Ciao, sono Ciccio Rigoli e questa è Public Poetry Speaking, la newsletter settimanale che parla di public speaking, business writing, poetry slam e altre cose random. Questa settimana scritta sotto l’effetto di un raffreddore devastante che spero non abbia conseguenza sulla mia scrittura.
Da quando sono diventato freelance, ovvero da tre anni, ho scoperto che esiste una specie di calendario sottaciuto ma ricorrente, di cui non si parla quasi mai ma che, dalle opinioni che ho raccolto, è abbastanza condiviso. Due dei momenti più importanti di questo calendario sono quelli di fine Gennaio e di Settembre, che nelle aziende corrispondono grossomodo alla revisione dei budget.
Ed è lì, in quel periodo, che spesso ti ritrovi senza lavoro o le collaborazioni si concludono. Perché se come me lavori nella comunicazione, purtroppo spesso sei uno di quei ruoli sacrificabili. Ancora di più se sei esterno all’azienda e bisogna salvaguardare le cosiddette “risorse interne”, come se loro fossero persone diverse da te, che sei Partita IVA. Ma non è questo il punto.
Mi era già successo due anni fa, e poi l’anno scorso, e poi anche quest’anno. Collaborazioni che stavano anche andando bene e portando risultati ma sai, dobbiamo rivedere le spese, abbiamo cambiato strategia, non possiamo permetterci collaborazioni esterne, insomma, è stato bello ma ciao. Non sei tu, sono io, ti lascio perché sei troppo bravo o troppo brava, ci serve qualcuno di meno (o di più) skillato [sic.] e così via.
L’anno scorso ci sono rimasto malissimo. Pensavo di essere sbagliato io, di non valere nulla, di non essere all’altezza. Quest’anno ci sono rimasto male ma meno. Più che altro la preoccupazione adesso è di trovare altri lavori.
(anzi, a proposito, se pensi che ti serva qualcuno che si occupa di strategie di comunicazione e scrive delle newsletter e dei testi niente male, sai dove trovarmi)
Perché ci sono rimasto meno male degli altri anni? Perché ho capito che non sempre tutto dipende da me. Se pensi che stia esaltando il fallimento, scordatelo, ne ho già parlato tempo addietro di quanto faccia schifo fallire.
Capita che le collaborazioni finiscano. Capita davvero che tu abbia delle buone idee, ma non sono le stesse idee di chi dirige l’azienda con cui stai lavorando. Capita che i budget vengano rivisti, che il tuo lavoro non sia necessario, insomma, oh, capita.
Non che io la prenda alla leggera o che creda di essere perfetto e sono le altre persone ad adeguarsi, però oh, non è che si può stare tutta la vita a colpevolizzarsi e a riempirsi di sindrome dell’impostore. Ho anche imparato a guardare i dati e i risultati che porto, prima di darmi dei giudizi. E ho anche imparato dove effettivamente sbaglio e posso migliorare.
Ho adottato una tecnica: quando mi sembra che vada tutto male, che ormai sia finita, mi fermo e dico: “Cosa ho fatto fino a oggi? E cosa so fare che può servire ad altre persone?”.
Non ti farò l’elenco completo, anche perché sennò sai che noia totale, però ogni tanto bisogna anche dirselo, che alla fine non facciamo così schifo. E se lavoro praticamente ininterrottamente da quando avevo 25 anni, ecco, magari c’è una buona probabilità che continui anche nel futuro a farlo.
Quindi niente, è quel periodo dell’anno in cui si rivedono i budget. Non so se andrà sempre così e se sia così per ogni freelance ma intanto, se sei anche tu a Partita IVA, ti mando un abbraccio. Se invece lavori per un’azienda o ne hai una, e pensi che ti piacerebbe lavorare con me, sentiamoci.
Il TED Talk della settimana
In questo periodo sto leggendo un libro che mi sta facendo impazzire e si intitola L’ordine nascosto. Parla di funghi.
Lo so, lo so, detta così non è che sembri questa gran cosa. Cosa ci sarà mai di interessante nei funghi, se non magari il risotto? E invece vai a scoprire che i funghi possono essere cattivi o buonissimi, che grazie a una rete sotterranea che si chiama “Wood Wide Web” collegano le piante e consentono lo sviluppo della vita. C’è anche un capitolo dedicato ai funghi che fanno vedere le cose matte, se capisci cosa intendo.
Comunque, più leggo questo libro più mi appassiono ai funghi. E per approfondire ho visto anche un TED Talk che si intitola “Lezioni di marketing ed economia imparate dai funghi”. Perché magari non lo sai, ma esiste una specie di Borsa Valori tra i funghi e le piante, in cui scopri che ci sono contrattazioni, abusi, speculazioni, insomma, guardatelo e capirai.
Ah, ho anche scoperto nel libro di cui sopra che alcuni funghi trasformano le formiche in zombie e le piegano al proprio volere. Per dire quanto sottovalutiamo i funghi. Sti stronzi maledetti che sembrano così carini e coccolosi.
Dove ti trovo?
Ultimamente non ho fatto molte cose, ma in questo periodo sto tornando un po’ sul palco. Ecco alcune occasioni per incontrarmi:
Giovedì 26 Gennaio: Grande Poetry Slam (Parma). Dentro una chiesa sconsacrata, che roba incredibile;
Giovedì 2 Febbraio: Io sto bene/Io sto male (Milano). Non c’è ancora l’evento ma faccio il reading sui CCCP/CSI in un locale nuovo e bellissimo che si chiama UN in Piazza Napoli;
Venerdì 10 Febbraio: Zelig Poetry Slam (Milano). Il dinamico trio Ciccio Rigoli/Paolo Agrati/Davide Passoni torna allo Zelig di Milano a condurre la terza edizione del torneo di poetry slam.
Una poesia breve per chi ha poco tempo
Mi piaceva quel mio piccolo buco
con la finestra che dava su un muro di mattoni.
Nella stanza vicina c’era un piano.
Un vecchio storpio veniva a suonare
My Blue Heaven
due tre sere al mese.In genere, però, era tranquillo.
Ogni camera con il suo ragno dal soprabito pesante
che cattura la mosca nella rete
fatta di fumo e cerimonie.
Era così buio laggiù
che non riuscivo a vedermi nello specchio del lavabo.Di sopra, alle 5 del mattino, scalpiccìo di piedi nudi.
Lo “Zingaro” che legge la fortuna
(ha il negozio all’angolo)
va a pisciare dopo una notte d’amore.
Una volta, persino il singhiozzo di un bambino.
Era così vicino che per un attimo
pensai di singhiozzare io.(Hotel Insonnia - Charles Simic)
E pure per questa settimana è tutto, spero mi passi questo raffreddore perché a metà giornate sono al quinto pacchetto di fazzoletti. Forse anche al sesto, ho perso il conto.
Tante care cose e abbi cura di te
Ciccio
La biografia del titolare
Sono Ciccio Rigoli e mi occupo di public speaking, business writing e poetry slam.
Collaboro con alcune aziende per elaborare strategie di comunicazione e scrivere testi che funzionano, piacevoli da leggere.
Faccio corsi molto divertenti sia dal vivo (quando possibile) sia online, e anche consulenze singole.
Organizzo poetry slam e insieme a Paolo Agrati e Davide Passoni abbiamo un’agenzia che si chiama Slam Factory. La nostra trasmissione “Poetry Slam!” la trovi su Prime Video, anche se nella descrizione mi chiamano “Ciccio Regoli”, vai a capire perché.
Ho scritto 5 libri, l’ultimo è un manuale sul poetry slam.
Ho scritto un pezzo che si intitola “Come hanno fo**uto i trenta/quarantenni” che ha fatto oltre un milione di visualizzazioni a mia insaputa.
Sono soprattutto su Facebook e Instagram. E anche su LinkedIn. Puoi seguirmi, se ti va.