Ciao, sono Ciccio Rigoli e questa è Public Poetry Speaking, la newsletter settimanale che parla di parole, public speaking e poetry slam. Oggi in versione più personale e geografica, abbi pazienza ma la questione è importante, mi sembra.
Martedì sera sono andato al cinema. Eravamo in due, e fino a Settembre i biglietti del cinema sono in promozione (andateci, quindi).
In 2 abbiamo speso 8 euro totali.
Poi siamo andati a bere un’acqua tonica (più sotto spiego come mai questa scelta), e abbiamo speso 6 euro.
Totale della serata, 14 euro. Mi sono chiesto da quanto tempo a Milano non mi succedeva di uscire, di divertirmi e di spendere così poco.
Vivo a Milano da 18 anni. Sono arrivato l’1 Ottobre del 2005, e da allora a oggi ci sono stati innamoramenti, lavori, traslochi, imprese alcune fallimentari e altre riuscite, separazioni, perdite, gioie, un sacco di roba. Per 18 anni questa è stata la mia città. Da Luglio non lo sarà più.
Dall’1 Luglio mi trasferisco a Novara.
Prima di proseguire, alcune domande richieste frequentemente:
Non hai paura delle zanzare? Beh, ci sono anche a Milano se è per questo
Ti trasferisci per lavoro? No
Ti trasferisci per amore? No
Ti trasferisci per soldi? Non del tutto
E allora perché ti trasferisci? Ora ci arrivo.
16 Metri quadri
Nel 2015 mi sono separato, e sono andato a vivere nella casa in cui sto adesso. Una delle prime cose che mi ha detto la proprietaria è stata: “Tanto lo so come siete voi uomini, tra due anni trovi un’altra e vai a vivere con lei”. E invece sono 8 anni che sto qui. La mia casa misura 16 metri quadri, un monolocale (e vorrei anche vedere) in cui per parecchio tempo ha campeggiato la scritta: “Beh, l’ingresso è bello” (cento punti se becchi la citazione). Ci sono stato molto bene qui, ho amato questa casa, ma a Novembre scadrà il contratto e la mia proprietaria intende farla diventare una casa da affitti brevi (ci ritorniamo su questo).
Ho cominciato a cercare un’altra casa. Hai provato ultimamente a cercare una casa a Milano? Ecco, sotto i mille euro trovi una stanza o un monolocale da nemmeno venti metri, forse. E a 42 anni e con un figlio, anche basta. Forse è ora di crescere e pensare che servano degli spazi diversi, e Milano non li concede se non sei disposto a sacrificare moltissimo tempo per guadagnare e soprattutto far guadagnare chi ti affitta casa. E a me, francamente, di lavorare soltanto per avere un carissimo tetto sulla testa, non mi va.
Sto forse dicendo che i proprietari di casa sono degli orribili capitalisti che lucrano sulle persone? No, io credo abbiano ragione. Ha ragione la mia proprietaria di casa a voler fare degli affitti brevi invece che dei contratti lunghi? Sì, ha ragione. Avessi io una casa di proprietà farei lo stesso. Affitti più alti, certezza del pagamento, nessun rischio di restare senza inquilini o di mettersi in una causa legale per farsi pagare. Hanno ragione i proprietari. E allora dov’è il problema?
Il problema sta che questa situazione non è causata da chi ha una casa e la affitta a prezzi troppo alti, o meglio, non solo da loro. La situazione è causata dalla maggiore convenienza ad avere persone solo di passaggio a Milano ma disposte a spendere, è causata dalla quantità di troppe case vuote in mano a poche persone che restano lì sfitte perché è più conveniente e c’è meno sbattimento a mantenerle vuote invece che ad affittarle a prezzi sostenibili, è causata dalla quasi totale mancanza di piani per la casa che rendano conveniente affittare per lunghi periodi.
E non mi venite a dire che ci sono anche le agenzie che si occupano di affitti sostenibili e calmierati e che avrei potuto rivolgermi a loro. Ci sono, ma la burocrazia è lunga, non vengono pubblicizzate, non vengono promosse, ci lavorano poche persone e sono una goccia nel mare. Massimo rispetto per chi ci lavora e per chi fa di tutto per farle andare avanti, ma davvero così come sono strutturate ora non sono una soluzione sostenibile.
In più, avere stipendi bassi e fatture pagate in ritardo di sicuro non aiuta. Lo so, sto diventando politico e anche lamentoso però ogni tanto bisogna anche guardare la situazione e dirsi francamente che non va bene, invece di stare lì a sudare e basta tirando avanti a fatica.
Milano città centrifuga
Ho detto spesso che Milano è come quella fidanzata stronza che ti fa soffrire però ogni tanto stacca quel sorriso bellissimo che ti scioglie e allora niente, sei innamorato perso e resti lì. Ultimamente, sarà che è passato del tempo, Milano mi stacca sempre meno dei sorrisi bellissimi e forse è ora di prenderci una pausa di riflessione.
Scusa Milano, non sei tu, sono io. Ho bisogno dei miei spazi e quelli che mi offri tu sono 16 metri quadri a 800 euro al mese. E devo pure ringraziare che le spese sono incluse.
Milano è centrifuga, non ci tiene che tu rimanga. Una città faticosa a cui devi aggrapparti altrimenti ti lancia via. Ecco, io devo mollare la presa.
Non so come sarà vivere in provincia, però non vedo l’ora di trasferirmi. Sarò spesso a Milano, del resto ci vogliono solo 45 minuti in treno e andrò ad abitare davanti alla stazione, ma risucire a guardare questa città da una prospettiva distaccata mi auterà a fare chiarezza. Uscirò un po’ dal frullatore, e spero che sia un bene. Non mi sento debole a farlo, anzi, forse è una delle decisioni più coraggiose che ho preso negli ultimi anni.
Ieri mattina parlavo con un mio amico che ha vissuto degli anni a Parigi, e mi diceva che dieci anni fa a Parigi è successa la stessa cosa: gli artisti non si potevano permettere la città, e andavano fuori, nell’hinterland. Col risultato che adesso fa figo vivere fuori Parigi, dove ci sono gli artisti, e i prezzi sono aumentati anche lì. Temo che sia una spirale inevitabile.
Sono l’unico a farlo? Non credo, visto che qualche settimana fa ho incontrato una mia amica al supermercato, le ho detto che vado a Novara e lei ha risposto: “Ah, ma pensa, io mi trasferisco a Bergamo”.
E anche un’altra persona con cui ne ho parlato mi ha detto: “Io a settembre mi trasferisco a Varese”.
Ho detto a un’amica giornalista che secondo me dovrebbe scriverne e mi ha risposto: “Credo che lo farò, visto che anche io mi sto trasferendo fuori Milano in questi giorni”.
Sarà il fascino della Provincia che ritorna? Temo di no.
Comunque, credo che ci sia una trasformazione in atto, come direbbero nei talk show. Milano sarà sempre più internazionale, e più ricca e più attrattiva, ma perderà per forza qualcosa di se stessa e qualcuno o qualcuna che l’ha amata, come me. Non so se sarà necessariamente un male, ma per il momento io sono costretto a chiamarmi fuori.
Ciao Milano, ci risentiamo. Facciamo che ti chiamo io, eh?
Il TED Talk della settimana
Tutta questa corsa verso l’efficienza, ci serve veramente? Ed è vero che l’Intelligenza Artificiale ci sostituirà e creerà un mondo perfetto?
Non lo so, ma nel dubbio non ci giurerei. Perché l’efficienza funziona bene quando tutto è circoscritto e preciso, ma serve a poco quando il Mondo cambia (eccome se cambia) oppure quando arriva l’imprevisto.
L’elogio dell’inefficienza e della capacità di adattarsi lo trovi in questo TED Talk. Io ne sono stato molto sollevato, nella mia incredibile imperfezione personale.
A domanda, rispondo
È successa questa cosa: io sono un fan sfegatato di Rame, la newsletter e podcast che parla di soldi senza tabù.
Una giorno mi arriva una mail che dice: "Vorresti partecipare a una puntata e parlare del tuo rapporto con i soldi?" Figurati se avrei potuto dire di no!
E allora mi sono ritrovato a parlare del superpotere della povertà, del fallimento, dei balli che non ci possono levare, di aiuto reale e sincero, di quanto dai e di quanto ricevi in cambio.
Parlo anche di cosa è stato SLAM, il mio più scintillante fallimento. Parlo tanto di SLAM, anche se ancora mi costa fatica.
Spero ti piaccia, c'è anche in versione podcast se proprio vuoi sentire la mia voce.
Una poesia breve per chi ha poco tempo
L'ansia è un rumore.
Non cambia il domani
ma rovina l'oggi(Haiku - Simone Savogin)
Per questa settimana è tutto. La prossima sarà l’ultima newsletter scritta da cittadino milanese, e anche l’ultima classica newsletter prima dell’estate.
Per Luglio ho in mente un progetto che potrebbe piacerti, con dei numeri speciali della newsletter. Ti faccio un trailer la prossima settimana.
Intanto, se sei qui per la prima volta e ti vuoi iscrivere, metto un bel pulsante apposta.
Tante care cose e abbi cura di te
Ciccio
“Nessuno ci toglierà i balli che abbiamo ballato”
Sono Ciccio Rigoli e mi occupo di comunicazione, customer care e poetry slam. Ho un progetto che si chiama “Complimenti”, unisce queste tre cose e aiuta le aziende a migliorare.
Faccio corsi molto divertenti sia dal vivo (quando possibile) sia online, e anche consulenze singole.
Organizzo poetry slam e insieme a Paolo Agrati e Davide Passoni abbiamo un’agenzia che si chiama Slam Factory. La nostra trasmissione “Poetry Slam!” la trovi su Prime Video, anche se nella descrizione mi chiamano “Ciccio Regoli”, vai a capire perché.
Ho scritto 5 libri e un pezzo che si intitola “Come hanno fo**uto i trenta/quarantenni” che ha fatto oltre un milione di visualizzazioni a mia insaputa.
Sono soprattutto su Facebook e Instagram. E anche su LinkedIn. Puoi seguirmi, se ti va.
E pero almeno vieni a stare a Torino.
Novara è ancora troppo vicina. Vieni a Torino. :-)