Ciao, sono Ciccio Rigoli e questa è Public Poetry Speaking, la newsletter settimanale che parla di public speaking, poetry slam e altre cose che a volte ci sono a volte no, non ti rimane che scoprirlo.
Se te l’hanno inoltrata e ti è piaciuta, ti puoi iscrivere in questa pagina.
Qualche tempo fa su Netflix avevo visto lo spettacolo Nanette di Hanna Gadsby. In caso non la conoscessi, Hannah Gadsby è una stand-up comedian australiana.
Non ho una grande passione per la stand-up comedy, lo ammetto, ma me ne avevano parlato bene e allora l’ho guardato. Per scoprire che non era esattamente uno spettacolo comico.
Non ti anticipo molto ma ti consiglio davvero di vederlo, perché ribalta completamente i canoni della comicità. Parte facendo ridere moltissimo, e poi ti dà una mazzata che te la ricordi. Perché quando c’è della bravura sul palco, e si padroneggiano i meccanismi, si riesce anche a fare molto male.
Parla di traumi, e parla della necessità di smetterla di mascherare i traumi con le risate, perché si allontana semplicemente il problema. Una rivoluzione.
Come avrai intuito se segui questa newsletter da un po’, guardo anche parecchi TED Talk. Quando ho scoperto che Hannah Gadsby ne aveva fatto uno, sono corso a guardarlo e mi è piaciuto così tanto che la newsletter di oggi è praticamente monografica su quel discorso pubblico. Bellissimo da guardare, e inoltre insegna molto su come stare sul palco. Ho ritrovato molto di quello che penso anche io sul public speaking.
Qui ti metto il link al video, che puoi guardare subito oppure dopo o anche mai, a te la scelta. Sotto trovi alcuni degli insegnamenti che ne ho ricavato.
Come si può essere così bravi in qualcosa in cui si è pessimi?
A colpirmi maggiormente in questo talk sono state tre cose: il completo ribaltamento delle regole, la continua tensione e il racconto di sé stessi.
Le 3 cose che voglio dire sono 2. Anzi, neanche quelle.
Una regola di cui parlo spesso nella comicità è la regola del 3. Se ci fai caso, molte battute o barzellette sono giocate su questa regola: si dice una cosa, la si conferma, quindi la si rompe completamente e si fa scattare la risata. Questo perché il nostro cervello prevede già quello che una persona sta per dire, e se invece viene disattesa l’aspettativa viene da ridere.
Hannah Gadsby lo fa in una delle prime battute del talk, e spiega anche cosa sia questa regola. E la porta avanti per tutto il tempo, ribaltando completamente quello che ci si aspetterebbe.
Vuol dire che bisogna sempre rompere le regole? No, al contrario: vuol dire che bisogna conoscerle così bene da essere in grado di romperle. Altrimenti si ottiene l’effetto opposto.
Macchine generatrici di tensione
I comici sono macchine generatrici di tensione. Uno spettacolo comico rilassato non esiste, è la risata che fa rilassare, ma in generale se non ci fossero la tensione, l’attesa, non esisterebbe la comicità.
Chi fa comicità si abitua a questa tensione e la ricerca sempre, anche nei momenti che non dovrebbero essere comici. Ogni discorso che facciamo davanti ad altre persone dovrebbe sempre avere una componente di tensione positiva, da utilizzare a proprio vantaggio per raccontare e non annoiare mai.
Raccontare la propria storia
Grande parte della capacità di Hannah Gadsby di stare sul palco è data dalla sua capacità di raccontare storie. Storie molto profonde spesso, quando racconta del suo coming out, del rapporto con sua madre o, come in questo talk, con sua nonna.
Bisogna avere una grande forza per raccontare la propria storia, ma innegabilmente è il modo migliore per attrarre chi ci sta di fronte. Altrimenti è la solita fuffa di chi ha studiato bene la lezione e viene a spiegare ad altrз come funziona. Eh, troppo facile così, a raccontare fuffa sono buoni tuttз.
Maledettə poetə
Ritorna la rubrica che ti presenta ogni settimana unə poeta diversə, per farti conoscere meglio la scena del poetry slam italiano.
Io ho due soci brianzoli. Per chi non lo sapesse, magari perché non conosce bene la geografia lombarda, la Brianza è quella zona confinante con Milano Nord, anche se io non ho mai capito bene dove si trova e per me larga parte dell’hinterland milanese è Brianza. Ma sono io che sono fatto male.
Comunque, al di là delle questioni geografiche, ho questi due soci brianzoli: Paolo Agrati e Davide Passoni. Nonostante la loro brianzolità, sono simpatici e lavorare con loro è una gioia anche perché aggiungono quella concretezza che in me spesso latita.
Oggi voglio parlarti di Davide Passoni, fino a qualche tempo fa conosciuto come Scarty Doc anche se adesso, come direbbero i programmatori, quel nome è deprecato.
Davide è un sacco di robe contemporaneamente: slammer, rapper, graphic designer, illustratore, educatore, nonché ex bagnino e promessa del nuoto. Dove trovi il tempo di fare tutte queste cose, non lo so. E in più gli vengono anche bene!
Ha scritto diversi libri, tra autoprodotti e pubblicati, libri che vanno dalle freddure di Mister Freddòlo, l’uomo ghiacciolo alla poesia pura di Raccolta differenziata, per approdare recentemente alla graphic novel che si sposa con la poesia di Nel tempo di uno spazio. Il suo ultimo libro è Isometria della memoria, che uscirà a breve ed è già preordinabile, e che ho avuto il piacere di leggere in anteprima. Maledetto, anche stavolta ha fatto una roba spaziale.
Ah, dimenticavo: ha pure un duo di musica e poesia chiamato Poesia potente e chitarra tonante insieme al cantautore Sir & The Ivanoe, con cui ha vinto il premio Musica contro le mafie. Non lo so, forse le giornate di Davide durano più delle mie, perché io sarei impazzito prima. Ti metto il loro link su Spotify, senti che bomba.
Frasi da giocarsi agli aperitivi
“Fintanto che gli stolti potranno vivere e proliferare, il mondo, nel suo complesso, procederà tollerabilmente bene”
(Jerome Klapka Jerome)
E anche per questa settimana è tutto. Ti faccio uno spoiler: probabilmente a breve farò un corso dal vivo e in presenza. Lo so, fa tutto molto 2019, ma pare che si possa tornare a stare ragionevolmente vicini, adesso.
Nel frattempo, se ti va di parlare di come migliorare la tua capacità di parlare in pubblico, sono a disposizione per una chiacchierata. Alza la cornetta, Ciccio Rigoli ti aspetta!
Ci sentiamo mercoledì prossimo
Tante care cose e abbi cura di te
Ciccio
La Bio del titolare
Sono Ciccio Rigoli e mi occupo di public speaking, poetry slam, content strategy, cultura e un sacco di altre cose di cui volendo possiamo parlare anche in privato.
Ho scritto la mia autobiografia a fascicoli, ed è appena partito un nuovo progetto che comprende la scrittura a puntate di un romanzo, le bozze di due spettacoli e nuove poesie, se ti va di sostenermi puoi farlo qui: Il mio Patreon.
Per il public speaking, ho un mio metodo che si chiama Public Poetry Speaking e utilizza tecniche derivate dal poetry slam. Faccio corsi molto divertenti sia dal vivo (quando possibile) sia online, e anche consulenze singole.
Come Content Strategist, curo la comunicazione e i testi di aziende di ogni tipo.
Se ti interessa parlarne, scrivimi a cicciorigoli@gmail.com.
Organizzo poetry slam e ho ideato e condotto insieme a Paolo Agrati e Davide Passoni la trasmissione “Poetry Slam!” su Zelig TV. Adesso la trovi su Prime Video, anche se nella descrizione mi chiamano “Ciccio Regoli”, vai a capire perché.
Ho portato due spettacoli comici a teatro e innumerevoli spettacoli sempre comici in altri posti.
Ho scritto 5 libri: un romanzo, una raccolta di racconti, una di poesie, un manuale tecnico sul libraio digitale e un manuale sul poetry slam. Per dire, sono abbastanza versatile, ecco.
Ho scritto un pezzo che si intitola “Come hanno fo**uto i trenta/quarantenni” che ha fatto oltre un milione di visualizzazioni a mia insaputa.
Ho un Tumblr in cui carico le mie poesie. Anche se non lo aggiorno da un po’ ma dovrei ricominciare. Si chiama Eleganza sgualcita.
Sono soprattutto su Facebook e Instagram. E anche su LinkedIn. Puoi seguirmi, se ti va.
In questa newsletter potresti trovare delle ə e delle з invece del maschile diffuso perché cerco di usare un linguaggio inclusivo e anche perché se c’è da fare qualcosa che fa incazzare Adinolfi o Cacciari sono in prima linea.