Questa settimana su un sito d’abbigliamento ho trovato la sezione “Gonne unisex”. Sei forse tu, contemporaneità, che bussi alla mia porta? Sembrerà una stupidata, ma mi sembra già un piccolo passo avanti verso la libertà.
Sì, ovviamente ne ho preso una, che domande.
Mi sono successe recentemente due cose piccole ma che mi hanno fatto riflettere:
Ho tenuto un laboratorio di poetry slam, e un ragazzo ha fatto una poesia sul traffico, una ragazza invece una poesia sull’annona. Se non sai cosa fosse l’annona nell’Impero Romano, beh, sappi che non lo sapevo neanche io. In breve, era lo strumento con cui lo Stato Romano distribuiva gli approvigionamenti alimentari;
Ho risposto “Evviva!” a un messaggio e mi hanno detto “Eh, quanto entusiasmo!”. E ho pensato che a me piace, essere entusiasta, anche per le cose piccole.
Da lì mi è venuto da pensare a cosa sia, l’entusiasmo, ma anche cosa sia la capacità di vedere le cose in maniera diversa perché qualcuno ti sposta il punto di vista, ti fa vedere “sotto una nuova luce” quello che hai sempre sotto gli occhi, ti gira la questione dove non pensavi potesse essere girata. Sarà forse questo, il ruolo della letteratura e della poesia? Far vedere cose nuove dove prima c’erano soltanto cose già viste? E serve soltanto in letteratura e poesia, questa curiosità?
(capirai che grande illuminazione che ho avuto, ma cerco di spiegarmi meglio)
Oggi parliamo di curiosità, meraviglia ed entusiasmo. E televisione svizzera, anche.
Cosa vedi?
Se ci pensi, tutto quello che attrae la nostra attenzione è nuovo. Se sentiamo o vediamo le stesse cose, sai che noia. E pure questa banalità, ce la siamo levata di torno.
Però non ci pensiamo mai abbastanza, lo sappiamo benissimo ma invece che provare a fare qualcosa di nuovo ripetiamo sempre le stesse cose per paura di sbagliare. Se vai sul sicuro, nessuno può dirti nulla. Stai lì, sempre lì, lì nel mezzo come diceva un emiliano dalla luminosa carriera. Chi non fa non sbaglia insomma, e altre frasi fatte.
A me piacciono molto le poesie sulle cose piccole. Sugli scioperi dei treni, sui polli del supermercato, sugli shampoo, sulle bollette, roba così. E sto citando tutte poesie di poeti e poete che conosco e che apprezzo, proprio per la capacità che hanno di farmi vedere in maniera diverse delle cose a cui non penso mai troppo. E mi stupiscono, così come mi sono stupito al laboratorio di poetry slam sentendo parlare di traffico e dell’annona.
Lo so, io sono fissato con il portare la poesia e la curiosità anche nel lavoro e nei discorsi pubblici, e mi piacerebbe che, anche quando faccio delle riunioni di lavoro oppure quando lavoro a dei progetti, ci fossero degli slanci che mi fanno pensare “Ecco, oggi ho imparato una cosa nuova”. Lavoreremmo meglio, secondo me.
E questo mi sembra il momento giusto per parlare di quanto poco entusiasmo ci sia in generale.
Avete mai guardato la televisione svizzera?
A me piace la Formula Uno. Lo so, ognuno ha i suoi scheletri nell’armadio, uno dei miei è questo, scusatemi. Dicevo, a me piace la Formula Uno, e solitamente la guardo su Sky, è capitato però che a volte non riuscissi a guardarla su Sky e allora l’ho guardata sulla Televisione Svizzera.
Sembrava un altro sport.
Con i commentatori italiani sembra che ogni attimo succeda qualcosa, anche nelle fasi più noiose. Con i commentatori svizzeri possono anche sorpassarsi a ripetizione, dare vita a duelli sfrenati, e sembra sempre che non stia succedendo niente per quanto restano pacati e inappuntabili..
L’entusiasmo svizzero equivale più o meno allo stesso entusiasmo con cui vado io in posta a spedire una raccomandata. Anzi, forse sono più entusiasta io all’ufficio postale.
In generale, io vedo sempe più entusiasmo svizzero in giro. Ora, non dico di esagerare come i commentatori della Formula Uno italiana e urlare “Su i motori, siamo pronti per la riunione di budget!” però, ecco, neanche far addormentare le persone quando parliamo davanti a loro o ci lavoriamo insieme.
Hai già risposto al sondaggio?
Due settimane fa ho lanciato un sondaggio per capire meglio cosa vorreste dal public speaking. Avete risposto in magna copia (giusto per far vedere che ho fatto il classico ché mia madre ci tiene), insomma, avete dato parecchie risposte ma magari ancora c’è chi non ha partecipato, ecco, può farlo ora. Poi la prossima settimana parliamo un po’ dei sorprendenti risultati.
Ci vogliono 2 minuti cronometrati, è anonimo, mi aiuterai e avrai la mia stima. Mi sembra un buon motivo per farlo, no?
Il (non) TED Talk della settimana
Questa settimana niente TED Talk, ma ti suggerisco una trasmissione che ho scoperto da poco e che secondo me può insegnare molto su come si risponde alle domande.
Una delle domande che mi vengono fatte più spesso durante i corsi e le consulenze è: “Come faccio a rispondere a una domanda se non la so?”. E la paura di non saper rispondere è un argomento ricorrente, quando si parla di public speaking.
Su Raiplay trovi una trasmissione che si chiama “La conferenza stampa”, in cui dei ragazzi di un liceo fanno domande a diversi personaggi. Domande ingenue, buffe, domande assurde. E potrai vedere come i diversi protagonisti si ingegnano a rispondere a tutto.
Ti consiglio di cominciare dalla puntata con Valerio Lundini, che è la mia preferita.
Dove ti trovo questa settimana?
Di lavoro sto facendo un corso a La Spezia, e devo dire che mi sta piacendo molto e sta piacendo anche a chi lo segue. Come poetry slam invece ho due appuntamenti a cui puoi partecipare:
1 Dicembre: nuovo appuntamento con il Biutiful poetry slam all’ARCI Bellezza di Milano.
6 Dicembre: Ambrogio Poetry Slam all’Ostello Bello Milano Duomo, per dare inizio alle festività natalizie. Altro che la Prima alla Scala.
Una poesia breve per chi ha poco tempo
Abbattere i costi mi distrae.
L’Enel richiede una lettura appassionata
di frasi scritte in piccolo, molto piccolo,
telefonate a numeri, letture di numeri
e in mezzo a tanti numeri neppure
una lettera cara, una f per esempio.
Se rinuncio al caffè al bar la mattina
do prova di coraggio.
Potrei rinunciare al caffè
e alla ricerca di te
in caratteri tipografici
su qualche testata giornalistica.
Vero è che il cambio delle utenze
mi richiede un livello di attenzione
alto quanto lo sforzo nel decifrare
i tuoi messaggi.
La fatica estenuante di ritrovarli
per me – per me soltanto – tra tutti gli altri indizi.
A volte li nascondi così bene
che solo alla seconda o terza lettura
e quasi sono grata
al contatore dell’Enel
che è più scoperto
si legge senza strategie
richiede meno sforzo.
Io mi stupisco e sono grata
alle utenze e alle scadenze
che a volte i numeri
mi distraggono dalla complessità
delle belle lettere tue.E così facendo
varco un’era biologica
con l’incomprensione di te
e i bollettini in mano.(Abbattere i costi - Francesca Gironi)
E anche per questa settimana finisce qua. Hai apprezzato? Manifesterai il tuo entusiasmo in maniera scomposta oppure alla maniera svizzera?
In ogni caso, scrivimelo che a me fa solo piacere.
Tante care cose e abbi cura di te
Ciccio
“Nessuno ci toglierà i balli che abbiamo ballato”
(proverbio argentino)
Sono Ciccio Rigoli e mi occupo di public speaking e poetry slam.
Faccio corsi per parlare in pubblico sia dal vivo sia online, e anche consulenze singole.
Organizzo poetry slam e insieme a Paolo Agrati e Davide Passoni abbiamo un’agenzia che si chiama Slam Factory. La nostra trasmissione “Poetry Slam!” la trovi su Prime Video.
Ho scritto 5 libri e un pezzo che si intitola “Come hanno fo**uto i trenta/quarantenni” che ha fatto oltre un milione e mezzo di visualizzazioni quasi a mia insaputa.
Sono soprattutto su Facebook e Instagram. E anche su LinkedIn. Puoi seguirmi, se ti va.
A proposito di entusiasmo, io consiglio di guardare i mondiali di calcio (anzi di fútbol) con il commento ispanofono che volete voi. Argentini e messicani i migliori, secondo me ❤️ ogni volta che farete qualcosa bene, nella vita, dopo avrete l'omino del cervello che dirà GOOOOLLLLGOLGOLGOLGOLGOL GOL GOOOLLLL