Ciao, sono Ciccio Rigoli e questa è Public Poetry Speaking, la newsletter che parte ogni mercoledì mattina e che puoi leggere, collezionare, se vuoi anche stampare e rilegare in un elegante cofanetto. Anche se non lo consiglio, ma del resto nel 2021 ci sono ancora quelli che sotto alla mail scrivono “Hai davvero bisogno di stampare questa mail?”. Io quasi non so come si stampano, le mail.
Una delle cose più disturbanti nella vita credo sia sentire la propria voce registrata. Se ti è mai capitato, avrai sicuramente notato come la voce che percepiscono gli altri sia diversa da quella che percepisci tu. Succede perché mentre gli altri sentono la nostra voce tramite l’aria che arriva alle orecchie, noi la percepiamo dopo che ha attraversato le guance e le ossa. Il flusso sonoro quindi arriva diverso, e può essere addirittura imbarazzante riascoltarsi. Chi lo fa per mestiere, come ad esempio i doppiatori, ci mette un po’ di tempo a non farsi disturbare dal proprio parlare. Chi non lo fa per mestiere, quando si riascolta perché magari è stato ripreso in video, sente contemporaneamente la propria voce e una pazzesca voglia di scappare. Capita a tutti.
Qui però ci occupiamo di parlare in pubblico e quindi, che tu lo voglia o no, devi pur sempre farci i conti con quello che dici e come lo dici. Quindi comincia ad abituarti alla tua voce, e vediamo oggi qualche suggerimento per non essere annichilitə da quello che viene prodotto dal tuo apparato fonatorio.
Se ti può tranquillizzare, anche il cantante dei Negramaro ha ammesso di non amare eccessivamente il suono della propria voce. Oddio, neanche io amo molto il suono della voce del cantante dei Negramaro, ma quella credo sia un’altra storia.
Come una specie di megafono in bocca
Quasi nessuno ama riascoltarsi, dicevamo. Ma talvolta anche la nostra voce può essere disturbante per gli altri, soprattutto se ci ritroviamo a parlare di fronte a una platea. L’ansia, infatti, tra le svariate conseguenze, ha quella di alzare la voce di qualche tono rendendola stridula, perché la tensione irrigidisce le corde vocali e la gola e quindi rischia di uscire fuori una roba a metà strada tra la strega di Biancaneve e Titti il canarino. Piacevole anche come immagine, c’è da dire.
Ecco allora qualche consiglio per migliorare le nostre capacità vocali. Non imparerai a gestire la voce come fa Francesco Pannofino, il doppiatore italiano di George Clooney, ma quantomeno eviterai lo spiacevole effetto “unghie sulla lavagna” o il crollo di chi ti ascolta.
1) Gestisci i controlli di tono e volume
Un altro effetto indesiderato della tensione è la tendenza a urlare. La voce si alza di tono e di volume e assordiamo le persone che stanno di fronte a noi oppure le costringiamo ad abbassare l’audio del computer. Poche cose sono fastidiose come chi grida in un contesto non necessario.
Quindi, cerca di restare in controllo: tieni un volume più basso di quello che terresti normalmente, abbassa anche il tono della voce e parla normalmente senza sforzare troppo. Soprattutto se usi un microfono, non c’è bisogno di blaterare a voce troppo alta. Le persone che ti ascoltano, e soprattutto le loro orecchie, ti ringrazieranno.
2) Usa i grassetti
Quando si scrive, è buona norma evidenziare alcune parole, distanziare i paragrafi, usare bene la punteggiatura. Tutto questo serve per far scorrere il discorso, renderlo più leggibile e aiutare chi legge. Spesso ci dimentichiamo di queste buone norme quando parliamo e diventa tutto un unico mormorio indistinguibile e soprattutto noioso.
Quando un discorso non ha picchi, non varia mai, rimane sempre sulla stessa tonalità e sullo stesso ritmo ci vuole poco a distrarsi. Invece bisogna giocare, sottolineare, mettere le pause giuste per far crescere l’attenzione, variare toni e volumi per mantenere sveglio l’uditorio. Certo, bisogna anche sapere bene quello che bisogna dire e per questo è indispensabile prepararsi bene nella sostanza per poi dare una bella forma al discorso.
Ricorda: monotonia nella voce=discorso noioso. Questo è fuori di dubbio.
3) Ascoltarsi
Anni fa, quando ho cominciato a esibirmi, avevo un accento calabrese parecchio pronunciato. Adesso ce l’ho ancora eh, ma molto meno. Questo è successo col tempo perché dopo le serate rivedevo le registrazioni a casa, e niente mi infastidiva di più di quella regionalità troppo marcata.
Un suggerimento è, quando possibile, di riascoltarsi senza paura per poter correggere alcuni difetti, qualcosa che non ci piace, e rendere la nostra voce come la vogliamo. E se all’inizio non ci piacerà, pazienza, si può sempre migliorare.
Ah, ci sono anche molti corsi di voce e dizione per principianti in giro, soprattutto tenuti da teatri indipendenti. Ad esempio ti consiglio questo, in questo momento online, del Teatro linguaggicreativi di Milano. Sono amici miei, garantisco per loro.
Il TED Talk della settimana
In molti ci stiamo reinventando una vita o cercando un altro lavoro. Diciamo che di tempo per meditare nell’ultimo anno ne abbiamo avuto parecchio, e di sicuro tuttə avremo una vita diversa dalla precedente. Uno dei passatempi preferiti per tante persone è stato aggiornare il curriculum, Ma, diciamoci la verità, serve ancora il curriculum? Non è tutto un magna magna e assumono solo per amicizia e conoscenze?
Un po’ sì e un po’ no. Diciamo che il curriculum non è tutto, ed è importante affiancarlo agli strumenti giusti. Perché oggi più che le competenze, che si possono acquisire, si cercano le capacità. Questo e molto altro in questo talk di neanche 7 minuti da cui possono nascere delle idee per proporsi in maniera diversa alle aziende.
Il Santo del giorno
San Giovanni Battista de La Salle su wikipedia non è indicato immediatamente come Santo, bensì come pedagogista. Ed è corretto, visto che fu il primo a proporre un’educazione di base gratuita e a inventare diverse cose che utilizziamo ancora oggi, come ad esempio l’apprendimento insieme in classe invece che in una lezione uno a uno. Anche per questo è diventato il patrono degli insegnanti e degli educatori. Chissà se esiste pure il patrono deə bidellə, ora vado a cercarlo.
Tra le altre cose il nostro inventò anche gli istituti tecnici, i commerciali e i professionali, nonché le scuole serali per i lavoratori. Praticamente l’unica cosa che non ha inventato è la DAD, e chissà se sarebbe sopravvissuto a questo continuo “Prof, non la sentiamo!”, “Prof, non va la connessione!”, e soprattutto “Prof, un virus mi ha cancellato i compiti” che credo sia la versione contemporanea di “Prof, il cane mi ha mangiato il quaderno”.
(San Giovanni Battista de La Salle, come si vede nell’immagine, inventò anche la frase
“Senti, è già la seconda volta in un mese che muore tua nonna, eh”)
Passata la festa, gabbatu lu Santu
Oggi la Rigoli Tour Enterprise ti porta a una festa che sarebbe caduta domenica scorsa in contemporanea con la nostra Pasqua: il Kanamara Matsuri.
Un rito scintoista, dedicato alla fertilità, e caratterizzato da un elemento: ca**i ovunque. Sì, l’ho dovuto censurare per non finire nello spam. In pratica portano in giro per la città questo gigantesco pene che ispirerebbe centinaia di migliaia di battute ma non ne faccio neanche una perché mi sembra già abbastanza divertente così.
In occasione della festa fanno anche i ghiaccioli a forma di quella cosa lì. E pensare a quante volte ci siamo vergognatə mangiando il Calippo…
Frasi da usare agli aperitivi, anche online
R.K. Maroon: Io sono un produttore di cartoni, non un assassino!
Eddie Valiant: Di questi tempi tutti hanno un hobby.
(Chi ha incastrato Roger Rabbit)
Per questa settimana abbiamo finito. La Primavera sta esplodendo anche se oggi, non so da te, ma qui da me è arrivato un gelo polare che sono sicuro sia una vendetta del meteo per tutti quelli che hanno approfittato della Pasqua per fare il cambio degli armadi. Io per fortuna ho poca roba e un armadio solo, quindi il cambio degli armadi non so neanche cosa sia, e in questo caso sono avvantaggiato.
Ti ricordo che il 17 Aprile c’è il mio corso di Public Speaking, dura 3 ore e ti porti a casa un sacco di roba, provare per credere. Che poi per provare bastano 10 euro e, solo se ti piace veramente, dopo puoi saldare gli altri €39.
Trovi tutte le informazioni, il programma e le recensioni in questa pagina, restano solo 3 posti. Dopodiché chiudo le iscrizioni e chissà quando lo rifaccio un altro.
Ti mando un abbraccio quattro stagioni
Ciccio
La Bio del titolare
Sono Ciccio Rigoli e mi occupo di public speaking, poetry slam, cultura e un sacco di altre cose di cui volendo possiamo parlare anche in privato.
Sto scrivendo la mia autobiografia a fascicoli. Ogni Sabato esce una nuova puntata, costa un euro al mese e puoi abbonarti qui: Autobiografia di un Ciccio.
Per il public speaking, ho un mio metodo che si chiama Public Poetry Speaking e utilizza tecniche derivate dal poetry slam. Faccio corsi molto divertenti sia dal vivo (quando possibile) sia online (ad esempio il 17 Aprile), e anche consulenze singole.
Se ti interessa parlarne, scrivimi a cicciorigoli@gmail.com.
Organizzo poetry slam e ho ideato e condotto insieme a Paolo Agrati e Davide Passoni la trasmissione “Poetry Slam!” Su Zelig TV.
Ho portato due spettacoli comici a teatro e innumerevoli spettacoli sempre comici in altri posti.
Ho una trasmissione quindicinale su Facebook che si chiama I Sommelier dei libri in cui, assieme al sommelier Matteo Galiano, abbiniamo libri e vino. Il prossimo appuntamento è giovedì 15 Aprile, alle 18 puntuali.
Ho scritto 4 libri: un romanzo, una raccolta di racconti, una di poesie e un manuale tecnico. Per dire, sono abbastanza versatile, ecco.
Ho scritto un pezzo che si intitola “Come hanno fo**uto i trenta/quarantenni” che ha fatto oltre un milione di visualizzazioni a mia insaputa.
Ho un Tumblr in cui carico le mie poesie. Anche se non lo aggiorno da un po’ ma dovrei ricominciare. Si chiama Eleganza sgualcita.
Sono soprattutto su Facebook e Instagram. E anche su LinkedIn. Puoi seguirmi, se ti va.
In questa newsletter trovi delle ə invece del maschile diffuso perché cerco di usare un linguaggio inclusivo.