Cosa metterci dentro ai discorsi
Hai voglia a impiattare bene, se gli ingredienti fanno schifo
Mi è stato fatto notare che sì, va bene le tecniche di public speaking, va bene organizzare il discorso, va bene anche sapere come aprire e come chiudere, ma alla fine dei conti, se non sai cosa metterci dentro a un discorso, a cosa serve tutto questo?
Grazie, ottima osservazione, ho risposto. Mi hai convinto.
Facciamo un piccolo esperimento mentale. Hai mai partecipato a una riunione aziendale, a un convegno o a una presentazione e alla fine riuscivi a pensare solo: "Ma di cosa abbiamo parlato, esattamente?". Se la risposta è sì, sappi che sei in buona compagnia. Troppo spesso i discorsi in pubblico sono tipo scatole vuote: ben confezionate, magari, ma senza nulla dentro. E a nessuno piace ricevere una scatola vuota come regalo.
(a meno che non collezioni scatole, ma quello è un altro discorso. A pensarci bene: ma se io voglio regalare una scatola, devo metterla dentro un’altra scatola? Ok ok, sto divagando, scusami.)
E allora ho pensato che forse bisogna anche pensare a come riempirli di senso questi discorsi pubblici, come si può evitare di dire banalità, frasi senza senso, pensando che soltanto riempiendo il tempo si sia fatto più del dovuto. Prendere tempo funziona molto bene solo alle interrogazioni, se l’insegnante non ha tanta voglia di ascoltarti e vuole soltanto valutare la tua resistenza allo stress, ma quando parli davanti ad altre persone, che sono lì per imparare qualcosa e non soltanto per vedere se hai studiato, allora forse è meglio metterci qualcosa di sostanzioso dentro.
Facciamo un parallelismo con la cucina: per quanto possiamo fare un bell’impiattamento, e mettere tutto al posto giusto, se non abbiamo dei buoni ingredienti e un buon piano per cucinare, difficilmente riusciremo a soddisfare i commensali. Nel nostro caso, a soddisfare il pubblico.
Quindi, come si fa a capire cosa metterci in un discorso?
Studiarsela prima
Quando parliamo in pubblico, che sia su un palco, in una sala riunioni o davanti a un gruppo di colleghi, la nostra priorità deve essere una: lasciare qualcosa di valore. Un'idea, uno spunto, un'informazione che arricchisca chi ci ascolta. Se il pubblico esce dalla stanza senza un'idea chiara di cosa portarsi via, allora il nostro discorso ha fallito il suo scopo.
Troppo spesso quando ci chiedono di parlare in pubblico o in una riunione il primo pensiero che ci viene in testa è: “Oh mio dio, devo cominciare subito a fare le slide”. Certo, come no.
Le slide sono il punto finale di arrivo, non devono essere l’inizio del discorso. Come se quando prendiamo una casa il nostro primo pensiero fossero le lampade da metterci dentro, e non come organizzare gli ambienti e dove tirare su i muri. Ancora prima dobbiamo capire che tipo di edificio dobbiamo costruire: sarà un magazzino? Sarà una casa? Sarà un laboratorio deputato alla meccanica pesante?
Prima viene la strategia, dopo la tattica, dopo la messa in opera. Non possiamo partire dalla messa in opera altrimenti rischiamo di avere un discorso debole, senza un pensiero retrostante e senza la forza di stare in piedi da solo.
Un esercizio facile facile
Oggi quindi facciamo un esercizio (l’avevo detto che oggi interrogavo. Ah, non l’avevo detto? Va bene, allora esercitazione a sorpresa).
Scherzi a parte, ti lascio con 3 domande che dovresti farti ogni volta che devi parlare in un convegno, una riunione, un’assemblea, per evitare di fare la figura di chi sta solo prendendo tempo. Tipo le riunioni dei collettivi studenteschi quando parlavano i capetti e si riempivano la bocca di parole che non volevano dire niente però che bella figura che facevano. Ma siamo forse noi in un collettivo studentesco? Mi auguro di no.
Prima ancora di pensare alle slide, ai gesti, alla voce, ecco le domande fondamentali:
Perché mi stanno chiedendo di parlare? Un TED Talk, una riunione con il team, una presentazione ai clienti hanno obiettivi diversi. Capire il motivo del nostro intervento è il primo passo per renderlo efficace.
Cosa voglio che il pubblico porti a casa? Deve essere un'informazione utile? Un'ispirazione? Un'azione concreta da compiere? Altrimenti questa riunione poteva essere una mail.
Conosco davvero l'argomento di cui sto parlando? Non basta essere esperte, bisogna saper comunicare in modo chiaro e tenendo presente il livello di conoscenza che le altre persone hanno dell’argomento. E prepararsi prima.
Parlare a modo
Io ho una certa venerazione per Valerio Mastandrea, sin dai tempi di “Tutti giù per terra”. Un film che mi ha svoltato la giovinezza, così come già prima aveva fatto il libro di Giuseppe Culicchia da cui è tratto il film.
In questo periodo è uscito il nuovo film di Mastandrea, Nonostante, ed è ovunque in promozione. Il nuovo trend della promozione è fare le interviste nei podcast, spesso parlando pochissimo del film. Martedì è uscita la puntata di Tintoria con lui, ma dato che ancora non l’ho vista stavolta ti consiglio l’intervista fatta da Alessandro Cattelan nel suo podcast “Supernova”. Valerio Mastandrea alla massima potenza.
Mi è piaciuto molto quando dice che in America non lo chiamerebbero mai a fare i film, perché non saprebbero cosa farsene del suo personaggio. E spiega la differenza tra gli attori americani e quelli come lui. Se ci pensi, Mastandrea fa praticamente sempre lo stesso personaggio, e funziona. Per me funziona sempre benissimo, devo dire.
Dove mi trovi in questi giorni
Sabato 5 Aprile, ore 21:30 - Finale Ultimo metrò poetry slam
Giovedì 10 Aprile, ore 19:30 - Spettacolo Senti e trema a Ostello Bello Grande, vicino alla Stazione Centrale
Una poesia breve per chi ha poco tempo
Ho distrutto il mio regno
ho distrutto il mio trono, le mie piazze e i miei portici
e con la forza dei polmoni ho iniziato
a insegnare al mare le mie piogge, regalargli
il mio fuoco e le mie braci
a scrivere il tempo che verrà sulle mie labbra.Oggi ho la mia lingua
ho le mie frontiere, la mia terra, il mio aspetto
ho popoli che mi nutrono con la loro incertezza
e si illuminano con le mie rovine e le mie ali.(Ho distrutto il mio regno - Adonis)
Per questa settimana è tutto. La prossima settimana lancio il nuovo corso di public speaking (SPOILER: a Maggio), preparati a prenotarti se vuoi partecipare.
Teniamoci stretti che c’è vento forte