Ciao, sono Ciccio Rigoli e questa è Public Poetry Speaking, la newsletter settimanale che parla di public speaking, business writing, poetry slam e parole in generale.
Ritorna la newsletter che tanto stavi aspettando. Ti sono mancato? O meglio, ti sei accorto che non è uscita per qualche settimana?
Non che me ne sia andato in vacanza (cioè, sì, sono stato via tre giorni e ne ho ricavato un’infiammazione alla gamba destra che mi fa camminare tipo Dottor House, ma con molto meno carisma. Lo dico sempre che non devo andare in vacanza, vedi che avevo ragione?), ma mi è servito per riflettere, rimuginare, rallentare e capire una cosa:
Se non mi diverto un minimo anche quando lavoro, faccio veramente schifo.
Lo so, sembra una banalità. Del resto, chi può essere in grado di lavorare al meglio se si annoia? Eppure sono sicuro che c’è chi riesce a produrre e fatturare senza divertirsi. (Sembra quella massima che diceva “Ci si può divertire anche senza bere”, mirabilmente traslata in seguito anche in “Si può bere anche senza divertirsi” ma va bene, sto divagando, ritorno sui binari).
Ho passato proprio dei giorni a stare davanti al computer a chiedermi: “Ma chi me lo fa fare?”, a leggere di branding, positioning, purpose e a resistere alla tentazione di scappare fortissimo lasciando sulla porta l’impronta tipo Gatto Silvestro.
Dopo questa deriva devastante ho capito che mi serviva fermarmi. Non pensare a vuote parole inglesi buttate a casaccio, non terrorizzarmi se non riesco a fatturare, non avere la tentazione di mollare tutto e aprire una friggitoria (cosa che peraltro resta il mio piano B preferito. Nella frittura trovo il mio Nirvana, dico sempre anche questo).
L’ho potuto fare perché sono una simpaticissima Partita IVA e non devo rispondere a degli orari d’ufficio, quindi non so se sia possibile applicarlo a ogni ambito. Ma l’ho fatto, ho ridotto anche gli spettacoli, ho detto basta quando serviva dire basta.
E mi sono fermato perché mi stavo annoiando a morte a fare sempre le stesse cose, quindi ho voglia di ricominciare da 3. Nel caso non cogliessi la citazione, nel film “Ricomincio da 3” Massimo Troisi decide di ricominciare da tre invece che da zero, perché dice che tre cose buone nella vita le ha fatte, perché deve buttarle?
Ecco, io uguale. Basta con le robe che mi annoiano, basta con le cose fatte per forza, ricomincio dalle cose che so fare. Certo, c’è l’affitto da pagare, ma per pagare e morire c’è sempre tempo, no?
Quindi ho in mente alcune cose di cui ti parlerò in futuro. Spero vorrai continuare a seguirmi, io prometto di restare, almeno per un po’.
Il TED Talk della settimana
Ho visto questo TED Talk e ho pensato: “Ha ragione!”. Oddio, ho aggiunto un’esclamazione prima di dirlo che però rischierebbe di mandare questa newsletter in spam, ma penso potrai immaginarla.
Parla di come capire quando parlare, dove parlare, che tono utilizzare, come non offendere le altre persone, e penso che lo utilizzerò in uno dei prossimi progetti che vorrei far partire.
In più, parla anche di come le donne riescano con più difficoltà a chiedere quanto meritano, e come potrebbero ovviare a questo problema. Insomma, un gran bel talk.
Iscrizione richiesta
Una nuova rubrica in cui suggerirò alcune newsletter che seguo. Fino a oggi l’ho fatto sporadicamente, stavolta cercherò di renderlo un appuntamento fisso.
Ci sono newsletter che apro sempre volentieri, anche se sono promozionali. E ci sono poche newsletter che riescono a essere sia promozionali sia interessanti.
In questo caso abbiamo una newsletter che addirittura si fa in due: in alcuni casi pubblicizza i propri servizi, in altri casi ci sono riflessioni, consigli, ragionamenti, a volte anche sproloqui ma sempre scritti bene e belli da leggere.
Si tratta della newsletter di Guido, società che si occupa di comunicazione creata da Enrica Crivello e Ivan Rachieli, e io mi ci abbonerei anche solo per la sua descrizione:
È un’altra newsletter piena di consigli non richiesti? Sì.
La differenza è che questi consigli funzionano – e lo sappiamo bene, dato che li abbiamo provati noi per primi.
Una poesia breve per chi ha poco tempo
non c’è niente di peggio
di un comico completamente
privo di talento.
al contrario dei talentuosi
i privi di talento hanno un’esuberanza
sconfinata e nessun
dubbio su se stessi.
fortunatamente, per noi,
incontriamo di rado
uno di loro
eccetto
alcune volte
alle festicciole
o come comici
in
bar scadenti.
non devi andare fino
all’inferno
per sapere com’è veramente
l’inferno: solo a
guardare
e ad ascoltare
uno di loro
te ne fai già
un’idea
precisa(Simulatori - Charles Bukowski)
Grazie per essere ancora qua. Ci risentiamo giovedì prossimo ma, se ti serve qualcosa d’urgenza, sai dove trovarmi perché di gente che si chiami Ciccio Rigoli non è che sia proprio pieno il mondo. Per fortuna, aggiungerei.
Tante care cose e abbi cura di te
Ciccio
La biografia del titolare
Sono Ciccio Rigoli e mi occupo di public speaking, business writing e poetry slam.
Collaboro con alcune aziende per elaborare strategie di comunicazione e scrivere testi che funzionano, piacevoli da leggere.
Faccio corsi molto divertenti sia dal vivo (quando possibile) sia online, e anche consulenze singole.
Organizzo poetry slam e insieme a Paolo Agrati e Davide Passoni abbiamo un’agenzia che si chiama Slam Factory. La nostra trasmissione “Poetry Slam!” la trovi su Prime Video, anche se nella descrizione mi chiamano “Ciccio Regoli”, vai a capire perché.
Ho scritto 5 libri, l’ultimo è un manuale sul poetry slam.
Ho scritto un pezzo che si intitola “Come hanno fo**uto i trenta/quarantenni” che ha fatto oltre un milione di visualizzazioni a mia insaputa.
Sono soprattutto su Facebook e Instagram. E anche su LinkedIn. Puoi seguirmi, se ti va.