Ciao, sono Ciccio Rigoli e questa è Public Poetry Speaking, la newsletter che parla di public speaking in maniera poetica e che fino alla scorsa settimana si chiamava “Non proprio”. Perché ho cambiato il nome? Innanzitutto per renderlo uguale a quello del corso e del metodo che ho inventato, e poi perché così sembro più serio. Anche se poi la serietà, ammettiamolo, è sopravvalutata. Non sei d’accordo?
Non so se hai notato, ma la testata della newsletter è cambiata. Ho scelto dei nuovi colori, un nuovo font e ho creato un logo. Tutto questo perché pensavo fosse necessario dare un’impronta ancora maggiore a questa newsletter e in generale a tutto quello che faccio.
Non sono un graphic designer, ma diciamo che ho bazzicato abbastanza in quella zona da conoscere alcuni trucchi del mestiere e soprattutto il metodo da utilizzare per inventare un logo e dare una forma alla sostanza. Voglio condividere con te il processo di nascita del nuovo logo, soprattutto per trarre qualche spunto che magari può esserti utile sia nel parlare in pubblico sia nel ragionare attorno al modo in cui ti presenti al mondo.
Quindi armiamoci di font, palette colori e ragionamento e vediamo come costruire una bella immagine di noi stessi.
Un logo è un apostrofo rosa tra le parole…
Innanzitutto, perché potrebbe essere necessario avere un logo e quella che viene chiamata “immagine coordinata”? Questo viene dato per scontato nelle aziende, che devono avere un logo che si ricordi facilmente e che definisca il proprio marchio. Ma come persone, ci serve? Dobbiamo andare in giro brandizzati? Ecco, magari non arriverei a questi eccessi, ma sicuramente abbiamo bisogno di un certo ordine e di una certa pulizia quando ci presentiamo agli altri, e di ragionare su quello che proponiamo.
Vediamo come ho creato il mio logo e cosa ne possiamo tirare fuori.
1) I colori
Io ho scelto il nero e il bianco, che sono i colori con i quali solitamente mi vesto e che danno sempre un’idea di eleganza (sulla quale magari personalmente devo ancora lavorare, ecco). Però nero e bianco sono molto utilizzati e molto neutri, e allora ho deciso di mettere un colore esagerato e che spiccasse come il rosa quasi fucsia, tecnicamente chiamato #FA029B.
Suggerimento: Quando devi presentare in pubblico, non esagerare con i colori, scegline pochi e ben definiti, Scegli qualcosa di neutro che ti rappresenti, ma usa un dettaglio che ti faccia ricordare. In questo modo sarà semplice per gli altri richiamarti alla memoria. Che poi è uno dei motivi per cui io metto lo smalto, perché se dici “Hai presente Ciccio, quello con lo smalto?” è difficile confondersi con qualcun altro. E poi ammettiamolo, lo smalto mi sta benissimo.
2) Il font
Il font, ovvero il carattere tipografico, è un Josefin Sans Regular. Un carattere semplice, elegante, senza troppe minchiate. Ecco, anche questo trovo che mi rispecchi e mi piace molto.
Suggerimento: Se devi creare un PowerPoint, scrivere un preventivo, mandare un documento, scegli un carattere che non sia il solito Arial preimpostato in Word. Sarà una scelta facile ma che darà una spinta diversa alla comunicazione.
Però che sia leggibile e semplice, non usare roba troppo arzigogolata. E per carità di dio, non usare mai il Comic Sans. Mai e proprio mai, ci siamo capiti? Mai!
3) Il logo
Ho aggiunto anche un logo grafico, che sembra una specie di molecola. Rappresenta il public speaking perché c’è con una persona che parla ad altre, rappresenta la complessità che si semplifica perché quando faccio le consulenze cerco di sistematizzare la confusione che spesso abbiamo in testa quando si tratta di comunicare, rappresenta il simbolo universale del “Condividi”.
Suggerimento: Al di là del risultato grafico, che può essere opinabile, dietro il mio logo c’è un ragionamento che mi consente anche di raccontarmi e raccontare qualcosa. Ecco, quando decidi di inserire qualcosa nel tuo discorso o nella tua presentazione, chiediti sempre il perché lo fai e perché lo stai raccontando. Se hai un perché dietro, hai già fatto metà del lavoro e sarà difficile attaccarti o metterti in difficoltà.
Spero che questo racconto interminabile sia stato interessante. Se il logo ti piace, o se hai delle osservazioni da farmi, scrivimi pure! Mi farebbe piacere confrontarmi.
Il TED Talk della settimana
In questo ultimo anno ho sentito molto parlare di persone che stanno in videoconferenza tutto il giorno, e mi chiedo come sia possibile che non siano ancora impazzite. Ma anche nel mondo di prima eravamo pieni di riunioni lunghissime e inconcludenti, che sarebbe stato possibile sostituire con un rapido scambio di mail.
Se ci pensi bene, spesso il lavoro migliore non si fa in ufficio durante l’orario di lavoro, ma a casa oppure ragionando sui mezzi o in macchina, perché ci possiamo concentrare e non siamo disturbati dall’esterno. Ecco, questo è esattamente il punto che affronta Jason Fried nel talk Perché il lavoro non succede sul posto di lavoro. Guardalo, e ti verrà subito voglia di annullare la prossima videochiamata. Se puoi, annullala già prima, sulla fiducia.
La Santa del giorno
Oggi si venera Santa Cunegonda, figlia di Sigfrido e Adesvige. E già questo basterebbe a renderla la Santa protettrice di tutti quelli che hanno i nomi buffi.
Imperatrice del Sacro Romano Impero e moglie di Enrico (almeno uno col nome normale c’era in casa), aveva fatto voto di castità e pura si mantenne anche durante il matrimonio. L’Imperatore però cominciò a sospettare, e allora lei per dimostrargli la sua devozione e innocenza camminò scalza sui carboni ardenti. E direi che come prova d’amore, può essere considerata sufficiente. Qualcunə ha mai camminato a piedi scalzi sui carboni ardenti per te? Per me, mai. Anche se credo che sarei un po’ in imbarazzo se accadesse.
Sulla tomba di Enrico e Cunegonda c’è un bassorilievo che rappresenta Cunegonda mentre paga gli operai che costruiscono una cattedrale, distribuisce l’elemosina ai poveri e poi cammina sui carboni ardenti. Enrico invece sale in cielo, e basta. Per dire che già da allora erano le donne a fare tutto in casa, mentre i mariti stavano lì ad ascendere in cielo e a lamentarsi se avevano 37 e 2 di febbre.
(Santa Cunegonda durante il suo breve periodo da majorette, in cui però non disdegnava la cultura)
Frasi da usare agli aperitivi, anche online
“Vivere con dei bambini è come vivere con una banda di ubriachi, devi sempre stare sul chi vive”
(Tom Waits)
E per questa settimana, con una nuova testata e un nuovo logo, abbiamo finito. Siamo nella settimana in cui ci sarà il mio primo corso online, e pensa un po’, mi rimane solo un posto libero. Vogliamo occuparlo così facciamo quel bel sold out che sognavo da bambino? Costa €10, e paghi il resto solo se ti piace ma ti piace veramente. Trovi tutte le informazioni sul mio sito nuovo di pacca.
Un abbraccio senza zone di colore
Ciccio
La Bio del titolare
Sono Ciccio Rigoli e mi occupo di public speaking, poetry slam, cultura e un sacco di altre cose di cui volendo possiamo parlare anche in privato.
Sto scrivendo la mia autobiografia a fascicoli. Ogni Sabato esce una nuova puntata, costa un euro al mese e puoi abbonarti qui: Autobiografia di un Ciccio.
Per il public speaking, ho un mio metodo che si chiama Public Poetry Speaking e utilizza tecniche derivate dal poetry slam. Faccio corsi molto divertenti sia dal vivo (quando possibile) sia online (ad esempio il 6 Marzo), e anche consulenze singole.
Se ti interessa parlarne, scrivimi a cicciorigoli@gmail.com.
Organizzo poetry slam e ho ideato e condotto insieme a Paolo Agrati e Davide Passoni la trasmissione “Poetry Slam!” Su Zelig TV.
Ho portato due spettacoli comici a teatro e innumerevoli spettacoli sempre comici in altri posti.
Ho una trasmissione settimanale su Facebook che si chiama I Sommelier dei libri in cui, assieme al sommelier Matteo Galiano, abbiniamo libri e vino. Ricomincia giovedì, alle 18 puntuali.
Ho scritto 4 libri: un romanzo, una raccolta di racconti, una di poesie e un manuale tecnico. Per dire, sono abbastanza versatile, ecco.
Ho scritto un pezzo che si intitola “Come hanno fo**uto i trenta/quarantenni” che ha fatto oltre un milione di visualizzazioni a mia insaputa.
Ho un Tumblr in cui carico le mie poesie. Anche se non lo aggiorno da un po’ ma dovrei ricominciare. Si chiama Eleganza sgualcita.
Sono soprattutto su Facebook e Instagram. E anche su LinkedIn. Puoi seguirmi, se ti va.
In questa newsletter trovi delle ə invece del maschile diffuso perché cerco di usare un linguaggio inclusivo.
Playlist
Questa newsletter è stata scritta ascoltando questo live di Marvin Gaye perché ultimamente sono abbastanza fissato con la Motown e la musica soul. E non l’avevo mai ascoltata prima, pensa!