Ciao, sono Ciccio Rigoli e questa è Public Poetry Speaking, la newsletter settimanale che parla di parole dette, scritte e raccontate. Se è la prima volta che sei qui, benvenutə! Se non è la prima volta, bentornatə! Se te l’hanno inoltrata, spero non sia stato per farti uno scherzo. Se vorrai iscriverti, trovi il pulsantino in fondo alla mail.
Il pulsantino, visto come uso bene i termini tecnici? Pulsantino, che bella parola.
Io ho un grosso problema con alcuni film, come ad esempio quelli di Sorrentino: so che sono fatti bene, che hanno una bellissima fotografia, ma non riescono a piacermi. Sarà che preferisco le storie e vorrei una trama, mentre c’è invece chi ama di più l’estetica, l’effetto speciale, il virtuosismo.
Ho lo stesso problema con un certo tipo di jazz perché ha “troppi assoli”, come dicevano Elio e le Storie Tese. Così come i virtuosi della chitarra, che fanno tremila note al minuto e io già alla quinta mi sono stancato e vorrei dirgli: “Eddai, fai qualcosa che possiamo cantare tutti!”
Insomma, bello saper usare le proprie abilità, bello sapere che c’è chi riesce a fare qualcosa ai limiti dell’umano, ma in certi campi conta di più riuscire a farsi capire invece che far vedere quanto si è bravə.
“Quindi dobbiamo mettere da parte l’estetica e puntare tutto sulla funzionalità? Ciccio Rigoli, questo vorresti dirci? Nelle presentazioni ad esempio dobbiamo fare solo degli elenchi puntati e numerati in Times New Roman in nero su sfondo bianco?”
Un attimo, andiamo con ordine. Non ho detto che ci vuole sciatteria, direi più che altro che bisogna saper bilanciare bellezza e funzionalità. Quindi vediamo come fare una bella figura facendoci capire e facendo sì che anche l’occhio abbia la sua parte.
Chiarezza, ci vuole
Soprattutto quando presentiamo davanti a un pubblico, può capitare di prestare molta attenzione alla bellezza della presentazione in Powerpoint che creiamo e molta poca attenzione al suo contenuto e a quello che deve trasmettere. Oppure al contrario mettiamo a casaccio i dati e le frasi dentro un foglio bianco, senza neanche un’immagine, e chi se ne frega del resto.
Come insegnano i maestri Zen, il segreto è l’equilibrio. Un po’ di bellezza, un po’ di funzionalità, e vedi come tutto fila liscio.
Un concetto, ma che sia quello
Per ogni slide dobbiamo assicurarci che passi un concetto, e solo quello. Se lo anneghiamo in mezzo a un mare di parole o di immagini, rischiamo di fare solo confusione.
Hai un grafico con tanti numeri e dati ma vuoi che il pubblici si concentri solo su un dato in particolare che è funzionale al tuo discorso? Mettilo in grassetto, oppure schiarisci tutti gli altri dati. Oppure vuoi che resti in mente una parola chiave del tuo discorso? Fai una slide con dentro solo quella parola. Se la ricorderanno tuttə.
Chiaro, semplice, efficace.
Template, palette e caratteri
Vuoi fare una bella presentazione ma non sai da dove partire? Ecco qua, una carrettata di modelli gratuiti di presentazioni. E quando dico una carrettata intendo una carrettata proprio.
Ricordati anche di utilizzare pochi colori e sempre quelli per tutta la presentazione, e scegli un bel carattere leggibile. Un solo carattere, massimo due. Non di più.
E soprattutto ricorda: mai usare il Comic Sans. Ripetiamo insieme: “Non userò mai il Comic Sans”. O anche font similari, che faranno anche simpatia ma è la stessa simpatia dei cinepanettoni: si sforzano di far ridere, ma non ci riescono e fanno pure una brutta figura.
Lascia stare quelle animazioni
A meno che tu non abbia una certa esperienza nell’uso delle animazioni, non abbia il tuo computer dietro, non abbia già provato che tutto funzioni e non abbia soprattutto una sconfinata fiducia che tutto funzionerà benissimo, non mettere mai le animazioni nella tua presentazione. Spesso non funzionano e il pubblico si ricorderà di te come “Quella persona sul palco che non sapeva far funzionare neanche una presentazione”.
Non un grande risultato, ammettiamolo. Quindi, non usare quelle animazioni. Non so se sono riuscito a far passare il concetto.
Il TED Talk della settimana
C’è questa teoria, molto americana, per cui per eccellere in qualcosa bisogna praticarlo per almeno diecimila ore. Diecimila ore di pratica, e si può primeggiare in qualsiasi cosa.
Ecco, no. E lo spiega perfettamente David Epstein in questo TED Talk in cui parla di come sia necessario provare molte esperienze prima di scegliere, di come le persone di successo abbiano interessi anche diversi rispetto alla loro professione, e di un ragazzino che ha provato un sacco di sport prima di capire soltanto dopo che quello in cui più o meno andava meglio era il tennis. Considerando che quel bambino era Roger Federer, direi che come esempio è piuttosto convincente.
Avevo trovato molto interessante anche il libro Generalisti, sempre di Epstein, in cui spiega benissimo come è meglio provare esperienze diverse per essere sempre prontə al cambiamento.
L’almanacco del giorno odierno
Il 10 Novembre del 1938 moriva Mustafa Kemal Atatürk, fondatore e primo presidente della Turchia. Uno in gamba, Atatürk, visto che nel 1923 depose il sultano, abolì il califfato, istituì la parità tra uomini e donne e il suffragio universale, la laicità dello Stato e un sacco di altre riforme che fecero diventare la Turchia uno Stato Moderno. Poi è arrivato quel cretino di Erdoğan ed è riuscito a riportare indietro la Turchia almeno di qualche decennio.
Il buon Atatürk, che ancora oggi è venerato in Turchia, aveva una passione per gli alcolici tanto da morire di cirrosi epatica. Ma se c’è una cosa che mi ha fatto sorridere quando sono andato in Turchia è che a un certo punto eravamo su una strada larghissima, davvero inutilmente larga. Mi hanno spiegato che quando era stato chiesto al Presidente quanto dovesse essere larga la strada, era stato trovato dignitosamente brillo e aveva risposto “50 metri”. Che per una strada urbana è un’enormità.
Ma che ci vuoi fare, quello era il Presidente e allora niente, a causa di quella simpatica sbornia, a Istanbul hanno una strada gigantesca. Mai contraddire il Presidente.
“Ok, la foto l’ho fatta. Ci andiamo a bere una cosa?”
E che stai leggendo?
In questo periodo sto leggendo un libro che, per un appassionato di Boris come me, è un vero e proprio tesoro: Siamo tutti Boris.
Raccoglie interviste a tutto il cast, aneddoti, racconti dal set, insomma, se hai già visto Boris (e se non l’hai visto, corri subito a guardarlo) ti piacerà moltissimo.
Tornando sull’argomento, se non hai ancora visto quella che è la serie più geniale della televisione italiana, mi chiedo cosa tu stia aspettando.
Frasi da giocarsi agli aperitivi
“Chiunque tra i miei roadies suona la chitarra meglio di me. Ma io sono il chitarrista dei R.E.M.”
(Peter Buck)
Prima di andare via, ti ho già detto che il 27 Novembre faccio un corso online di Public Speaking? In 3 ore, dalle 10 alle 13, vediamo come si imposta un discorso, si gestiscono i tempi, si trova uno stile e molto altro che ti potrà servire sia sul palco, sia nelle videoconferenze sia nella vita di tutti i giorni.
Tutti i miei consigli sul Public Speaking provengono dal mondo del poetry slam, che è una disciplina in cui dei poeti si sfidano su un palco. Quindi un corso così non lo trovi da altre parti.
Costa €10, e solo dopo averlo fatto deciderai se versare anche i €39 restanti. Diamoci fiducia a vicenda!
Tutte le informazioni le trovi cliccando qui sotto, sul pulsantino. Avrai capito che mi piace la parola “pulsantino”.
Ci sentiamo la prossima settimana.
Tante care cose
Ciccio
PS: non mi sono dimenticato il pulsantino per iscriversi alla newsletter. Eccolo qua!
La Bio del titolare
Sono Ciccio Rigoli e mi occupo di public speaking, poetry slam, content strategy, cultura e un sacco di altre cose di cui volendo possiamo parlare anche in privato.
Sto scrivendo la mia autobiografia a fascicoli. Ogni Sabato esce una nuova puntata, costa un euro al mese e puoi abbonarti qui: Autobiografia di un Ciccio.
Per il public speaking, ho un mio metodo che si chiama Public Poetry Speaking e utilizza tecniche derivate dal poetry slam. Faccio corsi molto divertenti sia dal vivo (quando possibile) sia online, e anche consulenze singole. Il prossimo corso è il 27 Novembre.
Come Content Strategist, curo la comunicazione e i testi di aziende di ogni tipo. Posso scrivere qualsiasi cosa con qualsiasi stile.
Se ti interessa parlarne, scrivimi a cicciorigoli@gmail.com.
Organizzo poetry slam e ho ideato e condotto insieme a Paolo Agrati e Davide Passoni la trasmissione “Poetry Slam!” su Zelig TV. Adesso la trovi su Prime Video, anche se nella descrizione mi chiamano “Ciccio Regoli”, vai a capire perché.
Ho portato due spettacoli comici a teatro e innumerevoli spettacoli sempre comici in altri posti.
Ho scritto 5 libri: un romanzo, una raccolta di racconti, una di poesie, un manuale tecnico sul libraio digitale e un manuale sul poetry slam. Per dire, sono abbastanza versatile, ecco.
Ho scritto un pezzo che si intitola “Come hanno fo**uto i trenta/quarantenni” che ha fatto oltre un milione di visualizzazioni a mia insaputa.
Ho un Tumblr in cui carico le mie poesie. Anche se non lo aggiorno da un po’ ma dovrei ricominciare. Si chiama Eleganza sgualcita.
Sono soprattutto su Facebook e Instagram. E anche su LinkedIn. Puoi seguirmi, se ti va.
In questa newsletter potresti trovare delle ə invece del maschile diffuso perché cerco di usare un linguaggio inclusivo.
Playlist
Questa newsletter è stata scritta ascoltando gli Eugenio In Via Di Gioia. Che ragazzi garbati, gentili e simpatici che sono.