Ciao, sono Ciccio Rigoli e questa è Public Poetry Speaking, la newsletter che parla di public speaking e scrittura professionale che oggi esce con un giorno di ritardo perché nei giorni di festa spero davvero che tu non vada ad aprire le mail.
Qualche giorno fa parlavo con Ella Marciello, che è una direttrice creativa e copywriter, e le facevo i complimenti per la sua newsletter Between the lines (a cui ti consiglio di iscriverti) in cui parla di creatività.
Soprattutto l’ultima uscita mi era piaciuta molto, e abbiamo iniziato un discorso sul tenere sempre un livello molto alto e soprattutto sul fatto che gli altri si aspettano da noi sempre il massimo. La frase che ha usato e mi ha colpito più o meno è stata questa: “Non posso essere sempre eccellente, non sono mica Cracco!”.
E mi è venuto in mente che una volta un’altra persona che stimo molto, ovvero Maria Chiara Montera (anche qui, seguitela perché ne vale la pena), che si occupa di comunicazione soprattutto in ambito food (eh, lo so, è un inglesismo ma ormai si usa chiamarlo sempre così), un giorno si lamentava di aver provato la degustazione di té da Cracco ed era tutto completamente sbagliato. E fidatevi, questa lamentela Maria Chiara non l’ha fatto di sicuro per tirarsela e dire “Ah, anche da Cracco si trovano le fregature”.
La questione è che prima o poi sbagliamo tuttз, e mantenere sempre un livello altissimo è impossibile. Non è la retorica del “Nessuno è perfetto” o “Si impara solo dagli errori”, è che presumibilmente qualche uscita sottotono ci capiterà.
Quindi oggi vediamo perché l’eccellenza è sopravvalutata e come fare a vivere anche senza essere speciali.
You’re nothing special
L’ossessione per l’eccellenza è una fregatura. Da una parte ti spinge a fare sempre tutto al massimo, dall’altra non ti fa mai godere di niente. Quando sento qualcuno dire “Sono unǝ perfezionista” penso sempre che non riesca mai ad accontentarsi di nulla e resti con la frustrazione in tutto quello che fa, e un po’ mi dispiace perché in tutto c’è sempre da migliorare e non vale la pena rovinarsi così la vita, inseguendo la perfezione.
Oh, capita
A scuola andavo abbastanza bene. Una volta però in un tema ho preso 4, perché ero riuscito a sbagliare tutto lo sbagliabile.
Poetry slam e spettacoli ne ho fatti tanti, e so quali sono le mie poesie che funzionano meglio. Certe sere però non va proprio bene nulla. Sbaglio i tempi, sbaglio il tono di voce, mi dimentico le cose e quindi prendo voti bassi dalla giuria oppure la gente non ride. Oh, capita.
Però adesso non saprei neanche dire quali serate sono andate male, o di cosa parlasse il tema in cui ho preso 4. Ho scritto altri temi, ho fatto altri poetry slam, ho fatto altri spettacoli e mi sembra non sia morto nessuno per le mie defaillance. Certo, fossi un cardiochirurgo magari sarebbe più complicato, ma per fortuna non faccio questo tipo di mestiere.
Non importa. Ma non importa proprio a nessuno.
Il fatto è che pensiamo sempre che dalle nostre performance dipendano i destini del mondo. Ecco, no. Quello che facciamo importa sempre relativamente, e quello che per noi è fondamentale per altre persone è solo un momento. Maradona resterà per sempre un grandissimo calciatore anche se in alcune partite non è stato quel genio del calcio che era. Capitavano le giornate storte a lui, figurati a me o a te. Però di lui ci ricordiamo i gol fenomenali, non le partite in cui non funzionava niente. E di noi si ricorderanno quando siamo andati bene, non quando un giorno non siamo riusciti a mantenere uno standard alto.
E quindi? E quindi niente
E quindi direi che possiamo tranquillizzarci e cercare di fare il meglio. A volte funziona, a volte no, l’importante è continuare a provarci. Le variabili in gioco sono così tante che provare a controllarle tutte è da scemз, o quantomeno da illusз.
Il TED Talk della settimana
Questo è un TED Talk memorabile, uno dei miei preferiti. Di cosa parla? Di nulla. Assolutamente di nulla.
Un talk che parodizza il classico stile da TED Talk fatto di numeri, citazioni, toni di voce molto spesso uguali. Chi ha seguito i miei corsi o mi segue da un po’ sa che sono fissato con le strutture e gli schemi, e in questo talk sono mostrati esattamente gli schemi che stanno sotto a un discorso pubblico.
Una presentazione che parla esplicitamente di nulla, e proprio per questo riesce a dire moltissimo.
Si intitola Come sembrare intelligenti nel vostro TED Talk.
Consigli non richiesti
Una rubrica con un consiglio di scrittura rapidissimo, non richiesto, quasi pleonastico ma in questi tempi in cui prima dei film scrivono “Contiene scene di gente che fuma” di cosa possiamo essere sicurз?
Ci sono quellз che in mezzo alla frase mettono DELLE PAROLE IN MAIUSCOLO, per sottolineare che quello che stanno dicendo è IMPORTANTE e che bisogna PRESTARE ATTENZIONE.
Ecco, no. Non c’è bisogno di gridare. Mi fanno un effetto come se qualcunǝ, durante un discorso in cui parla normalmente, cominciasse ad alzare LA VOCE solo in ALCUNI MOMENTI. Non ti dà quell’impressione di schizofrenia acustica?
Fatti un favore: scrivi in minuscolo. Il maiuscolo lascialo alle targhe sulle case e nelle chiese.
Frasi da usare agli aperitivi
Se lei si spiega con un esempio non capisco più niente
(Ennio Flaiano)
E anche per questa settimana con festa infrasettimanale inclusa è tutto.
La prossima settimana ultimo numero dell’anno della newsletter, poi si fa vacanza fino all’anno nuovo. Tra l’altro la prossima newsletter partirà nel giorno del mio compleanno, che felice coincidenza.
Tante care cose
Ciccio
La Bio del titolare
Sono Ciccio Rigoli e mi occupo di public speaking, poetry slam, content strategy, cultura e un sacco di altre cose di cui volendo possiamo parlare anche in privato.
Sto scrivendo la mia autobiografia a fascicoli. Ogni Sabato esce una nuova puntata, costa un euro al mese e puoi abbonarti qui: Autobiografia di un Ciccio.
Per il public speaking, ho un mio metodo che si chiama Public Poetry Speaking e utilizza tecniche derivate dal poetry slam. Faccio corsi molto divertenti sia dal vivo (quando possibile) sia online, e anche consulenze singole.
Come Content Strategist, curo la comunicazione e i testi di aziende di ogni tipo. Posso scrivere qualsiasi cosa con qualsiasi stile.
Se ti interessa parlarne, scrivimi a cicciorigoli@gmail.com.
Organizzo poetry slam e ho ideato e condotto insieme a Paolo Agrati e Davide Passoni la trasmissione “Poetry Slam!” su Zelig TV. Adesso la trovi su Prime Video, anche se nella descrizione mi chiamano “Ciccio Regoli”, vai a capire perché.
Ho portato due spettacoli comici a teatro e innumerevoli spettacoli sempre comici in altri posti.
Ho scritto 5 libri: un romanzo, una raccolta di racconti, una di poesie, un manuale tecnico sul libraio digitale e un manuale sul poetry slam. Per dire, sono abbastanza versatile, ecco.
Ho scritto un pezzo che si intitola “Come hanno fo**uto i trenta/quarantenni” che ha fatto oltre un milione di visualizzazioni a mia insaputa.
Ho un Tumblr in cui carico le mie poesie. Anche se non lo aggiorno da un po’ ma dovrei ricominciare. Si chiama Eleganza sgualcita.
Sono soprattutto su Facebook e Instagram. E anche su LinkedIn. Puoi seguirmi, se ti va.
In questa newsletter potresti trovare delle ə e delle з invece del maschile diffuso perché cerco di usare un linguaggio inclusivo.
Playlist
Questa newsletter è stata scritta ascoltando la compilation di Natale di Elio e le Storie Tese, come da tradizione quando inizia questo scintillante periodo di lucine e calorie.