Il tedioso riepilogo dell'annata
La mia ultima newsletter da quarantaduenne (nonché l'ultima dell'anno)
Qualche tempo fa ho visto su un annuncio di lavoro che trai vari benefit dava una roba del tipo “Birthday Holiday”, ovvero che il giorno del tuo compleanno potevi fare un giorno di ferie in più. Ho pensato che una cosa del genere io più o meno l’ho sempre fatta, senza sapere avesse un nome. Per me il giorno del proprio compleanno non bisognerebbe lavorare mai.
Venerdì faccio 43 anni, e devo ammettere che sono contento di essere arrivato pure a questo traguardo. Se vuoi farmi gli auguri, puoi farmeli, a me fa piacere.
Questa è l’ultima newsletter dell’anno, perché è finalmente arrivato il momento in cui “Ne riparliamo dopo Natale.” Un riepilogo di alcune cose viste, lette, ascoltate quest’anno che magari, vai a vedere, potrebbero piacere pure a te.
Ci troverai dei manuali di public speaking, delle “risorse per accrescere la tua professionalità”? NO!
Lo so, le regole del personal branding imporrebbero che si parli di un argomento ben specifico per essere connotato come “specialista del settore” ma, diciamoci la verità, è necessario? La vita è bella perché c’è molto altro rispetto al lavoro e basta.
Spero ti piacciano, fammelo sapere in caso.
Libri del 2023, che poi in realtà sono usciti quasi tutti prima
Volevo fermarmi a 3 libri, ma poi mi sono detto: “Perché limitarmi?”. Quindi ne ho messo qualcuno in più, che male non fa.
Tutto quello che so sull’amore
Vogliamo dire un libro di formazione? Un’autobiografia? Una vita romanzata? Chissenefrega, so solo che la storia di Dolly Alderton a me è piaciuta tantissimo. Quando sono arrivato alla parte in cui parla della psicoterapeuta ho detto “Oh mio dio, ma parla di me!”. Cosa abbia poi io in comune con ”l’educazione sessuale e sentimentale di una millennial inglese”, è qualcosa che mi ha sorpreso.
Appunti di un giovane chef nero
Kwame Onguachi è uno degli chef emergenti più importanti e dalla vita parecchio, diciamo così, turbolenta. Il padre è violento, la madre è cuoca, conosce la droga e lo spaccio, lo mandano in Nigeria dal nonno per insegnargli il rispetto, raccoglie i soldi per avviare l’attività di catering vendendo caramelle in metropolitana, insomma, di roba da raccontare ce n’è parecchia.
Senza contare che è uno chef nero, e nel mondo dell’alta ristorazione non è che se ne vedano tanti. Sì, c’è del razzismo anche tra piatti e temperature di servizio.
Un weekend postmoderno
Cronache dagli anni Ottanta, scritte da Pier Vittorio Tondelli. In un mondo di revival e di continuo post-qualcosa come il nostro, andarsi a rileggere le cronache in presa diretta del decennio dell’edonismo reaganiano e della fine della Guerra Fredda è una scoperta. E poi vabbè, Tondelli è Tondelli, che gli vuoi dire?
L’ingegno e le tenebre
La storia di Michelangelo e Leonardo, due geni che più diversi non potrebbero essere. Sembra una di quelle rivalità sportive tipo Coppi e Bartali, Agassi e Sampras, Hamilton e Verstappen. Due vite (e anche quelle di molti altri artisti del Rianscimento) raccontate da Roberto Mercadini, che quando si tratta di affabulare è tra i migliori in Italia.
Ne avevo già parlato di questo libro, ma se fosse per me lo consiglierei in ogni newsletter.
Ma manco un romanzo ci hai messo? Oh, che ti devo dire, non ne leggo tanti di romanzi, ultimamente. E considera che solo per mancanza di spazio non ho messo l’autobiografia di Ligabue che è scritta veramente bene, pare Open di Agassi.
Robe sulla televisione o sul computer o sul tablet
Io film ne vedo pochissimi, e anche sulle serie non è che sia ferratissimo. Però ho visto della roba interessante, quest’anno.
The Bear (Disney+)
Lo so, non è che sia molto originale, però la storia di questo chef stressato ex enfant prodige che deve risollevare un ristorante nella prima serie e aprirne uno nuovo nella seconda mi ha preso così tanto che una mattina mi sono chiesto “Chissà come sta andando il ristorante di The Bear?”. Per dire come stavo messo.
Episodio 6 della seconda serie, quello della cena di famiglia: Capolavoro totale.
Scugnizzi per sempre (Raiplay)
Titolo discutibile, però è veramente il The Last Dance italiano. La storia di come la Juve Caserta, squadra di basket praticamente sconosciuta, sia riuscita a vincere uno scudetto (prima squadra del Sud a farlo) coinvolgendo tutta la città e combattendo contro i giganti del basket di allora. Anche se non sai niente di basket, te la puoi godere lo stesso.
The Good Mothers (Disney+)
Tre donne di ‘ndrangheta, ispirate a storie vere. Visto che parla delle zone da dove vengo io mi aspettavo la solita stereotipizzazione e soprattutto l’accento sbagliato. Invece è fatta così bene che pensavo una delle attrici fosse madrelingua, e invece è di Treviso.
Scordato (Prime Video)
Io Rocco Papaleo me lo ricorda sin dai tempi di Classe di ferro, e se te lo ricordi pure tu da allora significa che hai una certa età ormai, rassegnati.
Mi aspettavo un filmetto facile facile, con la storiella d’amore a lieto fine, invece è proprio un’altra cosa. Una bella riflessione sulla memoria e sul dover fare i conti con sé stessi e la propria storia, a un certo punto.
Ascoltami un attimo
Facendo su e giù col treno ascolto più podcast di prima, anche se sono contrario a questa deriva dei podcast che potrebbero durare 2 ore e invece ci fanno 10 puntate da un’ora l’una. Datevi una regolata.
Ti faremo sapere
Per me questo è stato un anno di grandi cambiamenti lavorativi, e i cambiamenti portano sempre dubbi, incertezze e riflessioni. Mi ha fatto molto bene ascoltare “Ti faremo sapere”, il podcast in cui Domitilla Ferrari parla del nostro rapporto con il lavoro, il curriculum e, in generale, la possibilità di lavorare meglio senza dimenticarci che è solo una parte della nostra vita.
Mattanza
Io non sono un grande fan del “Fatto quotidiano”, però questo podcast è bello corposo, raccontato bene e mette assieme sia il racconto sia il retroscena delle stragi di mafia del 1992, con le morti di Falcone, Borsellino e degli agenti della scorta. Pensavamo di sapere tutto, e invece resta molto da sapere ancora.
PS: puoi saltare l’ultima puntata, in cui “Il Fatto quotidiano” fa troppo “Il Fatto quotidiano” e parla di Berlusconi in maniera anche un po’ pretestuosa. Peccato.
Due volte che sono morto
Paolo Nori è tra i miei scrittori preferiti, e in questo podcast racconta le due volte in cui è stato più famoso: quando lo hanno dato per morto.
La prima nel 1999, quando si è ustionato in macchina e si è salvato per miracolo. La seconda nel 2013, quando era già famoso e usci fuori la notizia che era morto dopo essere stato investito da un motorino.
Un racconto commovente, visto anche che Paolo Nori si ricorda pochissimo di entrambe le volte e si fa raccontare dagli altri cosa è successo.
Quindi, musica!
Non saprei dire quali sono stati i dischi che mi sono piaciuti di più quest’anno, quindi facciamo così: ti metto le 3 playlist che ho ascoltato più spesso. Le ho create io, così capisci anche meglio come sono messo e perché il mio Spotify soffre di grosse crisi d’identità.
Wrapped 2023
L’ha fatta Spotify con le mie canzoni più ascoltate, non credo di dover dire molto altro. Mi assumo le mie responsabilità.
Qualcosa che possiamo cantare tutti
Canzoni di cantanti italiani, non necessariamente le più famose. Unica regola: una sola canzone per ogni artista. Si va da Paolo Conte a Mango a Concato a Davide De Marinis (se non sai chi sia, non ti stai perdendo molto).
Femmine
Direi che il titolo si spiega da solo. Anche qui, una sola canzone per ogni artista.
Bon, direi che per questo 2023 è tutto. Non so tu, ma io ci sto arrivando, come si suol dire, sui gomiti. Visto però che ogni anno speriamo vada meglio dell’anno prima, e di solito la prospettiva viene disillusa, stavolta niente buoni propositi. Speriamo solo di stare bene.
Buone Feste, e dimenticati il regime alimentare consigliato. Se ne riparla a Gennaio.
Tante care cose e abbi cura di te
Ciccio
“Nessuno ci toglierà i balli che abbiamo ballato”
(proverbio argentino)
Sono Ciccio Rigoli e mi occupo di public speaking e poetry slam.
Faccio corsi per parlare in pubblico sia dal vivo sia online, e anche consulenze singole.
Organizzo poetry slam e insieme a Paolo Agrati e Davide Passoni abbiamo un’agenzia che si chiama Slam Factory. La nostra trasmissione “Poetry Slam!” la trovi su Prime Video.
Ho scritto 5 libri e un pezzo che si intitola “Come hanno fo**uto i trenta/quarantenni” che ha fatto oltre un milione e mezzo di visualizzazioni quasi a mia insaputa.
Sono soprattutto su Facebook e Instagram. E anche su LinkedIn. Puoi seguirmi, se ti va.