Complimenti per la trasmissione
Perché facciamo quello che facciamo e altre inutili tautologie
Ciao, sono Ciccio Rigoli e questa è Public Poetry Speaking, la newsletter settimanale che parla di rapporti col pubblico, comunicazione e poetry slam. Sembra non c’entrino niente, e invece poi stai a vedere che.
Prima di iniziare, un ringraziamento alle molte persone che sono qui per la prima volta, spero di non deludervi. E grazie anche a chi mi segue da più tempo, grazie per la fiducia dimostratami.
Una delle domande che mi hanno fatto più spesso è: “Ma come fai a salire sul palco?”. Solitamente aggiungendo subito dopo “Io non ci riuscirei mai”.
Ammetto che me la sono posta anche da solo questa domanda: per quale motivo salgo lì sopra nonostante l’ansia che mi disintegra fino a pochissimi secondi prima? Non farei meglio a starmene zitto e buono?
(Un aneddoto che racconto spesso è che, in un’intervista, Pippo Baudo disse che l’ansia prima di salire sul palco non passa mai con gli anni, al limite aumenta. Quindi se pensi che nei corsi di public speaking io o chiunque altro possa insegnare come far passare l’ansia, scordatelo. Al limite si può imparare a gestirla)
Comunque, la risposta che mi sono dato spesso è: “Salgo sul palco perché mi piace ricevere i complimenti”. Ma ragionandoci bene, a chi non piace ricevere i complimenti? Non solo a chi sta sul palco, ma anche a chi sta in cucina piace ricevere i complimenti per cosa ha portato in tavola. Anche a chi risponde al call center piace quando chi telefona dice “Grazie, molto gentile”. Insomma, lavoriamo, ci esibiamo e facciamo molte cose perché, alla fine dei conti, ci piace che chi entra in contatto con noi ci faccia dei complimenti.
Ma allora, perché c’è tanta gente che lavora male oppure che non si cura delle reazioni e delle opinioni altrui? Penso che sia perché a un certo punto ci si distacca dalla realtà esterna e ci si concentra solo su se stessi, dimenticandosi cosa c’è fuori.
Dove stai guardando?
Un noto supermercato di cui non farò il nome ma che chiameremo, per privacy, Effecorta, ha lanciato un’operazione promozionale per cui ti consegna la spesa a casa a soli €2,99 invece che €4,99, e solo per un periodo limitato, a fronte di una spesa di almeno €100. E io ho pensato: “Ma mi stai prendendo in giro, Effecorta?”. Io capisco che non bisogna regalare le cose, ma neanche fare queste poveracciate visto che c’è chi te la consegna gratis con una spesa minima più bassa. Piuttosto, lasciala così com’è tanto le persone acquistano lo stesso, non saranno quei 2 euro a fare la differenza.
E mi è venuto in mente che troppe volte le aziende pensano a cosa fa felice loro, non i clienti e le clienti. Pensano che le persone correranno a frotte ad acquistare per risparmiare questi fantomatici due euro. A fronte di una spesa di cento euro, si intende. Chissà com’è che poi non corrono, ma di sicuro è colpa loro che non capiscono il grande risparmio che avrebbero. Di due euro.
Sarebbe bastato pensarci un attimo, e chiedersi se quei due euro veramente avrebbero fatto la differenza. Questione di marketing, ma anche di empatia e di mettersi nei panni di chi compra da loro.
Anche sul palco
Una cosa che mi ha insegnato il poetry slam è che se fai finta, pensi solo a te stesso, non comunichi niente, prendi voti bassi. Puoi fare schifo come performer, ma se comunichi qualcosa prendi voti alti, o almeno le persone si ricordano di te. Se invece fai l’attore o l’attrice, parli in dizione, arrivi con il tipico fare da “so tutto io”, bam, ti legnano. E questo stesso atteggiamento è quello che provo a portare nella vita di tutti i giorni, e anche nel lavoro. E più lo faccio più mi accorgo che funziona. E capita che mi facciano i complimenti.
Quindi?
Penso che bisognerebbe pensare a chi acquista da noi, a chi occupa il suo tempo venendo a trovarci, alle persone con cui entriamo in contatto. Poi tutto il resto verrà di conseguenza. E la contentezza scorrerà grande anche dentro noi.
Complimenti, si parte
In queste settimane ho parlato con diverse persone, che ringrazio pubblicamente, da cui ho avuto dei feedback per “Complimenti”, il sistema o metodo o consulenza o chiamalo come ti pare che unisce Comunicazione, Customer Care ed eCommerce.
Comunicazione
Analizziamo in che modo usi i social, come funziona (se esiste) la tua newsletter, il Tono di Voce che usi e come vanno i processi nella tua azienda. Quindi non solo all’esterno ma anche all’interno.
Customer Care
Come ti contattano i tuoi clienti? In quanto tempo rispondi? A quella chat che hai messo sul sito, risponde qualcuno? Controlli e poi rispondi alle recensioni su Google Maps? Insomma, vediamo tutto questo e capiamo come migliorarlo.
eCommerce
Hai un ecommerce? Le persone acquistano da te oppure credi che comprino solo su Amazon? E se lo fanno, perché? Parliamone!
Come funziona
Facciamo una call, ti creo un report, e dopo vediamo se vado bene per te oppure no. Se ti interessa parlarne anche solo per saperne di più, sto qua. Portati in azienda un Ciccio Rigoli.
Il TED Talk della settimana
Visto che parliamo di comunicazione, empatia e tutte queste belle cose, un TED talk che parla di lavoro di squadra. Devo dirlo? Non è perfetto tecnicamente, ma dice un sacco di cose giuste.
Per fare un esempio, usa elenchi puntati e scrive troppo nelle slide, e io odio chi scive troppo nelle slide, ma l’argomento è trattato così bene e con tanta passione che mi è piaciuto lo stesso. Per dire che le regole sono fatte per essere abbondantemente infrante.
Si intitola “Come far diventare un gruppo di estranei una squadra”.
Una poesia breve per chi ha poco tempo
Poco, mi serve.
Una crosta di pane,
un ditale di latte,
e questo cielo
e queste nuvole.(Poco, mi serve - Velimir Chlebnikov)
Scusa se questa newsletter è stata un poco autoreferenziale, ma ci tenevo a presentarti bene il progetto “Complimenti”. Spero ti sia piaciuto e che possa aiutarti. Se vuoi parlarne, sai dove trovarmi.
Tante care cose e abbi cura di te
Ciccio
La biografia del titolare
Sono Ciccio Rigoli e mi occupo di comunicazione, customer care, ecommerce e poetry slam. Ho un progetto che si chiama “Complimenti”, unisce queste tre cose e aiuta le aziende a migliorare.
Faccio corsi molto divertenti sia dal vivo (quando possibile) sia online, e anche consulenze singole.
Organizzo poetry slam e insieme a Paolo Agrati e Davide Passoni abbiamo un’agenzia che si chiama Slam Factory. La nostra trasmissione “Poetry Slam!” la trovi su Prime Video, anche se nella descrizione mi chiamano “Ciccio Regoli”, vai a capire perché.
Ho scritto 5 libri, l’ultimo è un manuale sul poetry slam.
Ho scritto un pezzo che si intitola “Come hanno fo**uto i trenta/quarantenni” che ha fatto oltre un milione di visualizzazioni a mia insaputa.
Sono soprattutto su Facebook e Instagram. E anche su LinkedIn. Puoi seguirmi, se ti va.