non puoi prendere in giro le persone. C’è gente che spende dei soldi e del tempo per leggere quello che hai scritto tu”.
(La frase credo fosse più colorita ma, insomma, ci siamo capiti).
La parola “Rispetto” penso sia fondamentale quando ci rapportiamo alle altre persone, in ogni modo: sul palco, nella vendita, nella scrittura, anche soltanto nei reel che postiamo su Instagram. Il rispetto per il pubblico che viene a vederci, per chi acquista qualcosa da noi, per chi usa il suo tempo per leggere quello che abbiamo scritto.
Chissà come mai, ogni tanto ce lo dimentichiamo.
La gente è tutta stupida?
C’è un continuo processo in cui si pensa più a dare la colpa ad altra gente invece che a farsi due domande. Fai una battuta e il pubblico non ride? Si vede che non l’hanno capita. Vendi un televisore e il cliente non sa programmarlo? Certo che la gente è proprio scema e non sa fare niente. Non riesci a spendere i soldi del PNRR? Colpa dei governi precedenti.
(visto che arguta satira politica, ogni tanto?)
Io, francamente, allibisco. Basterebbe chiedersi se la battuta l’abbiamo fatta bene, oppure se le istruzioni del televisore sono chiare, o se quei soldi c’è un modo per spenderli, invece di pensare che siano sempre altri e altre a dover capire le cose.
Un insegnamento a cui cerco di attenermi soprattutto sul palco è che “il pubblico va sempre rispettato”. Anche quando ci sono pochissime persone in sala, oppure quando sembra non rispondano, bisogna sempre avere grande rispetto. Quindi bisogna fare spettacolo nel migliore dei modi, anche di fronte a due persone sole. E cerco per quanto possibile di applicare lo stesso metro anche nel lavoro.
Poi è ovvio che il rispetto debba essere da entrambi i lati, e che il cliente non abbia sempre ragione, però per quale motivo bisogna dare per scontato che tutto ruoti attorno a noi? Più ci penso più mi sembra incredibile che ci si debba lamentare dei call center che non aiutano, delle spedizioni che chissà dove sono, delle risposte che non vengono date. Basterebbero un po’ di rispetto e di attenzione e si risolverebbe tutto.
E no, non sto parlando della famosa “empatia” così di moda. Va bene l’empatia, ma a volte basta anche meno. Non siamo amici con il pubblico, non siamo amici con i clienti, non dobbiamo andarci a cena. Dobbiamo avere rispetto.
E vabbè, ma non si può più dire niente
Un discorso che si può allargare anche alle discussioni sul linguaggio inclusivo. Di cosa si tratta, in fondo, se non soltanto di rispetto della diversità, o meglio, dell’unicità di ogni persona? Se pensiamo che non sia importante, evidentemente è perché non ci tocca e quindi non ci interessa. Invece, magari, dovrebbe interessare un po’ anche noi.
Che poi non ci vuole neanche troppo, dai. Invece no, non ci pensiamo proprio. Gesù cantante che nervoso.
Il TED Talk della settimana
La scuola, spesso, fa schifo. Un’istituzione vecchia che lavora in modalità industriale puntando all’uniformazione. E se fosse possibile una scuola diversa? Una scuola in cui vengano celebrati e rispettati (e aridaje col rispetto) i diversi tempi di apprendimento?
Sembra impossibile, invece si può fare. E chissà quante capacità ed energie si potrebbero sbloccare in questo modo, come dice Sal Kahn in questo TED Talk.
Oltre a parlare di scuola, alla fine c’è anche una risposta su cosa potremmo fare una volta che i lavori noiosi e ripetitivi verranno svolti essenzialmente dalle macchine. e pensa, quando è stato fatto questo speech non si parlava ancora di Chat GPT.
(Ho dovuto mettere Chat GPT da qualche parte altrimenti sarebbe stata l’unica newsletter in cui non si parla per niente di Intelligenza Artificiale, lo ammetto).
Ho 3 call disponibili. A gratis
Come forse saprai, sto lanciando un progetto che si chiama “Complimenti” e unisce comunicazione, customer care ed e-commerce.
Per festeggiare il lancio offro gratuitamente 3 call a 3 persone diverse, che hanno un negozio, un’azienda, un’organizzazione e vorrebbero migliorare la comunicazione sia interna sia esterna. Gratis, solo per questa volta. Ecco come funziona:
Prendiamo un appuntamento per una call o un incontro di 60 minuti;
Ti faccio delle domande precise su come funziona il tuo lavoro, cosa vorresti migliorare, se hai oppure no un ecommerce, come ti contattano i clienti, ecc. ecc.;
Dopo al massimo una settimana ti mando un report dettagliato, con alcune indicazioni immediatamente applicabili;
Se ti piace e in seguito vorrai continuare a collaborare con me, andiamo avanti. Altrimenti sarò contento di averti dato semplicemente una mano.
A chi può servire?
Hai un’agenzia immobiliare e vuoi comunicare meglio? Un albergo o un ristorante che vuole aumentare le prenotazioni? Un negozio che però non riesce a vendere online? Una piccola o grande azienda che vuole fare qualcosa in più in questi settori?Eccomi, posso fare al caso tuo.
Chi prima arriva prima prende i posti. Basta rispondere a questa mail oppure scrivermi a info@cicciorigoli.com.
Iscrizione richiesta
La newsletter consigliata di questa settimana è quella di Valeria Fioretta AKA Gynepraio. Non trovo parole migliori delle sue per descrivere cosa fa: “Creo contenuti, scrivo libri e manuali, conduco podcast, tengo corsi, propongo consulenze di marketing e comunicazione. Sì, tutto io.”
Nella sua newsletter mensile trovi sempre qualche riflessione interessante, una playlist, le sue attività e, insomma, non posso che consigliarla.
Nota importante: Valeria è tipo il Maestro Miyagi del blog. Se vuoi aprire un blog aziendale e non sai da dove partire, imprescindibile il suo libro “From the blog”. Che già solo il titolo, diciamolo, vale la spesa.
Una poesia breve per chi ha poco tempo
Vi prego fate delle cose
che a guardarle fuori
si intraveda il dentro
che non nascondano
trappole o inganni
ma siano semplici aderenti
al vero prive di
doppi fondi strappi
luminose trasparenti.Vi prego fate delle cose
somiglianti.(Senza titolo - Francesca Gironi)
Anche per questa settimana è tutto. Perdona la lunghezza della newsletter, anche se non ho ancora capito se scrivo troppo o scrivo troppo poco, vai a sapere.
Intanto se ti va prenota la call gratuita, e vediamo come va. In ogni caso, io torno giovedì prossimo.
Ah, prima che mi dimentichi: se non ci vediamo, Buona Pasqua!
Tante care cose e abbi cura di te
Ciccio
PS: se la newsletter ti è piaciuta e ti va di condividerla, sarebbe proprio un bel gesto. Mi permetterebbe di far conoscere ad ancora più persone quello che scrivo.
Sono Ciccio Rigoli e mi occupo di comunicazione, customer care, ecommerce e poetry slam. Ho un progetto che si chiama “Complimenti”, unisce queste tre cose e aiuta le aziende a migliorare.
Faccio corsi molto divertenti sia dal vivo (quando possibile) sia online, e anche consulenze singole.
Organizzo poetry slam e insieme a Paolo Agrati e Davide Passoni abbiamo un’agenzia che si chiama Slam Factory. La nostra trasmissione “Poetry Slam!” la trovi su Prime Video, anche se nella descrizione mi chiamano “Ciccio Regoli”, vai a capire perché.
Ho scritto 5 libri, l’ultimo è un manuale sul poetry slam.
Ho scritto un pezzo che si intitola “Come hanno fo**uto i trenta/quarantenni” che ha fatto oltre un milione di visualizzazioni a mia insaputa.
Sono soprattutto su Facebook e Instagram. E anche su LinkedIn. Puoi seguirmi, se ti va.
respect
:-)