Ciao, sono Ciccio Rigoli e questa è Public Poetry Speaking, la newsletter settimanale che parla di rapporti col pubblico, comunicazione e poetry slam. Difficile trovarne altre così, bisogna dire.
Se sei qua per caso o perché ti hanno inoltrato la mail e vuoi iscriverti, ecco il pulsantone magico. Se vuoi condividerla con altre persone, ma sai che mi sembra proprio una bellissima idea?
Io ho una grande passione per Roberto Mercadini: affabulatore, poeta, scrittore, youtuber e molto altro. Racconta storie bellissime, e come dice il mio amico Paolo Agrati “Staresti ad ascoltarlo finché non schianti per terra dalla stanchezza senza accorgertene”.
Tramite una newsletter (di cui ti parlo dopo peraltro) ho trovato questo suo video in cui parla di Giotto, ma non raccontando il pittore come farebbe un critico d’arte o uno storico. Ne parla rapportandolo ai videogiochi.
Ti metto il video qua, puoi guardarlo adesso o dopo o mai, tanto poi te lo racconto (peggio di come farebbe lui, ovviamente).
Cosa dice, in breve? Dice che se dovessimo rapportare Giotto agli artisti contemporanei, sarebbe davvero trascurabile. Un qualsiasi diplomato all’Accademia di belle arti saprebbe dipingere meglio di lui. Eppure Dante stesso dice che Giotto dipinge cose “che sembrano vere”. Ma come fa a sembrare vera una roba così? Dai, non è vero, ci deve essere qualcosa di sbagliato.
Poi però Roberto racconta di quando, da piccolo, all’inizio degli anni Novanta, arrivò nel suo paese un videogioco del calcio nel quale gli omini sembravano veri. Riguardandolo oggi, non sembravano poi così veri, erano una stilizzazione fatta con dei pixel giganteschi. Ma anche lì era un’innovazione incredibile.
Allora perché Giotto resta lo stesso un grande? Perché rispetto a quello che c’era prima ha creato un salto, utilizzando i mezzi che aveva a disposizione. Prima di lui, nessuno aveva mai dipinto così. Ha fatto più del massimo utilizzando i pochi mezzi che aveva a disposizione.
Mi ha fatto pensare a una storia che ho letto recentemente sulla pagina Instagram “Il basso sfasciato”, che racconta di copertine di dischi e storie della musica occidentale (seguila, è grandiosa). Per il video di Rockafeller Skank (quella canzone che fa”Chek it out now, the funk soul brother!”) Fatboy Slim riceve una videocassetta con dentro un ballerino orribile che balla ripreso da una semplice telecamera vhs. Se ne innamora, e il videoclip della canzone successiva Praise you lo farà girare con lo stesso stile dal ballerino e regista del primo video. Ah, il regista e ballerino era Spike Jonze, tipo il maggior regista di videoclip degli anni Duemila.
Il video di Praise you costa 800 dollari, all’jnizio lo schifano tutti ma poi diventa un successo mondiale e vince 3 MTV Video Music Awards.
Cosa hanno in comune le due, anzi tre cose?
Fai quello che puoi con quello che hai
Un sacco di volte ci diciamo “Eh, se avessi questo, avessi quello, sapessi questo, sapessi quello”, oppure “Ah se riuscissi a fare questa cosa, a innovare questo, se tutto fosse perfetto…”. Una marea di stronzate che ci diciamo per non fare niente, insomma.
Ognuno fa con quello che ha. Magari se avesse di più farebbe diversamente, ma non è che ci si può fermare perché non abbiamo gli strumenti o le risorse. Si prende, e si fa.
Non abbiamo le competenze di grafica e neanche i soldi per pagare qualcuno che ci crei la grafica? Troviamo un template, manteniamo tutto semplice e lo facciamo lo stesso. Vogliamo girare un video ma abbiamo solo uno smartphone? Di sicuro è meglio di un Nokia 3330. E anche se avessi solo un Nokia dal 2004 con la videocamera scarsa, potresti sfruttare la sua limitatezza per creare un genere lo-fi.
Giotto ha usato delle tempere e ha creato capolavori. Che magari non saranno iperrealisti come vediamo oggi in alcune opere, ma erano il meglio che si potesse fare ai tempi. Lo stesso per chi ha creato Super Mario. E lo stesso per Spike Jonze che ha girato un video con una telecamera vhs, e vedi adesso dove è arrivato.
A pensarci bene, i Ramones con 3 accordi hanno composto 14 album. Pensa cosa avrebbero potuto fare se avessero imparato, chessò, un Si minore!
(immagine creata dall’Intelligenza Artificiale che rappresenta Super Mario e Sonic come se fossero in un dipinto del Medioevo)
“Complimenti” prende vita
Il sistema a cui sto lavorando che integra comunicazione, customer care ed ecommerce sta per diventare pubblico. Al momento è ancora, mettiamola così, in versione Beta e lo sto testando con alcune persone. Ottimi feedback, devo dire che mi sta piacendo e mi sembra possa essere interessante.
Ti anticipo l’idea da cui nasce, e nel documento che ho creato l’ho sintetizzata così:
“Prima ancora che prodotti e servizi, vendiamo felicità. Che si tratti di un vaso, di un corso di formazione oppure di un progetto per una casa. Tutti e tutte lavoriamo perché le persone siano più felici, altrimenti abbiamo fallito.
Ho chiamato questo progetto Complimenti. Penso che non ci sia nulla di più bello che ricevere i complimenti dalle persone con cui interagiamo, che si tratti di portare in scena uno spettacolo o di vendere un prodotto o un servizio.
Complimenti è un sistema che cura la comunicazione interna ed esterna delle aziende, le strategie, gli strumenti di vendita e le interazioni con le persone. Utilizzando la mia esperienza e le tecniche che ho studiato e messo in pratica negli anni penso di poter migliorare il modo in cui persone e aziende si presentano all’esterno, come vendono i loro prodotti e come poi gestiscono la fase successiva all’acquisto”
Come ti sembra? Può funzionare?
Se ti va, fammelo sapere. Se poi vuoi vedere la presentazione del progetto per darmi un parere spassionato, basta scrivermi una mail. Mi sarebbe di grandissimo aiuto.
(Sono solo 8 slide scritte grandi, ci metti poco)
Iscrizione richiesta
La newsletter che ti consiglio questa settimana, nonché quella da cui ho tratto ispirazione per parlarti del video di Giotto e dei videogame, è Fastletter! di Giorgio Taverniti.
Giorgio è uno dei massimi esperti di motori di ricerca in Italia e credo anche in Europa. Soprattutto, parla di SEO e posizionamento puntando sulla qualità, non sulla vuota ripetizione di parole chiave che non vogliono dire niente. Ringraziando il Cielo.
In questo periodo è la mia fonte di informazione preferita per quanto riguarda Chat GPT, Google Bard e tutte le altre forme di Intelligenza Artificiale che chi lo sa dove ci porteranno. Io credo a un futuro migliore, sono ottimista.
Una poesia breve per chi ha poco tempo
Essere testimoni di se stessi
sempre in propria compagnia
mai lasciati soli in leggerezza
doversi ascoltare sempre
in ogni avvenimento fisico chimico
mentale, è questa la grande prova
l’espiazione, è questo il male.(Essere testimoni di se stessi - Patrizia Cavalli)
Per questa settimana è tutto. La prossima volta parliamo diffusamente di cosa sia la felicità, la soddisfazione, e del perché sembra sempre che tutto sia importante fuorché le persone che comprano da noi. Vai a capire perché, poi.
Tante care cose e abbi cura di te
Ciccio
PS: se ti va di condividere la newsletter, non sarò di certo io a fermarti. Anzi, ti agevolo con il pulsante dedicato.
Sono Ciccio Rigoli e mi occupo di comunicazione, customer care, ecommerce e poetry slam.
Collaboro con alcune aziende per elaborare strategie di comunicazione e scrivere testi che funzionano, piacevoli da leggere.
Faccio corsi molto divertenti sia dal vivo (quando possibile) sia online, e anche consulenze singole.
Organizzo poetry slam e insieme a Paolo Agrati e Davide Passoni abbiamo un’agenzia che si chiama Slam Factory. La nostra trasmissione “Poetry Slam!” la trovi su Prime Video, anche se nella descrizione mi chiamano “Ciccio Regoli”, vai a capire perché.
Ho scritto 5 libri, l’ultimo è un manuale sul poetry slam.
Ho scritto un pezzo che si intitola “Come hanno fo**uto i trenta/quarantenni” che ha fatto oltre un milione di visualizzazioni a mia insaputa.
Sono soprattutto su Facebook e Instagram. E anche su LinkedIn. Puoi seguirmi, se ti va.
io a Complimenti darei volentieri un’occhiata :)
Senti Rigoli, io più vado avanti e più vedo che l'attitudine e le soluzioni punk nella vita aiutano tipo pure a magnare, sai