Ciao, sono Ciccio Rigoli e questa è Public Poetry Speaking, la newsletter settimanale su public speaking, scrittura professionale e tutte quelle altre cose che comunque “a occhio, mi sa che andare in cantiere era peggio, eh”.
Questa newsletter esce regolarmente dal 19 Marzo 2020. Non è tanto, in realtà ma, se escludiamo una pausa questa estate, è uscita regolarmente ogni settimana.
Un bell’impegno, eh, però grandissime soddisfazioni. All’inizio aveva 67 iscrittз, oggi è arrivata a 436. Mi piacerebbe arrivare a 500 a breve, quindi se vuoi invitare altre persone a iscriversi, mi puoi dare una mano a raggiungere questo obiettivo.
Ma lasciamo stare i miei obiettivi. Uno dei motivi per cui vado avanti imperterrito con la newsletter ogni settimana è che mi dà modo intanto di dare qualche suggerimento, mi consente di avere un rapporto diretto con te, e mi aiuta a imparare cose nuove e a trovare nuovi spunti che poi utilizzo nella mia vita e nel mio lavoro.
Hai mai pensato di lanciare una newsletter? Secondo me faresti bene, ma per renderti il lavoro più facile ecco alcuni suggerimenti. Dopodiché, preparati a sparare mail a raffica, anche se con moderazione.
“Salvami tra i contatti”
Ma ci serve davvero una nuova newsletter? Visto che tutti i giorni ne riceviamo a bizzeffe, a volte riceviamo mail a cui ci eravamo iscrittз secoli fa e non abbiamo mai avuto il coraggio di cliccare su “Disiscrivi”, ci serve mandarne ancora? Dipende…
Una newsletter è uno spazio libero, quindi indipendente dalla piattaforma come invece possono essere i social, non è invasiva perché chi la riceve ha dato di propria spontanea volontà la mail, ma può essere fastidiosa, bisogna ammetterlo. Di sicuro la tua sarà eccezionale, ne sono sicuro, ma vediamo come renderla ancora più bella.
Trova il tuo spazio
Una newsletter in cui racconti i fatti tuoi può essere anche interessante, ma dubito che possa raccogliere molte iscrizioni. Non dico che sia necessario essere completamente distaccatз, ma una newsletter deve essere soprattutto utile. Quindi, a chi la stai mandando? Perché la stai mandando? Che cosa ci scrivi dentro?
Il mio suggerimento è di trovare il tuo spazio, l’argomento che più si adatta a te, e parlare di quello. Ti renderà autorevole agli occhi degli altri, il pubblico sarà selezionato, e potrai anche usarla per promuovere altro come corsi o libri.
Un sacco di risultati con una sola mail.
Ogni quanto?
Questa è una bella domanda, ma la risposta è: basta che sia regolare. Vuoi mandarla ogni settimana? Fallo, ma sappi che è impegnativo. Ogni mese? Bene, ma sii puntuale. Ogni anno? Oddio, qua è proprio pigrizia la tua.
L’imperativo categorico è non cadere mai nella retorica del “La mando quando mi va”. Partiresti a razzo, mandandola ogni due giorni, poi ogni settimana, poi ogni mese, poi ogni tanto, poi mai. Perché è così che funziona, serve disciplina.
E poi è bello diventare un appuntamento costante per chi ti segue. E serve anche a te per imparare sempre qualcosa di nuovo, da trasmettere poi nella newsletter.
Da dove comincio?
Per me è stato di grande aiuto il libro Caro amico mi iscrivo di Nicole Zavagnin, edito da Zandegù. Un sacco di consigli, un casino di esempi pratici, e devo ammettere che uno dei motivi per cui questa newsletter vive e prospera è proprio questo libro.
Che poi andrebbe comprato già solo per il titolo…
Il TED Talk della settimana
Chi non ha mai provato a imparare una seconda lingua? L’inglese un po’ lo mastichiamo, ma come sarebbe se provassimo a imparare il finlandese? Oppure il turco?
C’è chi parla 11 lingue fluentemente, e chi impara una lingua nuova ogni 2 anni. E se pensi che sia impossibile, il metodo te lo spiega Lýdia Machová, che svela anche il segreto per divertirsi e imparare meglio.
Io ora comincerò a imparare il norvegese, così trovo pochissima concorrenza in giro. Quante persone conosci che traducono dal norvegese all’italiano, ammettilo?
Consigli non richiesti
Una nuova rubrica con un consiglio di scrittura rapidissimo, non richiesto, quasi pleonastico ma in questi tempi in cui sulla candeggina bisogna scrivere “Non ingerire” di cosa possiamo essere sicurз?
Spesso chi vuol far vedere che ha studiato e sa scrivere usa quella che si chiama “d eufonica”, ovvero la D messa dopo la “e” oppure la “a” se trovano un’altra vocale subito dopo. C’è chi scrive “ed andai al mare” oppure “ad essere precisi”.
Ecco, no. Usa la d eufonica solo se ci sono due consonanti uguali come “ed eccoci qui” oppure “ad allenarsi”. Oppure in casi specifici come “ad esempio”. Per il resto, elimina quelle D, servono solo a far vedere che hai studiato alle elementari, come chi scrive “Ella” al posto di “Lei”, facendo la figura del Nobile decaduto di fine secolo che pensa di vivere ancora sotto i Savoia.
Non usare la d eufonica. Fallo per chi ti legge, ma fallo anche per te.
PS: c’è addirittura chi la sa dopo la “O” e scrive “od anche”. Ecco, a chi scrive così, puoi togliere direttamente l’amicizia su Facebook.
Frasi da usare agli aperitivi
Il senso di colpa è la base di una famiglia unita e felice
(Paola Minaccioni)
E anche per questa settimana è tutto. Non ti stresserò con il corso di Public Speaking, perché l’ho fatto Sabato scorso e, a detta dei partecipanti, è stato una bomba. Ma non temere, tornerà presto con l’anno nuovo.
Intanto, se vuoi condividere la newsletter sui social, oppure via mail, oppure stampandola e distribuendola a mo’ di volantino volando con un aereo bimotore sulla tua città, puoi farlo cliccando su questo pulsante.
Ci sentiamo mercoledì prossimo!
Tante care cose
Ciccio
La Bio del titolare
Sono Ciccio Rigoli e mi occupo di public speaking, poetry slam, content strategy, cultura e un sacco di altre cose di cui volendo possiamo parlare anche in privato.
Sto scrivendo la mia autobiografia a fascicoli. Ogni Sabato esce una nuova puntata, costa un euro al mese e puoi abbonarti qui: Autobiografia di un Ciccio.
Per il public speaking, ho un mio metodo che si chiama Public Poetry Speaking e utilizza tecniche derivate dal poetry slam. Faccio corsi molto divertenti sia dal vivo (quando possibile) sia online, e anche consulenze singole.
Come Content Strategist, curo la comunicazione e i testi di aziende di ogni tipo. Posso scrivere qualsiasi cosa con qualsiasi stile.
Se ti interessa parlarne, scrivimi a cicciorigoli@gmail.com.
Organizzo poetry slam e ho ideato e condotto insieme a Paolo Agrati e Davide Passoni la trasmissione “Poetry Slam!” su Zelig TV. Adesso la trovi su Prime Video, anche se nella descrizione mi chiamano “Ciccio Regoli”, vai a capire perché.
Ho portato due spettacoli comici a teatro e innumerevoli spettacoli sempre comici in altri posti.
Ho scritto 5 libri: un romanzo, una raccolta di racconti, una di poesie, un manuale tecnico sul libraio digitale e un manuale sul poetry slam. Per dire, sono abbastanza versatile, ecco.
Ho scritto un pezzo che si intitola “Come hanno fo**uto i trenta/quarantenni” che ha fatto oltre un milione di visualizzazioni a mia insaputa.
Ho un Tumblr in cui carico le mie poesie. Anche se non lo aggiorno da un po’ ma dovrei ricominciare. Si chiama Eleganza sgualcita.
Sono soprattutto su Facebook e Instagram. E anche su LinkedIn. Puoi seguirmi, se ti va.
In questa newsletter potresti trovare delle ə e delle з invece del maschile diffuso perché cerco di usare un linguaggio inclusivo.
Playlist
Questa newsletter è stata scritta ascoltando a rotazione e a ripetizione una canzone contenuta nella colonna sonora di Strappare lungo i bordi, la serie animata di Zerocalcare. Si tratta di Haut les coeurs dei Fauve, è un pezzo di Spoken word e non riesco a fare a meno di ascoltarlo 18 volte al giorno. Anzi, ora me lo ascolto di nuovo.