Ciao, sono Ciccio Rigoli e questa è Public Poetry Speaking, la newsletter settimanale che parla, come dice il nome stesso, di public speaking però ha un metodo tutto suo. Se ti aspetti che ti dica che sul palco devi fare due passi a destra, uno a sinistra, fare la giravolta, farla un’altra volta, ecco, non è esattamente quello il metodo che utilizzo. A meno che non si tratti di un balletto, lo sapevi che so ballare il mambo? Male, ma so farlo.
Come forse saprai faccio il comico. Che poi dico “faccio” il comico e non “sono” un comico perché non è che si può essere comicə sempre. Conosco qualcunə che ci prova a essere sempre comicə però fondamentalmente è schiavə della battutina e, alla lunga, stanca.
Fare il comico ti insegna molte cose: ascoltare il pubblico, gestire i tempi, tenere un ritmo serrato. La comicità fondamentalmente è questo: avere i tempi, stupire il pubblico, fare ridere. C’è chi crede che far ridere non sia fondamentale per fare i comicə ma non è il mio caso. Come se unə chef dicesse che non è fondamentale cucinare per essere chef. Cert, come no.
Oggi parliamo di una branca particolare della comicità: le barzellette. Osannate, criticate, dimenticate, tornate in auge, prima o poi l’amicə che dice: “Ti racconto una barzelletta” lo troviamo sempre. A volte quell’amico sono io. Anzi, spesso quell’amico sono io.
Dipende da come la racconti
Sembra una stupidaggine raccontare le barzellette. Infatti “è una barzelletta” si usa anche per quelle cose di poco conto, che diventano ridicole. Per me saperle raccontare bene è un’arte che si può anche imparare. Oggi però non ti insegnerò come fare, ma ne tirerò fuori qualche suggerimento da utilizzare quando si parla in pubblico.
1) Il ritmo
Solitamente le barzellette hanno una struttura semplice e un finale a sorpresa, ma all’interno della barzelletta puoi muoverti come preferisci. Quellə bravə a raccontarle riescono a creare digressioni, aprire parentesi, caratterizzare i personaggi, improvvisare, adattarle alla situazione, ma tengono sempre ben presente una cosa: mai perdere il ritmo. Serve equilibrio perché c’è il rischio che, con troppe digressioni, si perda il punto e si vanifichi l’effetto finale.
Quando strutturi un discorso, cerca di dare un peso specifico a ogni parte e non ti dilungare in troppi particolari. Mantieni sempre ben presente il messaggio finale che vuoi veicolare e punta a far ricordare quello. Il resto è importante ma non fondamentale.
2) Dimenticarsi
Chi non sa raccontare le barzellette solitamente non è perché sia monotono, ma perché non riesce a ricordarsi esattamente lo svolgimento. Non c’è cosa peggiore di chi dice “Ah no, aspetta, prima dovevo dire una cosa”. Spezza il ritmo, ti fa perdere il filo del discorso, magari brucia la battuta finale, col risultato che è tutto vano.
Per questo motivo quando si parla in pubblico è fondamentale fare delle prove prima e avere ben presente la sequenza degli argomenti. Nulla di male se ci si dimentica qualcosa, l’importante è che non sia una parte fondamentale di ciò che si vuol dire, altrimenti rischiamo di perdere il ritmo di cui parlavamo sopra e far perdere l’effetto.
3) Far ridere
Lo scopo finale di una barzelletta è far ridere, e su questo dovremmo essere d’accordo. Si può far ridere in mezzo, all’inizio ma soprattutto alla fine. Da questo traiamo 2 insegnamenti:
Se ti dicono “Ti racconto una barzelletta” probabilmente ti aspetti di ridere e quindi ti rilassi già da subito, pregustando la risata finale. Quindi cerca quando sei sul palco di far entrare subito le persone in uno stato d’animo piacevole, magari con qualche battuta iniziale, e cerca anche di non deludere le aspettative. Chi ti ascolta vuole imparare qualcosa e non annoiarsi, e questo è il tuo scopo: non annoiare mai;
Far ridere non è fondamentale, ma aiuta: fa stare meglio, rilassa, e aiuta a far memorizzare i concetti. In Italia sembra che far ridere su un palco serio sia quasi una bestemmia, sarà che abbiamo quella propensione alla noia e al sacrifico che deriva dalla cultura cattolica. Ecco, forse è il momento di andare oltre e far anche divertire le persone.
Spero questi suggerimenti ti siano utili. Non ti ho raccontato neanche una barzelletta, ma sappi che ne ho alcune che sono i miei cavalli di battaglia. Poche, ma buone. Magari faccio un corso anche su quelle, chi lo sa.
Il TED Talk della settimana
Oggi un TEd talk piuttosto particolare: non ha il pubblico.
Nell’ultimo anno la fondazione TED ha modificato la propria offerta e dagli eventi live è passata necessariamente ai video e alle videoconferenze.
In questo video trovo molto interessanti sia la struttura sia l’argomento, ovvero come lavorare meglio da freelance.
Puoi notare come ci sia un’introduzione, 4 punti centrali e un finale a effetto. Uno schema da seguire che ti consiglio.
Ah, Paco de Leon, la speaker, è una musicista e una consulente finanziaria. Pensavi fosse impossibile fare le due cose contemporaneamente? Beh, pare proprio di no. E te lo dice un poeta, comico, consulente e formatore. A volte anche bassista scarso, peraltro.
Il Santo del giorno
Il Santo del giorno è Macario di Gerusalemme. Ci sta anche molto bene come nome visto che oggi ho parlato di comicità e Macario è stato uno dei più grandi comici da avanspettacolo italiani.
Questo Macario di Gerusalemme però non è che fosse proprio un buontempone, anche se viene ricordato per essere stato un grande oratore dallo stile semplice e piano e per aver partecipato alla stesura del “Credo”, che se minimamente hai frequentato una Chiesa nella tua vita sai che è una preghiera lunghissima. Insomma, Macario era oratore, scrittore e poeta. Toh, guarda, in una newsletter di public speaking e poesia ci sta proprio bene, direi.
Fu anche il vescovo che diede avvio alla costruzione della Basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme, probabilmente approfittando del famoso Bonus ristrutturazioni inserito all’interno del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza promulgato dall’Impero Romano d’Occidente.
San Macario, protettore degli sgravi fiscali nell’edilizia.
(San Macario mentre spiega agli operai che devono buttare questa scala e fare un ascensore perché ha già parlato con il condominio e loro sono d’accordo)
Frasi da usare agli aperitivi, anche online
“Dammi un po’ di musica leggera perché ho voglia di niente”
(Colapesce e Dimartino)
(Scusa ma è una settimana che non canto altro, insieme a mezza Italia. Non riesco a pensare ad altre frasi).
Anche per questa settimana che prelude alla primavera siamo arrivati alla fine. Visto il successo del corso del 6 Marzo di Public Poetry Speaking, ho deciso di replicare il 17 Aprile sempre con la stessa formula: 3 ore, paghi €10 e solo dopo il corso, se ti è piaciuto, paghi i €39 restanti. Altrimenti, amicə come prima.
Trovi in questa pagina tutte le informazioni, e in fondo ci sono anche le recensioni di chi ha già partecipato. Ah, sembra che il corso sia piaciuto, nonostante il docente.
12 posti disponibili, poi si chiudono le iscrizioni.
Un abbraccio forte e chiaro
Ciccio
La Bio del titolare
Sono Ciccio Rigoli e mi occupo di public speaking, poetry slam, cultura e un sacco di altre cose di cui volendo possiamo parlare anche in privato.
Sto scrivendo la mia autobiografia a fascicoli. Ogni Sabato esce una nuova puntata, costa un euro al mese e puoi abbonarti qui: Autobiografia di un Ciccio.
Per il public speaking, ho un mio metodo che si chiama Public Poetry Speaking e utilizza tecniche derivate dal poetry slam. Faccio corsi molto divertenti sia dal vivo (quando possibile) sia online (ad esempio il 6 Marzo), e anche consulenze singole.
Se ti interessa parlarne, scrivimi a cicciorigoli@gmail.com.
Organizzo poetry slam e ho ideato e condotto insieme a Paolo Agrati e Davide Passoni la trasmissione “Poetry Slam!” Su Zelig TV.
Ho portato due spettacoli comici a teatro e innumerevoli spettacoli sempre comici in altri posti.
Ho una trasmissione bisettimanale su Facebook che si chiama I Sommelier dei libri in cui, assieme al sommelier Matteo Galiano, abbiniamo libri e vino. Il prossimo appuntamento è giovedì 18 Marzo, alle 18 puntuali.
Ho scritto 4 libri: un romanzo, una raccolta di racconti, una di poesie e un manuale tecnico. Per dire, sono abbastanza versatile, ecco.
Ho scritto un pezzo che si intitola “Come hanno fo**uto i trenta/quarantenni” che ha fatto oltre un milione di visualizzazioni a mia insaputa.
Ho un Tumblr in cui carico le mie poesie. Anche se non lo aggiorno da un po’ ma dovrei ricominciare. Si chiama Eleganza sgualcita.
Sono soprattutto su Facebook e Instagram. E anche su LinkedIn. Puoi seguirmi, se ti va.
In questa newsletter trovi delle ə invece del maschile diffuso perché cerco di usare un linguaggio inclusivo.
Playlist
Questa newsletter è stata scritta ascoltando il nuovo disco dello Stato Sociale. Non me l’aspettavo, ma è veramente un bel disco. Bravi regaz!