Qualche giorno fa un ragazzo mi ha chiesto se fosse un Rolex quello che avevo al polso, e ovviamente no, è una copia cinese da 10 euro anche se fa perfettamente il proprio lavoro di orologio e di tamarreria. Però mi ha colpito che potesse pensare che io, combinato come sto, me ne vado in giro con 20.000 euro di orologio al polso tranquillo, senza problemi. Sarà che la ricchezza ha perso valore, negli ultimi anni. O che le copie sono diventate sempre più indistinguibili dagli originali.
Lo so, ormai con gli auguri di buon anno abbiamo finito, quindi non te li farò. Avrei dovuto spedire la newsletter la scorsa settimana ma, davvero, non ci sono riuscito e non perché avessi troppe robe da fare (che poi in realtà ne ho a bizzeffe, per fortuna) ma solo perché non avevo molto da dire. E certe volte, se non hai molto da dire, meglio stare lì in silenzio per “vedere se la gente poi piange davvero”. Lo confesso, non piange poi tantissimo per davvero, e meno male!
(hai visto il documentario su Jannacci che hanno messo su Netflix? Bellissimo, se non l’hai ancora guardato, guardalo perché vale la pena. Se l’hai già visto, riguardalo perché ne rivale la pena. Iattattiro iattattiro iattatiro tirottà.)
Durante le vacanze, per quanto possibile, me ne sono stato un po’ in silenzio. Non lo crederesti, vero? E invece... Anche se saranno almeno dieci anni che leggo di gente che si stacca dagli smartphone, che disattiva i propri account social, che la nuova mania tra i giovani sarebbe avere un dumbphone con solo le funzioni essenziali (detto tra noi: è una ca**ata), che ormai l’essere umano si sta modificando a causa degli schermi, e l’attenzione è sempre meno, e che due palle, aggiungerei.
A Gennaio pare che uno dei buoni propositi più gettonati sia quello di ridurre l’utilizzo dello smartphone. Magari l’hai fatto pure tu, ma confessa, dove la stai leggendo questa newsletter? Eh, sì, di solito leggiamo le mail sul telefono. E Instagram, e Tik Tok, e ancora ci stupiamo. E diventa come la dieta, che quest’anno davvero basta, quest’anno proprio ah guarda, arrivo all’estate con almeno cinque chili, ma che dico, dieci chili in meno. Poi guarda tu, arriva Giugno e niente, sarà per la prossima volta.
(per le diete, guarda il TED Talk che ho messo sotto. Illuminante, direi).
Io non ho capito se è la frenesia dell’anno nuovo che ci fa dire le cose che tanto lo sappiamo che no, non andranno, oppure sarà la speranza che quest’anno vedarai, quest’anno proprio. Vedremo, speriamo.
Io ho ridotto il mio span di speranza. Facciamo che guardo come va tra tre mesi. Poi tra sei. Poi tra dodici e così via. Mi sono ridotto a trimestri, come le aziende, faccio quello che in milanese moderno si chiamano i Quarter, o come li chiamiamo noi che abbiamo dimestichezza Q1, Q2, ecc.
Poi a volte riduco ancora di più, a un mese. Come è andato Gennaio? Che foto carico su Instagram per il drop di Gennaio? Che fatture devo fare? Quanto tempo ho passato con le persone che amo in questi trenta dì che conta Novembre con April Giugno e Settembre, ecc.?
Poi una settimana. Che faccio fino a sabato? Ho dei giorni liberi? Dove devo andare giovedì?
Poi due giorni. Poi uno. Poi mezza giornata. E infine eccomi, che devo chiudere questa newsletter che si è fatto tardi e allora ciao, a presto, stammi bene.
PS: questa newsletter è scritta volutamente in maniera bislacca e sconnessa. Chiamiamola una risposta per me stesso a quella continua ricerca della perfezione irraggiungibile, della voglia di stare sempre lì a insegnare qualcosa, della voglia di scrivere bene quando ormai a scrivere bene ci pensa l'Intelligenza Artificiale, cosa posso fare io di più di Chat GPT e assicurarti che ho scritto tutto io parola per parola senza ausili esterni? Questo, scrivere assurdo, fuori fase, per tornare a parlare del resto delle cose di lavoro ci sarà tempo, torno settimana prossima, prometto che scriverò meglio, ciao.
Il TED Talk della settimana
Io ho smesso di dire “Quest’anno mi metto a dieta”. E visto che mi serve sempre una spiegazione, ecco che l’ho trovata.
Sta in questo TED Talk, e dice che mettersi a dieta non serve a niente, piuttosto bisogna mangiare consapevolmente. Lascia stare che dice “Mindfulness”, in inglese si dice così, se lo usano invece in italiano devi farti qualche domanda sulla persona che hai davanti.
Comunque, mangiando consapevolmente si può mangiare tutto e si perde peso. Non so se funzionerà, ma intanto ciao Dieta a Zona, ciao Dieta Dukan (te la ricordi, la Dieta Dukan? Quante vittime che ha fatto…), ciao Dieta di Maurice Messegué (mi scuso con le generazioni più giovani, chi ha la mia età o oltre capirà).
E dove ti trovo questa settimana?
Sono abbastanza reperibile in giro in questi giorni, oltre a continuare un incredibile giro nelle scuole con Cariplo Factory a parlare di Fallimento (ma te ne parlerò in una newsletter futura).
Giovedì 18 sono a Parma a Colonne Ventotto con il Grande Poetry Slam. Che posto pazzesco;
Venerdì 19 sono a Milano all’Arci Bellezza con il Biutiful Poetry Slam. Una garanzia;
Martedì 23 sono a Milano all’Apres coup con My Many Mistake. Non è un poetry slam, giuro, racconto uno dei miei più grandi errori.
Poi non lo so, vediamo la prossima settimana, c’è tempo.
Una poesia breve per chi ha poco tempo
Statevi tranquilli,
giocatevi tranquilli(Antonio Cassano)
Una newsletter strana, invero, e mi scuso con chi è arrivato o arrivata qui da poco e si aspettava tutt’altro. C’è tutto un archivio che potete consultare per accorgervi che di solito parlo in maniera diversa, scrivo diverso, ma che ci volete fare, oggi è andata così.
Ci leggiamo giovedì prossimo.
Tante care cose e abbi cura di te
Ciccio
“Nessuno ci toglierà i balli che abbiamo ballato”
(proverbio argentino)
Sono Ciccio Rigoli e mi occupo di public speaking e poetry slam.
Faccio corsi per parlare in pubblico sia dal vivo sia online, e anche consulenze singole.
Organizzo poetry slam e insieme a Paolo Agrati e Davide Passoni abbiamo un’agenzia che si chiama Slam Factory. La nostra trasmissione “Poetry Slam!” la trovi su Prime Video.
Ho scritto 5 libri e un pezzo che si intitola “Come hanno fo**uto i trenta/quarantenni” che ha fatto oltre un milione e mezzo di visualizzazioni quasi a mia insaputa.
Sono soprattutto su Facebook e Instagram. E anche su LinkedIn. Puoi seguirmi, se ti va.
Io però questa newsletter l'ho letta sul tablet, sono a posto quindi? 😄
PS: ma a Napoli fate qualche poetry slam? Ho scoperto per caso questa nl e mi ha intrigato che nemmeno sapevo che fosse, soprattutto perché in una delle ultime hai detto pure che tanto stava diventando mainstream ammazzando subito la mia curiosità per il fascino della pratica. Eppure mi piacerebbe saperne di più.