Ciao, sono Ciccio Rigoli e questa è nonproprio, la newsletter che non si capacita di come sia difficile trovare speaker italiani che riescano a essere coinvolgenti quando parlano senza che sembri stiano ripetendo la lezioncina a memoria per far vedere che hanno studiato. Davvero, non me ne capacito.
Ne ho parlato spesso di quanto sia importante gestire i tempi, sapere quanto tempo si deve parlare senza sforare, di quanto le persone apprezzino la brevità e l’andare dritti al punto senza stare a perdere tempo. E soprattutto adesso che per la maggior parte delle volte ci si vede in conference call, davvero non si capisce questa ansia di sbrodolare e allungare il discorso anche quando ormai si è già detto tutto oppure quando si è riusciti a riempire il vuoto di parole senza che si capisca dove si vuole andare a parare. Sarà che io dopo un po’ mi distraggo e comincio a vagare con la mente se l’interlocutore non si esprime in maniera concreta e in breve, ma noto che molte persone parlano riempiendo l’aria di fuffa. Davvero, non abbiamo niente di meglio da fare che ascoltare discorsi chilometrici che non portano da nessuna parte? Vuoi far parte anche tu di questa schiera di fuffologə? No, vero? Bene, oggi vedremo come gestire un discorso di ben 3 minuti. Anzi, di 2 minuti e 45 secondi.
Tempo, comunque vadano le cose lui passa
Se leggi questa newsletter da un po’, sai che sono fissato con la gestione dei tempi. Se invece è la prima volta che la leggi, sappi che sono fissato con la gestione dei tempi. Non potrai più dire di non saperlo.
Ma da dove deriva questa fissazione? Probabilmente dall’aver partecipato per anni ai laboratori di cabaret di Zelig, in cui c’era la fissazione del pezzo da 3 minuti, ed essere poi passato ai poetry slam, dove ogni poeta ha 3 minuti di tempo per ogni esibizione. Insomma, ormai sono abituato ad esibirmi per 3 minuti. Non sempre, ovviamente, ma diciamo che è un tempo che sento mio.
Ragionare sui 3 minuti mi ha aiutato molto ad andare dritto al punto, non girarci attorno. Il tempo è pochissimo, e ogni secondo è prezioso. Ma bisogna saperlo gestire bene, soprattutto adesso che la maggior parte delle comunicazioni sono online ed è facile perdere l’attenzione degli altri. Vediamo qualche suggerimento per sfruttare appieno i 3 minuti che ci vengono concessi.
1) Organizzati
Ogni secondo è fondamentale, dicevamo. Quindi dobbiamo sapere bene cosa dire, e uno dei modi migliori per gestire il tempo è avere davanti a se gli argomenti da trattare. Una scaletta insomma. Organizzala con:
Un’apertura
Non più di 2 argomenti, meglio ancora due aspetti di un unico argomento
Una chiusura che spacca. Bella, forte e che si ricordi. Una citazione, un motto, quello che vuoi. Ma deve lasciare il ricordo di se.
Non aggiungere digressioni, non aprire parentesi. Vai senza paura.
2) Non correre sennò sudi
In moltə, quando hanno 3 minuti, semplicemente pensano che la cosa migliore da fare sia parlare velocemente e comprimere un discorso di dieci minuti in meno di un terzo del tempo. Il risultato è che non si capisce niente, si resta con l’affanno e l’uditorio resta con l’espressione basita.
Anche se il tempo è poco, servono le pause per far capire i concetti, serve pacatezza nella voce, serve farsi capire. Non parliamo agli altri per fare bella figura facendo vedere che abbiamo studiato, parliamo agli altri per comunicare qualcosa di importante. Fosse anche un solo concetto, ma quello deve essere chiaro.
3) Non farti interrompere
Se hai 3 minuti, cerca di finire in 2 minuti e 45. Non sforare neanche in questo caso. La cosa peggiore che possa accadere mentre parli è sentire qualcuno che dice “Chiudi per favore” o peggio ancora “Grazie, ma dobbiamo passare ad altro”. Chiudi prima, e lascerai un buon ricordo per aver gestito bene il tempo.
Il TED Talk della settimana
Incredibilmente, questa settimana un TED Talk in italiano. Ho dovuto ascoltarne parecchi per trovarne uno che valesse la pena, visto che spesso gli speaker italiani non sono abituati a parlare in pubblico e cadono tante volte negli stessi errori (si muovono troppo, non guardano il pubblico, sono confusi nell’esposizione, ecc.).
E invece stavolta c’è uno speaker che parla di un argomento difficilissimo, ovvero l’astronomia, e lo spiega con concetti semplici, comprensibili, aneddoti, e soprattutto non usa quei maledetti elenchi puntati e numerati. Ecco Amedeo Balbi, probabilmente uno dei migliori astrofisici italiani, che parla di possibili civiltà aliene. Incontreremo mai gli extraterrestri? Una domanda che prima o poi ci siamo fatti tuttə, e a cui questo talk cerca di rispondere.
Suggerimento: nota come inizia lo speech. C’è un aneddoto che introduce tutto e che viene ripreso all’interno del discorso. Una tecnica molto interessante per far entrare subito il pubblico in sintonia con chi parla.
Il Santo del giorno
Oggi ti parlo di un santo famosissimo: San Martino.
Un Santo molto importante, fu vescovo, militare, frate, ed è ricordato sopratutto per l’episodio in cui divise il proprio mantello con un povero senza vestiti e che tremava dal freddo. Probabilmente lo conoscevi già, viene usato spesso per far vedere la sua bontà e parlare dell’importanza del dare il proprio aiuto ai poveri.
Voglio però parlarti di un altro episodio legato a San Martino. Si dice ci fossero due amici, uno cieco e uno paralitico, che chiedevano l’elemosina e c’è da dire che gli andava anche particolarmente bene. Sapevano anche che spesso sulla tomba di San Martino in molti nella loro condizione avevano ritrovato la salute.
Solo che loro si trovavano bene con le elemosine, e non volevano per niente essere risanati, anzi. Quindi, il giorno della processione del corpo del Santo per la città, presero una via laterale per non rischiare. Peccato che a un certo punto si siano trovati davanti la processione, e siano stati risanati lo stesso contro la loro volontà.
Non so quale sia la morale della storia, ma l’ho trovata fantastica. Cioè, tu non vuoi essere risanato, e invece ti becchi lo stesso la sanità!
San Martino, protettore dei falsi invalidi e anche dei validi contro la loro stessa volontà.
(Nell’immagine, i due protagonisti dell’aneddoto prima dell’incontro col Santo)
Sport inutili e dove trovarli
Vorresti fare sport ma hai paura del contatto con gli altri, soprattutto di questi tempi? Bene, ecco per te lo Zorbing! In pratica ci si infila dentro una gigantesca palla trasparente e si rotola per un pendio. Nessun contatto con gli altri, nessuna paura di farsi male. Certo, farà un po’ caldo e magari ti girerà un po’ la testa, ma chi non sognerebbe di rotolare per un pendio dentro una palla di plastica trasparente, eh?
In caso, c’è anche lo Zorbing ball. Come il calcio, ma con addosso una palla trasparente che tiene lontanə ogni avversariə. Certo, sarà difficile chiamare la palla per ricevere un passaggio. Però puoi franare addosso all’arbitro senza problemi.
La frase di oggi
Non è bello ciò che è bello, ma che bello che bello che bello!
(Nino Frassica)
Bene, anche se tardissimo, per questo mercoledì è tutto. Ci risentiamo mercoledì prossimo, se vuoi girare questa mail a qualcunə mi fai felice. Se la newsletter ti è piaciuta, come dicono gli Youtuber, fammelo sapere!
Un abbraccio avvolto da una morbida pastella croccante
Ciccio
La Bio del titolare
Sono Ciccio Rigoli e mi occupo di public speaking, poetry slam, cultura e un sacco di altre cose di cui se ti va possiamo parlare anche in privato.
Per il public speaking, ho un mio metodo che si chiama Public Poetry Speaking e utilizza tecniche derivate dal poetry slam. Faccio corsi molto divertenti sia dal vivo (quando possibile) sia online, e anche consulenze singole.
Se ti interessa parlarne, scrivimi a cicciorigoli@gmail.com.
Organizzo poetry slam e ho ideato e condotto insieme a Paolo Agrati e Davide Passoni la trasmissione “Poetry Slam!” Su Zelig TV.
Ho portato due spettacoli comici a teatro e innumerevoli spettacoli sempre comici in altri posti.
Ho una trasmissione settimanale su Facebook che si chiama I Sommelier dei libri in cui, assieme al sommelier Matteo Galiano, abbiniamo libri e vino. Ogni giovedì, alle 18 puntuali.
Ho scritto 4 libri: un romanzo, una raccolta di racconti, una di poesie e un manuale tecnico. Per dire, sono abbastanza versatile, ecco.
Ho scritto un pezzo che si intitola “Come hanno fo**uto i trenta/quarantenni” che ha fatto oltre un milione di visualizzazioni a mia insaputa.
Sono soprattutto su Facebook e Instagram. E anche su LinkedIn. Puoi seguirmi, se ti va.
Soundtrack
Questa newsletter è stata scritta ascoltando questo concerto di Lucio Dalla.
Lucio Dalla l’ho scoperto tardi, devo ammetterlo, ma sto recuperando tutto. Tutto.