Una delle operazioni più sottovalutate quando si parla in pubblico è l’analisi del contesto. Dove ci si trova, quali sono le persone che si hanno davanti, i loro interessi, il canale di comunicazione, ecc.
Un sacco di volte ti prepari la tua presentazione standard, che è buona per tutto e buona per niente. Usi gli stessi stesso grafici, che in alcuni casi sono incomprensibili e in altri casi troppo banali, oppure non scegli le parole in base alle capacità di chi ti trovi di fronte. Così un intervento che poteva essere interessante diventa un altro intervento inutile, abbiamo la coscienza a posto, ma non abbiamo avuto nessun impatto concreto. Altro tempo perso, altri soldi buttati se l’evento è a pagamento.
Mi è venuta in mente questa riflessione partendo da un fatto recente: il Ministro Valditara che va a parlare (cioè, in realtà manda un videomessaggio) all’inaugurazione della Fondazione dedicata a Giulia Cecchettin. Si parla quindi di femminicidio, si ricorda una ragazza uccisa da un uomo bianco e italiano, e che cosa va a dire questo grandissimo esponente del governo? Cito:
“Deve essere chiara a ogni nuovo venuto la portata della nostra Costituzione, che non ammette discriminazioni fondate sul sesso. Occorre non far finta di non vedere che l'incremento dei fenomeni di violenza sessuale è legato anche a forme di marginalità e di devianza in qualche modo discendenti da una immigrazione illegale”
Cioè, ma ti sei reso conto di dove ti trovi? Ma, come direbbe qualcuno, non ce l’hai un amico che ti dica che stai dicendo una stronzata, e che magari sarai anche libero di pensarla, questa stronzata, ma che forse non è il caso di dirla lì?
In più ha detto che il patriarcato non esiste, perché nel 1975 è stato cambiato il diritto di famiglia. Ah, ok, certo, allora è tutta una grande allucinazione collettiva. Fai bene a dirlo davanti al padre di una ragazza ammazzata dal fidanzato, lo consoli di sicuro.
(Sono sarcastico. Lo so che avete capito, ma non si sa mai, di questi tempi)
Io davvero certe volte non capisco come si faccia a essere così superficiali. Nessuna contezza del contesto, nessuna riflessione su quello che andiamo a dire, nessun dato a supporto. E in più, trattandosi di un videomessaggio, non c’è nessuna possibilità di contraddittorio, nessuno che poteva andare in diretta a dirgli “Ma veramente? Ma ti sembra il caso?”
(magari i giornalisti avrebbero scelto una formula meno colloquiale, ma comunque si capisce quello che voglio dire, spero)
Questa è la totale mancanza di capire il contesto, il pubblico, l’occasione. Ed è una situazione che capita spesso in diversi interventi pubblici, in cui ci si rivolge a un pubblico di gente competente come se non ne sapesse nulla, oppure a un pubblico alle prime armi come se dovesse già sapere tutto. O peggio ancora in cui diciamo le nostre idee anche se a volte sarebbe il caso di tenersele per se perché, davvero, non è il momento.
Una mancanza di rispetto totale e sconfortante. Tanto c’è la libertà di espressione, tanto questo spazio è mio, perché dovrei giustificare quello che dico o fare le cose diversamente?
Ecco, perché magari le cose si possono fare diversamente, a volte, se solo ci si pensasse un po’ di più. O magari ci ha pensato bene a quello che voleva dire, Valditara, e allora è ancora peggio perché c’è il dolo.
Parlare a modo
Capita a volte di trovare il TED Talk che dice le parole che vorresti dire tu, e che spiega anche basandosi sui dati qualcosa a cui avevi pensato ma non riuscivi a mettere giù in maniera convincente.
Oggi ho trovato uno di quei talk. Parla di come ci sia un eccessivo trasferimento di potere e soldi, un vero e proprio furto, dalle classi più giovani a qualle più anziane, di come i prezzi siano aumentati, le case sono diventate irraggiungibili e di come ci sia stato un piano dietro tutto questo. E a dirlo non è un pericoloso sovversivo, ma Scott Galloway, un professore dell’Università di New York.
Certo, parla della situazione americana, ma siamo davvero sicure di essere così lontane?
Il talk si chiama “Come gli USA stanno distruggendo il futuro delle giovani generazioni”, e ti consiglio di guardarlo. Attenzione, può causare una grossa incazzatura.
Ma te lo do io il promemoria
Dico spesso che per raccontare cose grandi, e anche complesse, bisogna partire da qualcosa che conosciamo bene, da un nostro aneddoto, una storia. Un esempio di questo l’ho trovato nel podcast “L’ombelico di un mondo”, in cui per raccontare gli ultimi 70 anni di storia politica italiana si parte dalla Romagna.
Storie, racconti, il cattocomunismo, la rivoluzione.
Dove mi trovi questa settimana
Giovedì 21: Grande Poetry Slam a Colonne28 (Parma)
Sabato 23: Big Bang Poetry Slam, Teatro delle briciole (Parma)
Mercoledì 27: Barbie Poetry slam, Ostello Bello Duomo (Milano)
(Sai la cosa più divertente? Che faccio due serate a Parma, ma nel frattempo torno a Milano e faccio avanti e indietro)
Una poesia breve per chi ha poco tempo
puoi pure non crederci
ma c’è della gente
che attraversa la vita con molto poco
attrito o angoscia.
vestono bene, mangiano bene, dormono bene.
sono soddisfatti della loro vita familiare.
hanno momenti di dolore
ma tutto sommato nessuno li disturba
e spesso stanno decisamente bene.
e quando muoiono
è una morte facile, solitamente nel sonno.
puoi pure non crederci
ma la gente così esiste.
anche se io non sono uno di loro.
eh no, io non sono uno di loro.
non ci vado nemmeno vicino
a essere uno di loro
però loro sono lì
e io sono qui.
(Charles Bukowski - Gli Alieni)
Per questa settimana è tutto, ci risentiamo a stretto giro, come dicono nelle mail di lavoro quelle persone che poi presumibilmente non ti chiameranno o scriveranno mai più.
Ti ricordo che ci sono ancora posti per i corsi (online e live) di public speaking che farà a breve, ti aspetto!
Tante care cose e abbi cura di te
La cassettina della settimana
Scusa, chi sei?
Sono Ciccio Rigoli e mi occupo di public speaking, comunicazione, poetry slam e stand up comedy.
Insegno a parlare in pubblico in ogni situazione utilizzando il metodo Public Poetry Speaking, che prende degli strumenti anche dal poetry slam e dalla stand up comedy.
Se ti servono un corso aziendale o una consulenza professionale di public speaking, scrivimi a info@cicciorigoli.com.
Sono soprattutto su Instagram. E anche su LinkedIn. Puoi seguirmi, se ti va.
Nota di servizio: la newsletter, quando necessario, utilizza il femminile sovraesteso. In caso ti riconoscessi nel genere maschile e dicessi “Eh, ma è ben strano, eh”, ecco, è esattamente quello che accade con il maschile sovraesteso ma pensiamo sia normale.