Ciao, sono Ciccio Rigoli e questa è nonproprio, la newsletter che ti fa vedere come parlare di fronte a un pubblico è divertente e che salendo sul palco non necessariamente si viene inghiottiti dalle fiamme dell’inferno per poi non uscirne mai più. O almeno io non ho mai visto nessunə finire così anche se a volte mi sarebbe piaciuto, lo ammetto.
Ah, poi qui si scoprono anche delle simpatiche chicche che magari non trovi altrove.
Questa settimana parto da una richiesta che mi è stata fatta direttamente. Mi hanno chiesto come ci si comporta quando il pubblico non solo è distratto, ma è anche fastidioso. Cosa si può fare quando siamo sul palco e qualcuno parla a voce alta, critica, ci interrompe e ci fa perdere la concentrazione?
La mia prima intenzione in questi casi sarebbe di saltargli addosso con una mossa di wrestling detta Frog splash, il salto della rana, di cui agevolo una simpaticissima GIF:
Purtroppo non sempre possiamo reagire così, anche se sarebbe bellissimo, e quindi vediamo qualche altra strategia meno cruenta per rimettere al loro posto gli spettatori che hanno voglia di fare casino e creare disagio.
Spettatore, aspetta e non disturbare
Anche se io sono un grande fan dell’intervento del pubblico, preferisco che gli interventi siano comunque composti, cordiali e costruttivi. Mi è capitato però parecchie volte che qualcuno avesse solo voglia di fare casino oppure si sentisse superiore a chi stava sul palco. Ecco 3 strategie che spero ti possano essere utili per gestire eventuali r̶o̶m̶p̶i̶c̶o̶ disturbatori.
1) Non li considerare
Hai presente quando alla scuola media qualcuno ti dava fastidio, tornavi a casa, lo dicevi ai genitori e loro ti rispondevano “Non gli dare retta, si stancherà”? Ecco, questo è un ottimo consiglio da seguire. Chi disturba o vuole fare casino spesso si nutre proprio del tuo fastidio, quindi se non lo dimostri e non alimenti lo scontro, si stuferà. Di solito funziona. Quindi, distacco, atarassia, atteggiamento zen. Vai avanti con quello che devi fare e fallo con la massima professionalità.
(Ah, atarassia l’ho scritto solo per far vedere che ho fatto il classico, mia madre ci tiene. Significa distacco dalle passioni, imperturbabilità).
2) Invitalə gentilmente ad andare a fare… qualcos’altro
Se il distacco non funziona, allora gentilmente, con pacatezza, invita chi disturba a parlare liberamente e a dire cosa vuole di fronte agli altri. Se ha qualcosa da dire, approfitta della situazione e cerca di gestirla a tuo favore. Solitamente invece chi fa così vuole semplicemente disturbare nell’ombra, e se viene invitatə a parlare in pubblico crolla. Lo sai bene che parlare in pubblico fa paura, no? E allora rigiriamo questa paura a nostro favore.
3) Spesso non c’è neanche bisogno di intervenire
Solitamente non c’è neanche bisogno di bloccare chi disturba. Se lo spettacolo o il discorso è interessante, è il resto del pubblico a silenziarlo. Il tuo compito è essere interessante in quello che fai e che dici, i disturbatori non piacciono a nessuno.
Ecco, queste sono le mie indicazioni. So benissimo che a volte si vorrebbe avere una freccia con il curaro per spegnere chi disturba il tuo intervento, ma temo lì ci siano delle conseguenze penali. Quantomeno, prima senti un avvocato, ecco.
Il TED della settimana
Ultimamente mi sono appassionato ad argomenti di cui capisco pochissimo. Neurologia, fisica quantistica, tutta roba che mi piace studiare proprio perché non ci capisco niente ma spero sempre che qualcosa mi rimanga attaccato addosso. Male non mi farà di certo.
Studiando l’anatomia delle corde vocali e dell’apparato fonatorio in generale mi sono però imbattuto in un TED talk interessante, molto comprensibile e interessante già dal titolo: Perché non ci piace il suono della nostra voce?
Parla di voce interna (quella che ascoltiamo quando leggiamo un libro oppure quando sogniamo), di voce percepita all’esterno e di come invece noi percepiamo la nostra stessa voce quando parliamo. Un sacco di informazioni interessanti, che credo potrai giocarti anche agli aperitivi. Spiegando ad esempio che ascoltiamo la nostra voce tramite le ossa e non tramite l’aria.
Perché non ci piace il suono della nostra voce?
Il Santo del giorno
Oggi un santo bomba: San Girolamo.
San Girolamo è stato il primo a tradurre la Bibba in latino, e proprio sulla sua traduzione si sono basate tutte le traduzioni successive. Ci ha messo 23 anni in tutto, se avesse dovuto farlo oggi gli avrebbero dato al massimo 1 mese e pochissimi soldi con pagamento a 90 giorni. Dura la vita dei traduttori contemporanei, rispetto a quella di San Girolamo.
Gustoso aneddoto a proposito della traduzione della Bibbia: hai presente “il cammello che entra nella cruna di un ago”? Beh, sarebbe un errore di traduzione perché in aramaico corda e cammello si dicono allo stesso modo. Sarebbe quindi più corretto dire “una corda che entra nella cruna di un ago”, ma vuoi mettere la bellissima immagine del cammello? Di sicuro rimane più impressa!
Altro simpatico aneddoto del nostro santo di oggi: tolse una spina dalla zampa di un leone che, riconoscente, gli rimase accanto per tutta la vita. Altro che i chihuahua come animale da compagnia, San Girolamo sì che era un duro.
Sotto, un’immagine del Santo che dice all’Angelo di piantarla con quella trombetta che lui deve lavorare, non è che sta qua a pettinare le bambole.
Sport inutili e dove trovarli
Visto che le temperature sono scese da un giorno all’altro di tipo 40 gradi, cosa c’è di meglio che cominciare a pregustare la neve e le battaglie a palle di neve? E perché non pensare di farlo a livello agonistico?
Lo sport inutile di oggi è lo Yukigassen, ovvero la battaglia a palle di neve. Due squadre, sette componenti ciascuno, novanta palle di neve per squadra. Vince chi riesce a eliminare tutti gli altri componenti. Facile, no?
In Italia ancora non c’è una Lega o un campionato ufficiale, se vuoi ci mettiamo assieme e lo creiamo. Sperando diventi sport olimpico, un giorno.
Nella foto, la simpaticissima, sobria e affabile squadra canadese.
Bon, per questa settimana ci siamo, spero ti siano stati utili i suggerimenti su come gestire chi disturba tra il pubblico. In caso, se la temperatura lo consente, portati dietro una palla di neve, di sicuro non si aspettano un attacco di questo tipo.
Prima di chiudere:
Un ringraziamento a Paola che nella newsletter di settimana scorsa ha scovato un refuso e me l’ha fatto notare. Ha vinto una birra la prossima volta che ci vediamo;
Se noti dei refusi o hai dei suggerimenti, anche tu potrai vincere una birra o qualche altro simpatico omaggio nel caso fossimo lontanə. Quindi, scrivimi, quando il vento avrà spogliato gli alberi (cit.);
Se ti va, mi trovi domani alle 18 online con la diretta dei “Sommelier dei libri”. Consiglio 3 libri a cui vengono abbinate 3 bevande, e questo di sicuro non lo trovi da altre parti.
Un abbraccio conforme alle norme di distanziamento sociale ma mica tanto
Ciccio
PS: Avrai notato che ho cominciato a usare il simbolo ə (detto anche schwa) al posto del consueto maschile/femminile. In questi giorni sto seguendo il dibattito sull’uso della lingua per una maggiore inclusività, se vuoi saperne di più puoi leggere questo articolo molto interessante.
Ciccio’s Bible ❤️